Una bella iniziativa per la Sieco Service Ortona che ha permesso ai ragazzi del settore giovanile, di incontrare tre dei protagonisti della squadra che quest’anno affronta il campionato di Serie A2. L’allenatore Nunzio Lanci, il capitano nonchè palleggiatore Andrea Lanci e lo schiacciatore americano Garrett Muagututia, insieme a Paolo Nicolai, altra figura di spicco di questa società, hanno parlato delle loro esperienze nel mondo della pallavolo, tra la curiosità dei ragazzi e i numerosi consigli dati a loro per continuare questa stupenda avventura in questo sport. Il responsabile del settore giovanile Tommaso Flacco Monaco ha preparato una serie di domande a cui i quattro protagonisti si sono sottoposti rispondendo nel migliore dei modi, tra consigli ai ragazzi e racconti di esperienze personali, in un clima di famigliarità che ha tenuto alta l’attenzione dei giovani pallavolisti.
Andrea Lanci ha parlato della passione per questo sport, del suo passato nel settore giovanile, quando l’Impavida era una realtà affermata a livello nazionale: -“Quel gruppo aveva davvero qualcosa di particolare”-. Ha continuato poi parlando di come affronta ogni gara ed ogni allenamento, sottolineando l’importanza del lavoro durante la settimana, che serve a migliorare e a cercare di affinare al meglio le proprie capacità, sopperendo così anche ai possibili limiti che un giocatore può avere. Infine non poteva mancare la domanda specifica per quello che è il suo ruolo di palleggiatore e capitano: Andrea ha sottolineato la lucidità e la freddezza che il suo ruolo richiede nel leggere al meglio ogni situazione in campo. Parlando poi della figura del capitano ha concluso dicendo che deve essere un modello, un esempio per gli altri, un punto di riferimento per la squadra.
Si è passati poi a fare delle domande a Garrett Muagututia, grazie anche all’aiuto di Paolo Nicolai che ha tradotto al meglio quello che lo stesso Garrett riportava. Lo schiacciatore americano ha parlato della vita nel college, delle difficoltà di impegnarsi sia nello studio che nello sport, ma ha evidenziato anche quanto sia stata una bella esperienza che gli ha permesso ora di poter giocare qui in Italia. Una possibilità che, ha affermato, ha sempre sognato poichè a lui l’Italia piace e, in America, quando si parla di pallavolo, tutti parlano di Italia. Ha continuato poi, parlando di come affronta ogni allenamento, della concentrazione che serve nell’allenare ogni singolo fondamentale e dell’importanza della ricezione, senza la quale ogni altro dettaglio non può essere svolto al meglio. -“Cerco di liberare la mente e stare rilassato”-, questo il suo segreto per ricevere nel miglior modo possibile. Una domanda anche per quanto riguarda l’attacco: sulla gestione di questo fondamentale ha sostenuto che cerca di non buttare mai la palla. Se l’alzata non è perfetta cerca di fare quello che è possibile per riuscire a conquistare il punto, ma se la palla è buona tira più forte che può. Infine parlando dei suoi obiettivi per il futuro, per lui sono quelli di migliorarsi ed arrivare ad essere il miglior giocatore che lui può essere.
Parola poi al coach Nunzio Lanci al quale è stato chiesto quali caratteristiche bisogna avere per raggiungere alti livelli in questo sport. Nunzio ha sottolineato l’importanza del saper ascoltare quello che l’allenatore dice e avere un atteggiamento positivo verso quello che viene chiesto. E’ altrettanto importante poi porsi degli obiettivi, anno dopo anno. Poi allo stesso Nunzio è stato chiesto di ricordare la sua esperienza da giocatore, quando vinse due titoli italiani, uno under 16 e uno under 18. -“Eravamo amici sia dentro che fuori dal campo”- ha sostenuto. -“Facevamo tre sedute di allenamento al giorno, ma non ci pesava, perchè era un modo per stare insieme e la pallavolo ci piaceva. Vi assicuro, però, che avremmo fatto qualsiasi cosa che l’allenatore ci avesse chiesto”. Per lui si è conclusa la rassegna di domande con il dare una caratteristica per ogni ruolo: al palleggiatore Nunzio ha assegnato l’intelligenza correlata alla tecnica, al centrale sacrificio, lo schiacciatore è quello che deve fare la differenza, l’opposto deve essere intraprendente, il libero è quello che dà equilibrio alla squadra.
A seguire Paolo Nicolai: Paolo ha parlato ai ragazzi delle rinunce che ha dovuto fare per arrivare a raggiungere i suoi obiettivi. -“Ho dovuto rinunciare a quelle piccole cose che i ragazzi fanno, una pizza con gli amici, o passare l’estate al mare a divertirsi. Però penso che questi sacrifici non siano stati tanti, perchè li ho fatti per raggiungere un obiettivo che io mi ero prefissato, cosciente di quello che volevo fare”.Paolo poi ha parlato di obiettivi sostenendo di credere fortemente in quello che stava facendo, pensando solo poche volte di non poter arrivare a quel sogno chiamato Olimpiade, ma ritenendolo tuttavia molte volte lontano. A questi pensieri cercava di reagire allenandosi e cercando di fare sempre di più. Una volta raggiunta la qualificazione, Paolo ha affermato di essere tornato al punto di partenza, pronto a porsi nuovi obiettivi, cioè quelli di cercare di giocare il meglio possibile ed arrivare il più in là possibile nel torneo olimpico.
A chiusura dell’incontro, tanti consigli per i ragazzi che ascoltavano di buon grado il tutto. Al termine, tanti applausi da parte dei giovanissimi atleti che hanno apprezzato, ed ora, sicuramente metteranno in pratica quello che a loro è stato detto.
Un’iniziativa, questa, che serve ad aiutare nella crescita pallavolistica i ragazzi del settore giovanile e ad allacciare un filo diretto con i ragazzi della prima squadra, che rappresentano un esempio da seguire per chiunque tra questi giovani atleti, sogni un giorno di giocare lì dove la Sieco Impavida Ortona si trova: in Serie A.
Ufficio Stampa Sieco Service Impavida