Un ostacolo superato di slancio, a dispetto di mille difficoltà: la Globo Sora
ha travolto a domicilio il quotato sestetto di Milano guadagnandosi un
biglietto per il sogno. La sfida impossibile si chiamerà Padova, da domenica 13 fino all’eventuale gara 5 di domenica 20, per una serie che metterà i ciociari di fronte a quella che sembrava dovesse essere la vincitrice diretta del campionato.
Con coach Alberto Gatto, analizziamo in breve retrospettiva quanto ha detto la mini-serie con i meneghini.

«Dopo le difficoltà di gara1, ci aspettavamo forse di dover soffrire maggiormente nel secondo incontro. Sia chiaro, si è trattato anche in questo caso di una gara molto equilibrata, come del resto si evince dai parziali. Però, salvo che nella parte finale del primo set, abbiamo sempre avuto il comando delle operazioni».

Come il miracoloso 3-2 del match di Frosinone si è trasformato nel 3-0 di
Cinisello Balsamo?
«Siamo stati decisamente più attenti e più bravi in ricezione, anche quando i nostri avversari sono riusciti a forzare la battuta. Ad onor del vero in questo fondamentale Milano aveva fatto meglio nella prima sfida, ma comunque la nostra seconda linea ha lavorato molto bene, senza accusare mai flessioni».

In gara1 ben 6 muri-punto di Polidori, nel retourn-match analoga impresa di Pavan. I vostri centrali stanno crescendo proprio nel momento decisivo della stagione?
«Le cifre parlano in questo senso e la cosa non può che confortarci. Pavan a Milano è stato bravissimo, ha attaccato molto bene ed è stato attento e
decisivo a muro, ottenendo 6 punti in soli tre set, davvero un bottino
ragguardevole».

Anche Roberts sembra tornato ai suoi abituali livelli. Problemini fisici superati?
«La settimana che aveva preceduto la prima sfida era stata condizionata da uno stato influenzale. Adesso resta l’infiammazione alla spalla, che però non è così importante e fastidiosa da impedire al nostro schiacciatore di fornire il solito elevato apporto».

Anderson ha attaccato con buone percentuali ma non è stato servito moltissimo. Perchè?
«Sollecitato a distanza di soli 3 giorni a giocare un’altra gara intera, c’era
il rischio che potesse un po’ pagare in termini di brillantezza ed
effettivamente non sembrava in condizioni di forma strepitose. Così, abbiamo deciso di non sollecitarlo troppo, e i risultati sono stati eccellenti perchè ha messo giù 9 palloni su 15, per un 60% che gli fa onore. Anche Libraro è stato bravo, anche e soprattutto perchè tra i palloni che ha attaccato con successo ce n’erano alcuni che valevano doppio. Tutta la squadra ha giocato una gran partita».

E adesso comincia l’avventura con Padova. Sinceramente quante possibilità dai alla tua squadra di approdare in semifinale?
«Non più del 30%. La formula avvantaggia in modo notevole Padova, che è di per sè un’avversaria difficilissima da affrontare. Ha una panchina che vale quasi il sestetto titolare, ed è l’unica squadra che possa vantare una simile peculiarità. Inoltre partendo con una gara di margine e giocando la seconda in casa, sarà davvero difficile estrometterla dalla competizione».

Però psicologicamente dovrà gestire una situazione un po’ scomoda…
«Anche questo è innegabile. Padova aveva praticamente vinto il campionato ed ora si trova costretta in qualche modo a ripartire da zero, o meglio da uno… Dovremo essere bravi noi a crearle una pericolosa situazione di equilibrio, nella quale potrebbero riemergere i fantasmi del recente insuccesso contro Ravenna. Non sarà semplice, perchè i patavini non hanno punti deboli, ma state certi che ci proveremo…»

Anche perchè avrete tutta la settimana per preparare il match. Finalmente si respira un po’?
«Loro hanno avuto più tempo per lavorare su questo confronto, che per noi era solo eventuale fino a domenica. Sarà un altro vantaggio per i nostri avversari, ma se in regular season abbiamo saputo creargli delle difficoltà non vedo perchè non ci si debba ripetere, magari con un risultato finale diverso…».
Il guanto di sfida è gettato. La Globo ci proverà.

Roberto Mercaldo