Tra i temi che la 22ma giornata ha messo sul banco, un capitolo a parte riguarda la zona salvezza. Nei due scontri diretti in programma hanno vinto le due squadre ospiti con secchi 3-0. San Giustino ha concluso la ricorsa sorpassando addirittura Roma e vincendo a Verona, l’Andreoli ha espugnato il terreno di Vibo Valentia rimettendosi a capo del gruppetto. Le altre sono rimaste al palo con Roma superato da Trento e Padova da Cuneo. Ora le sorti della seconda retrocessione, Ravenna è ormai condannata, sono in mano a Padova che nelle ultime tre giornate ha tre scontri diretti: ospita Latina, va a San Giustino e ospita Roma. L’Andreoli si tira fuori da questa lotta e guarda in alto a soli sei punti dalla quinta posizione. Domenica si torna a giocare al PalaBianchini ospitando alle 18 Casa Modena.
Al termine della gara di mercoledì Silvano Prandi ha dichiarato: “Siamo ormai vicinissimi al nostro obiettivo. E’ un momento di grande soddisfazione per la società e per il sottoscritto. Alcuni giocatori sono stati molto bravi in battuta specie nel finale dei set. Jarosz sempre devastante, Rivera con le sue varianti e poi Fragkos è stato determinante. Ci ha aiutato molto anche il fatto che la squadra abbia difeso molto bene e poter quindi sfruttare il gioco veloce. Tutti questi fattori ci hanno permesso questo risultato su un campo difficilissimo”
Nelle statistiche individuali “Kuba” Jarosz mantiene 12mo posto come marcatore del campionato con 332 punti (in testa Fei con 413), è al settimo posto se si considera la media set con 4.49, il polacco negli ace è all’11mo con 32, a muro Enrico Cester (MVP mercoledì) conserva il 14mo posto con 41 punti. Nelle statistiche di squadra l’Andreoli è al quarto posto in attacco con il 50,2% (1° Trento con 56%), sale all’ottavo posto negli ace con 1,25 a set (1° Trento con 2,2) è 11ma a muro con 2 a set (1° Piacenza con 2,8), rimane sesta negli errori con 5,44 a set (1° Trento con 4.77).
La società a margine di quanto è successo a Vibo ci tiene a precisare che il gruppo di tifosi del Latina, citato dalla dirigenza della Tonno Callipo, altro non era che una propria società affiliata con sede a Lamezia e composta prevalentemente da ragazzi e ragazze minorenni che non hanno fatto altro che sostenere i propri beniamini rimanendo nei limiti della correttezza. Cosa che spesso o quasi sempre accade in tutti i palazzetti.