Era la stagione 2007/08 quando Francesco “Cico” De Marchi indossò la maglia di Padova per la prima volta nella sua carriera. A 21 anni lo schiacciatore padovano assaggiò il parquet della massima serie, trovando spesso spazio nel sestetto titolare. Poi l’esperienza a Latina e il ritorno a Padova. Non sono passati tanti anni, eppure in questo tempo De Marchi è maturato, sia come atleta che come uomo. Quest’anno avrà così l’opportunità di consacrarsi definitivamente nell’olimpo del volley italiano, una sfida assai stimolante per questo atleta classe 1986. «Da padovano sono orgoglioso di essere tornato in A1 con la maglia della mia città. Quest’anno ci sarà una grande concorrenza con gli altri schiacciatori, ma sento che potrò avere buone possibilità di giocare con continuità».
Come la descriveresti questa Pallavolo Padova?
«E’ una squadra giovane, con tanti giocatori che hanno voglia di emergere. Dall’altra parte ci sono degli elementi di esperienza, necessari per raggiungere i nostri obiettivi».
Se tu potessi tornare indietro nel tempo e parlare con il Francesco De Marchi del 2007/08, che consiglio gli daresti?
«Non lo rimprovererei, ma di sicuro gli direi di avere meno timore. Ricordo che all’epoca scendevo in campo con l’ansia del “dover fare bene a tutti i costi” e quello che ottenevo era l’effetto contrario. Col tempo poi capii che quello era l’atteggiamento sbagliato».
Ultimi scampoli d’estate prima di tornare ad allenarsi. Con chi ti sei sentito di più in questi mesi?
«Con Tiberti siamo in ottimi rapporti, ci vediamo spesso non da “colleghi” ma da amici. E poi Rosso, ci siamo sentiti molte volte telefonicamente».
Dopo la promozione qualcuno ha concretizzato il proprio “voto” scaramantico previsto ad inizio stagione. Tu che voto sei disposto a fare per il 2011/12?
«Nessun voto, ho deciso di non farne più».
Come mai?
«Nell’anno della promozione con Corigliano, io e Simone Parodi ci facemmo un piercing. Allora ci promettemmo che ad ogni traguardo importante avremmo fatto un altro piercing. Siccome poi vinsi 3 campionati e 1 Coppa Italia, allora pensai che non sarebbe stato il caso riempirsi il corpo di anelli… Quindi quel piercing fatto a Corigliano è stato il mio primo e ultimo “voto”. In questo modo rende più significativo l’unico che ho realizzato».
Quest’anno giocherai contro grandissimi campioni…
«Sì, è stupendo. E invito il pubblico a venire al PalaFabris non solo – giustamente – per tifare Padova, ma anche per guardare in azione delle squadre fortissime».
Che squadra hai voglia di affrontare?
«La Sisley Belluno, anche se non è più “Treviso”. Lì ho mosso i primi passi da atleta e ho voglia di dimostrare che il Cico di allora è cresciuto».
C’è un giocatore – non di Padova – che hai voglia di affrontare?
«Sì, Dragan Travica. Siamo uniti da un’amicizia fraterna, siamo cresciuti insieme. Sarà bello giocare contro, così potremo prenderci in giro a vicenda».
Fisicamente come stai?
«Finalmente posso dire di stare bene. In questi mesi ho fatto un grandissimo lavoro con il nostro preparatore Marco Da Lozzo e tanti piccoli infortuni e sfortune sembrano essere acqua passata. Inoltre mi hanno pure benedetto…».
Spiegati meglio.
«Nei giorni scorsi avevo assistito al matrimonio di Gianluca Trolese, allenatore della Micromeccanica. Sul sagrato, al termine della cerimonia, il prete ha impartito la benedizione agli addominali e al mio polpaccio. Questa benedizione potrebbe tornarmi utile (ride)».
Rispetto agli ultimi due lunghi campionati di A2 affrontati, quest’anno s’inizierà prima e si finirà prima. E’ un bene o un male per un atleta giocare in un periodo così breve?
«Per la Pallavolo Padova è un bene. Il problema lo risentono soprattutto le squadre che affrontano le Coppe e che hanno molti giocatori impegnati con le Nazionali. Questo porta a non avere mai tutta la squadra a disposizione. Noi dovremo essere bravi ad approfittare di questi momenti per strappare qualche punto importante per la nostra causa».
Due nomi di squadre che hanno sfruttato bene il mercato.
«La prima è Macerata. Ha una rosa altamente competitiva e un coach di grande esperienza. Proprio per Giuliani mi auguro che siano loro a vincere lo scudetto. Se dovessi fare un secondo nome direi San Giustino: ha una squadra interessantissima, penso che possa essere la sorpresa del campionato anche perché è guidata da un ottimo tecnico come De Giorgi».
Ultima domanda: la scena che porterai sempre nella tua mente della promozione in A1 con Padova?
«Quella dell’ultimo punto messo a segno a muro in Gara2 contro Santa Croce. Ricordo che mi voltai verso la tribuna per cercare lo sguardo di Giulia (la fidanzata, ndr) e dei miei parenti. Ma poi fui letteralmente travolto dai due speaker Meoni e Ferrari, che corsero incontro ad abbracciarmi. Fu una grandissima emozione, in quel momento avvertii la sensazione che quest’anno avremmo giocato in A1».
LUNEDI’ 8 AGOSTO IL RADUNO. La Pallavolo Padova si radunerà ufficialmente lunedì 8 agosto per dare il via alla nuova stagione sportiva. Alle ore 10.30 al PalaFabris i giocatori saranno a disposizione di stampa, tv e fotografi per le interviste di rito. Alle ore 17.00, invece, la squadra si troverà per effettuare la prima seduta tecnica agli ordini dei coach Paolo Montagnani e Simone Roscini. L’allenamento sarà aperto al pubblico.

Alberto Sanavia
Ufficio Stampa Pallavolo Padova