Alla ripresa degli allenamenti, dopo la piccola sosta per i festeggiamenti di inizio anno, la Pallavolo Molfetta si regala l’intervento del dottor Giuseppe Cormio, attuale general manager dell’Itas Diatec Trentino, la squadra campione d’Italia, d’Europa e del Mondo nell’anno 2011. Cormio (rigorosamente pronunciato con l’accento sulla seconda vocale) è originario di Molfetta ed in queste festività, passando dalla Città della Pace, non ha voluto far mancare il suo saluto alla, forse più bella, rivelazione del campionato di Serie A2.

C’è anche un po’ di Trentino Volley a Molfetta, visto che Nikolay Uchikov proviene dalla società del Presidente Diego Mosna e dalle operazioni di mercato, risalenti a qualche stagione fa, proprio di Cormio, che lo convinse a venire a giocare in Italia per dimostrare il suo valore. E Molfetta, con altrettanto impegno, riesce ad aggiudicarsi, nei pochi mesi fra la promozione e l’esordio in A2 Sustenium, questo prestigioso fiore all’occhiello dell’intera piazza pallavolistica italiana.

Ma questa è solo una delle ultime operazioni firmate Cormio: le più prestigiose sono state, in passato, sicuramente quella di Julio Velasco in Italia, sconosciuto ai più e rivelatasi una scommessa stravinta, insieme a quella dell’estate 2007 quando a Trento arrivarono Radostin Stojčev e, subito dopo, l’opposto Matej Kazijski.

Ad accogliere Cormio c’è tutta la dirigenza, lo staff tecnico e, naturalmente,
tutti i giocatori, impegnati nella consueta seduta tecnica agli ordini di coach Pino Lorizio.

Non ho sempre vinto Scudetti, Coppe dei Campioni o Coppe del Mondo” esordisce Cormio “considerata la salvezza ottenuta a Padova, al mio arrivo, quando la squadra si trovava in un periodo non esattamente felice”. E precisa una cosa fondamentale, confermando che bisogna rimanere sempre con i piedi per terra, anche quando si inizia a volare: ”Le vittorie attuali con Trento arrivano dopo anni di personale esperienza in altrettante gloriose società di pallavolo, ma soprattutto dopo tanti sacrifici e momenti bui dove, a volte, pensi di mollare tutto e tutti. E’ proprio lì, invece, che ricominci a risalire la china”. Una sorta di legge dello sport non scritta. Cormio commenta anche sulla Pallavolo Molfetta: ”Dopo ogni partita mi preoccupo di vedere il risultato e le statistiche di Molfetta, con un occhio di riguardo per Nikolay (Uchikov ndr). Sono contento che abbia trovato il giusto equilibrio in questa squadra molto ben organizzata. Vi posso garantire che si parla molto bene di Molfetta anche nei cosiddetti piani alti”.

Che per Giuseppe Cormio sono altissimi, vista la posizione in classifica di Trento, ma anche la sua posizione geografica: ”A Trento i giocatori vivono molto bene la città, per quello che riescono a fare visto che siamo spesso in giro per l’Italia e per il Mondo. In una delle recenti e asfissianti trasferte, in pullman, scherzavano fra di loro anche alle 3 di notte”.

A conferma che pur essendo supercampioni della pallavolo, si rimane sempre umili sia nello spogliatoio sia fuori, in città, dove i ragazzi e l’allenatore sono visti come veri e propri idoli.

Nella carriera di Beppe Cormio, da sempre ci sono anche i settori giovanili, i ragazzi i quali rappresentano il vero valore aggiunto di una società, anche di Serie A1. Giovedì sera, guarda caso, a Molfetta arriverà il Club Italia che è squadra composta dalla FIPAV con l’intento di valorizzare le qualità di giovani provenienti dai settori giovanili delle più importanti società di pallavolo. Ne ha anche per loro Cormio, visto che quattro di loro (Castellani, de Paola, Fedrizzi e Valsecchi ndr) provengono da Trento.

Io credo che aldilà delle vittorie sul campo che possono arrivare o meno, la marcia in più di una squadra sta nel creare valore umano, cioè creare un gruppo coeso di ragazzi che vadano in campo tranquilli, senza pensare di dover sempre dimostrare le loro capacità alle società che li monitorano costantemente”.

Mai sottovalutare un settore giovanile potenzialmente fecondo di nuovi talenti: “A Trento abbiamo la fortuna di far gestire a qualche società esterna i nostri settori giovanili. Aldilà di questo, molte volte gli investimenti economici delle società pallavolistiche confluiscono sui giocatori affermati e di comprovata esperienza, quando con la metà degli stessi soldi si potrebbero sostenere giovani che cominciano a trovare spazio e a fare la differenza”.

A chiusura della chiacchierata, sincero è stato l’augurio di Cormio alla società molfettese: ”Non voglio fare pronostici perché il campionato di Molfetta è ancora molto lungo ma se continuano a in questo modo, potremmo vederne davvero delle belle anche qui”.

Non un pronostico come gli altri, del resto anche Cormio non è uno come gli altri.

nella foto, Sportphotopress, da sx il vice presidente Mazzola, Uchikov e Cormio

Ufficio Stampa Pallavolo Molfetta
Arianna Mastrofilippo-Domenico de Stena
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