Se il campionato terminasse oggi il Giotto sarebbe salvo. Per la prima volta in questo campionato la squadra padovana si trova con alle spalle due avversari grazie al punto conquistato ieri a Montichiari. Ci sono volute diciannove giornate per inserire il nome del Giotto nel registro dei salvabili ed in particolare Luigi Schiavon ha impiegato dieci partite per riportare a galla una formazione che sembrava avviata ad un mesto campionato da bassifondi. Testimone e assoluto protagonista in panchina dell’annata targata Giotto è Simone Roscini, l’assistant coach prima di Mauro Berruto ed ora di Luigi Schiavon: “E’ vero che ora siamo terz’ultimi ma non dimentichiamoci che l’ultimo posto è a soli due punti – dice il “Roscio”, secondo allenatore a Padova da cinque anni al fianco anche di Babini e Dall’Olio -. In ogni caso in un campionato così ci si salverà per un solo punto e la quota salvezza sarà molto bassa.” Dalle dimissioni di Berruto ad oggi Simone Roscini non ha mai smesso di credere nel miracolo: “E’ una prerogativa dell’allenatore essere ottimista ma c’erano dei motivi palesi per sperare bene. La squadra fino a novembre non aveva praticamente mai giocato e qualcosa doveva sbloccarla. Il cambio tecnico è stata la chiave di volta, ora per lo meno battagliamo in ogni incontro. Siamo in crescita in attacco e battuta, e di conseguenza anche a muro. Dobbiamo però continuare a giocare così, non possiamo permetterci cali di rendimento.”

Nella foto: Simone Roscini (a sinistra) con Gigi Schiavon

Carlo Vettore
Ufficio Stampa e Comunicazione
Sempre Volley Padova

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