Il sindaco di Piacenza, Paolo Dosi, questa mattina ha ricevuto presso la sala Consiliare del Comune la Copra Elior per ringraziare atleti, staff e dirigenti per la brillante stagione appena conclusa.
«L’intera città vi è grata – afferma Dosi – per i grandi risultati raggiunti in questa stagione ma anche per le basi solide di quello che sarà il progetto per il prossimo anno. Simili risultati rappresentano uno stimolo nel cercare una reazione positiva in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo. Questo progetto, ormai decennale, ha avvicinato molti bambini allo sport, portando le famiglie al palazzetto e trasmettendo i sani e giusti valori positivi. Ringraziarvi è il minimo”.
Nell’incontro, che ha visto affiancati al Sindaco Paolo Dosi il Presidente Guido Molinaroli e il capitano Hristo Zlatanov, il primo cittadino ha consegnato alla Società biancorossa un riconoscimento, un trofeo, volto a ricordare e ad esaltare la brillante stagione della Copra Elior sia in ambito continentale (la vittoria della CEV Challenge Cup acquisita con la conquista di 12 incontri conclusi 3-0 senza mai una sconfitta o un set perso) sia in ambito nazionale (terza in classifica in Regular Season e finalista alla corsa Scudetto, riconoscimento consegnato a Trento soltanto al termine di una lunghissima e emozionante gara 5).
Zlatanov, dopo aver ringraziato il Sindaco Dosi, la cittadinanza e i tifosi, non ha nascosto ancora la delusione per gara 5 persa a Trento: “La sconfitta brucia ancora e brucia ancora più delle altre, perché nonostante fossimo partiti da sfavoriti, come in tutte le altre occasioni, mai come in questa occasione eravamo a un soffio dal traguardo, dal tricolore. Se avessimo giocato di fronte ai nostri eccezionali tifosi avremmo vinto. Ora la palla passa al nostro Presidente, a cui mando un grosso “in bocca al lupo” in modo che riesca ad allestire una squadra simile a quella del 2012/2013″.
Il Presidente Molinaroli si unisce al pensiero del numero 11 biancorosso: “Il dispiacere e l’amarezza ci sono ancora, sono stati solo due punti a fare la differenza. I giornali nazionali da tre giorni stanno parlando unicamente di Trento, perché è stata la squadra vincitrice del tricolore. Non ci si ricorda più che noi abbiamo perso per soli due palloni. Guardando il percorso concluso, la stagione è stata positiva, non dimentichiamo il trionfo in Challenge Cup, siamo l’unica squadra italiana ad aver vinto a livello europeo. Adesso c’è tristezza perché nello sport si ricorda solamente l’ultimo risultato in ordine di tempo e la finale Scudetto è arrivata dopo la Challenge. Siamo stati una squadra corretta con un tifo corretto, non si può dire lo stesso degli altri, Trento in primis. Nelle ultime gare avremmo esaurito il Garilli, ma ho visto che non sempre la correttezza paga. A noi danno i premi fair play, a Trento no ma loro hanno in bacheca qualche trofeo in più. Il problema è che l’Itas vuole far perdere le staffe a tutti e per farlo utilizza un sistema scientifico, a iniziare dal tecnico. Forse se nel palazzetto ci fosse stato un pubblico corretto avremmo vinto”.

A chiudere spetta a coach Luca Monti: “La stagione non è iniziata benissimo, sono stato vicino all’essere esonerato, ma poi la situazione si è ribaltata concretizzandosi in un’esperienza stupenda. Ringrazio tutti per questa esperienza magnifica, ringrazio in primis i giocatori che sono stati bravissimi a gestire una situazione che pian piano è diventata gratificante per tutti”.