Dopo la sconfitta incassata martedì scorso nella gara 3 dei quarti, è finita l’avventura play off della Esse-ti Carilo e per il gruppo di Loreto si è chiusa la stagione pallavolistica 2005-2006.
«L’andamento generale del campionato è stato senza dubbio altalenante». A parlare è Alberto Giuliani, coach della Esse-ti Carilo Loreto dal dicembre 2001. «A inizio stagione siamo partiti benissimo, rimanendo imbattuti fino alla sesta giornata, quando siamo stati fermati da Taviano, che alcuni mesi più tardi ci ha battuti anche nella semifinale di Coppa Italia. In ogni caso, nel girone di andata la squadra ha sempre giocato a ritmi sostenuti, scivolando solo contro con la corazzata Taranto, contro Corigliano al tie-break e contro Arezzo, questa volta senza scusanti. L’altra brutta caduta della stagione è arrivata solo nella seconda giornata di ritorno, quando ci siamo fatti fermare sul 3-1 da una Carife Ferrara con la testa già in B1. Dopo il passo falso, siamo tornati a vincere, ma poi è iniziato il periodo difficile: dopo aver battuto Crema al tie-break il 5 febbraio, abbiamo perso per 3-2 contro Taviano e Gioia del Colle, due trasferte insidiose da cui comunque siamo usciti con due punti in tasca. La vera crisi è iniziata con la brutta caduta contro Genova, ma sono sicuro che dopo quella sconfitta saremmo comunque riusciti a rialzarci, se poi non avessimo perso Gabriel».
L’infortunio di Chocholak, terminale d’attacco della formazione loretana, arriva il 12 marzo durante il match contro la Sec Isernia: i medici parlano di distorsione alla caviglia, e ben presto sfumano le speranze di rivedere l’opposto slovacco in campo in tempo brevi. «Dopo l’infortunio di Gabriel, abbiamo cercato di reinventarci un equilibrio interno e i ragazzi hanno fatto il possibile per riuscire a riempire il vuoto da lui lasciato, ma l’assenza di un opposto di ruolo ha avuto un peso decisivo e la Esse-ti Carilo ha perso anche contro Taranto, Corigliano e Castellana».
Con Chocholak costretto a restare fuori dal campo, il coach di San Severino Marche sceglie di affidare il ruolo di opposto a Janis Peda, ma le buone prestazioni offerte dal lettone non risolvono la situazione. «Janis è un ottimo giocatore e quest’anno ha senza dubbio messo in luce le proprie qualità, soprattutto quando è stato costretto a sostituire Gabriel. Ma il suo ruolo non è quello di opposto. Il nostro opposto di ruolo era Gabriel e purtroppo in panchina non c’era un giocatore che potesse sostituirlo. Per questo, la sua assenza è stata senza dubbio la principale causa del periodo di crisi che abbiamo attraversato, in quanto senza l’opposto il reparto offensivo di una squadra risulta inevitabilmente compromesso. Purtoppo, quando lui si è infortunato, io non avevo un altro opposto che potesse sostituirlo e quindi sono stato costretto a far giocare al suo posto uno schiacciatore, bravo quanto vuoi, ma comunque abituato a giocare in un altro ruolo. Senza Gabriel la squadra ha inevitabilmente perso gran parte del suo potenziale offensivo ed è uscita sconfitta da alcune partite che con lui, forse, avremmo vinto; di certo, le avremmo affrontate e giocate diversamente. A quel punto, uscire dal tunnel è stato difficile, perché quando una squadra è indebolita dall’assenza di un giocatore così importante e vede che, nonostante gli sforzi, i risultati non arrivano, si entra in un circolo vizioso e diventa davvero difficile superare gli ostacoli, soprattutto quelli psicologici. Tra l’altro, la buona prestazione offerta dalla Esse-ti nella prima parte del campionato aveva fatto nascere nell’ambiente delle aspettative non indifferenti, e quindi tutti noi abbiamo sentito sulle nostre spalle il peso di quelle aspettative. Naturalmente non c’è stata alcuna pressione, ma tutti si aspettavano molto dalla squadra, noi inclusi, e quindi è stato difficile affrontare e attraversare quel momento di crisi senza perdere la calma e la lucidità».
Chocholak torna in campo il 2 aprile, ma ben presto i giocatori e lo staff tecnico si rendono conto che l’opposto non ha ancora ritrovato la condizione fisica ottimale e che sarà difficile rivederlo in forma perfetta prima della fine del campionato. «Quando si sono resi conto che avrebbero continuato a giocare senza Gabriel, i ragazzi sono stati per così dire costretti a forzare e a dare il possibile e l’impossibile per compensare la sua assenza. Questa impennata di orgoglio ci ha permesso di tornare a vincere e di rientrare in zona play off, un traguardo straordinario per una squadra senza un opposto di ruolo». Il 2 aprile la Esse-ti Carilo torna a vincere piegando in casa la Monini Spoleto e poi consolida la ripresa con la vittoria conquistata ad Arezzo, ma nell’ultima giornata di campionato perde in casa contro Mantova. La sconfitta è pesante, ma la formazione loretana rimane comunque ancorata al settimo posto in classifica e conquista l’accesso ai play off. L’avventura dei quarti inizia con la bellissima vittoria casalinga conquistata il 20 aprile contro la Mercatone Uno Pineto (3-0), ma prosegue con la sconfitta incassata il 23 aprile a Pineto nella gara 2, persa al tie-break per una manciata di punti. Il sogno svanisce la sera del 25 aprile, quando gli uomini di Chiovini, aiutati non poco da alcune decisioni arbitrali, battono per 3-0 la Esse-ti Carilo nella gara 3 dei quarti.
Si chiude così l’avventura play off, ma l’obiettivo di chiudere il campionato occupando la parte alta della classifica è stato raggiunto e, nonostante l’inevitabile amarezza, rimane la soddisfazione per i risultati ottenuti. «Quest’anno la società aveva due obiettivi, la Coppa Italia e i play off, e noi li abbiamo centrati entrambi. Il bilancio finale è dunque senza dubbio soddisfacente, ma è inutile negare che gli ultimi mesi hanno sporcato un po’ il buon lavoro svolto dallo staff tecnico e dai ragazzi nel corso dell’anno. Se solo avessimo avuto un po’ di fortuna in più, sono sicuro che le cose sarebbero andate diversamente. Se Gabriel non si fosse infortunato o se la squadra avesse avuto un secondo opposto di ruolo, probabilmente il numero delle sconfitte subite sarebbe stato minore e anche nei play off avremmo potuto fare qualcosa in più. In ogni caso, la storia non si fa con i “se”. Ciò che conta, alla fine, è imparare dagli errori commessi per non commetterne altri in futuro, ma soprattutto riconoscere che, nonostante gli infortuni e le tante difficoltà incontrate, anche quest’anno la Esse-ti Carilo ha fatto un ottimo lavoro, portando ancora una voltà lassù il nome della Pallavolo Loreto».