Luigi Mastrangelo è il testimonial d’eccezione della Campagna a sostegno del Progetto Head Us, volta a favorire la diagnosi precoce e la prevenzione dell’artropatia emofilica attraverso una particolare ecografia. L’artropatia colpisce l’80% dei pazienti emofilici compromettendo la loro capacità di movimento e la vita di relazione: la prevenzione precoce, una corretta profilassi e la pratica di uno sport a basso impatto, come nuoto e ginnastica, possono prevenire questa complicanza, che può costringere all’utilizzo di protesi delle articolazioni.
Gigi Mastrangelo sostiene attivamente la Campagna: “L’attività fisica gioca un ruolo fondamentale per gli emofilici, specialmente per i più giovani – spiega -. Grazie allo sport gli emofilici possono rendere il proprio corpo più forte, flessibile, agile, esponendosi meno a rischi di danni articolari e muscolari e possono anche imparare a lavorare in gruppo, sviluppare senso di appartenenza, sano spirito di competizione e una maggiore fiducia in se stessi”. E continua: “Lo sport è sempre stato la mia vita: è nel mio sangue, nel mio Dna. Lo sport è voglia di mettercela tutta, di sfidare se stessi, ogni giorno, in ogni piccolo gesto sportivo, in ogni allenamento, in ogni gara. È anche la voglia di essere parte di un gruppo: ed è proprio il gioco di squadra che mi ha fatto arrivare a essere un campione. E si può essere campioni anche nelle vite più complicate, come quelle degli emofilici. L’emofilia è una malattia del sangue che non si può curare, ma che, oggi, si può trattare. È una sfida che si può vincere. Non è più, come qualche decennio fa, una malattia terribile e temibile: può essere controllata e consente una buona qualità di vita, grazie ai progressi fatti in campo medico e sociale. Un ruolo fondamentale ha l’attività fisica, bisogna però essere coscienti dei propri limiti: largo allo sport, ma consapevolmente. Occorre giocarsi la partita contro la malattia come nelle grandi sfide sul campo, bisogna sapersi difendere e saper attaccare al momento giusto, sempre in prima linea per fare “muro” all’avversario, per evitare che l’emofilia possa condizionarci la vita. Lo sport è la mia vita. E per alcuni, come i giovani emofilici, lo sport è ‘la’ vita”.
Il progetto Head Us (Haemophilia Early Arthropathy Detection with Ultrasound) che è promosso da Pfizer e patrocinato dall’Associazione Italiana Centri Emofilia (Aice) e dalla Federazione delle Associazioni Emofilici (Federo), parte ufficialmente in occasione della Giornata Mondiale dell’Emofilia del 17 aprile e coinvolge 18 Centri Emofilia. Ad ogni centro è stato donato uno strumento ecografico di ultima generazione e gli specialisti hanno partecipato a training specifici. L’ecografia è un esame non invasivo, che permette di identificare lesioni articolari anche sotto il millimetro. Tutti i pazienti potranno accedere gratuitamente al servizio di ecografia durante la visita programmata periodicamente presso il proprio Centro di riferimento.
Nella foto il manifesto a sostegno della campagna
Ufficio Stampa Piemonte Volley
Sara Comba