After Hours, la SuperLega di notte
Blengini, Reggers, Acquarone, Stankovic, Podrascanin, D’Heer e Zhukouski ospiti della nona puntata di After Hours
I centrali serbi e gli alti e bassi di Civitanova e Modena. Il percorso di Chicco Blengini alla guida della nazionale bulgara, i retroscena della vittoria di Taranto e l’asso nella manica di Grottazzolina nella corsa salvezza. La scelta di Acquarone di sposare ancora il progetto di Trento e l’ascesa dell’opposto belga di Milano, Ferre Reggers. Questi i temi principali della nona puntata di After Hours – La SuperLega di notte, il talk trasmesso in diretta domenica sera sulla pagina Facebook e sul canale Youtube di Lega Pallavolo Serie A, con Andrea Zorzi, Andrea Brogioni e i protagonisti della Serie A Credem Banca.
Ospiti della puntata numero 9 sono stati Ferre Reggers (Allianz Milano), Alessandro Acquarone (Itas Trentino), Dragan Stankovic (Valsa Group Modena), Marko Podrascanin (Cucine Lube Civitanova), Wout D’Heer (Gioiella Prisma Taranto) e Tsimafei Zhukouski (Yuasa Battery Grottazzolina) e Chicco Blengini (allenatore della Nazionale maschile bulgara).
Ferre Reggers (Allianz Milano)
PERUGIA LA PIU’ FORTE AL MONDO – Secondo me con Perugia abbiamo giocato benissimo, sia di squadra sia a livello individuale. Ma Perugia per me è una squadra fortissima, la migliore al mondo. Abbiamo vinto il primo set, nel terzo ci siamo andati vicini: per questo sono soddisfatto e al contempo deluso.
LA COMUNICAZIONE DI PIAZZA – Dice cosa pensa, senza troppi giri. È diretto e quando le cose vanno bene non risparmia i complimenti.
IL SERVIZIO DI PERUGIA – Siamo delusi per il terzo set, eravamo avanti. Poi ci sono stati due errori miei, ma può capitare. Perugia gioca bene, batte fortissimo, non ho mai visto nulla di simile: Plotnytskyi, Semeniuk, Herrera, tutti hanno battuto in modo straordinario. C’è un momento in cui non arriviamo come arrivano loro ed è difficile tenere.
IL FUTURO DELLA NAZIONALE BELGA – Abbiamo un bel futuro, con tanti giocatori che hanno talento e che con il giusto allenamento possono fare uno step ulteriore. Possiamo arrivare un livello mai raggiunto in Belgio. Giocare contro squadre forti come l’Italia ci aiuterebbe a crescere ulteriormente.
UNA MANO IN RICEZIONE – Come opposto non è sempre facile, ma io ho giocato sempre in banda con le giovanili e anche in Belgio, per cui ho allenato questo fondamentale. Tuttavia, contro Perugia è dura, anche con il nostro sistema di giocare a quattro in ricezione.
Alessandro Acquarone (Itas Trentino)
UN ALTRO ANNO A TRENTO – A Trento mi sono trovato veramente bene e ho pensato che fare un altro anno in questo gruppo, con Soli ad allenare, mi avrebbe fatto crescere ancora di più. Anche vedendo meno il campo, ma allenarmi a questi livelli qui mi farà molto bene.
SOLI E I “COMPLIMENTI” – Quando ci sono cose da dire, è il primo a dirle. Non sempre in maniera carina…
BRAVO PELLACANI – Ha giocato veramente bene, non ci aspettavamo che potesse reggere così la pressione, perché sembrava un po’ in ansia. Ci ha stupito tutti in maniera positiva, ha retto bene il campo ed è stato determinante in attacco e in battuta.
CACHOPA E SBERTOLI – Cachopa fa la giocata che meno ti aspetteresti, ti stupisce sempre, è incredibile. L’anno scorso, quando mi sono trovato a giocare contro di lui in Semifinale Scudetto, guardavo al di là della rete e pensavo: “Come ha fatto a fare anche questa? Impossibile”. Di Sbertoli invece ammiro molto la determinazione e l’impegno che ci mette ogni giorno in palestra.
INCOMODI – Ogni partita è una storia a sé e bisogna sempre giocare al massimo. La prossima settimana giochiamo sul campo di Civitanova, una squadra che sta giocando bene ed è tosta da affrontare sul suo campo.
LA CRESCITA DI MICHIELETTO – È sempre più un giocatore fondamentale nei club e non solo. Ogni giorno sembra migliorare sempre più con facilità incredibile, ha colpi che chiunque altro dovrebbe provare all’infinito mentre a lui vengono naturali.
Marko Podrascanin (Cucine Lube Civitanova)
LA SCONFITTA DI TARANTO – Siamo stati protagonisti di un bell’inizio di partita, poi dal terzo set ci siamo fermati. Prima o poi arriverà la prima vittoria in trasferta, magari mercoledì prossimo contro Grottazzolina.
IL RITORNO ALLA LUBE – Prima della finale di Champions League non avevo parlato con altre squadre. Tornare alla Lube è stato come tornare a casa.
LUBE A DUE FACCE – A Civitanova stiamo giocando veramente bene, anche con le big. A Taranto abbiamo avuto delle match-ball per chiudere tre a zero, dobbiamo capire come spiegare questa differenza fra partite esterne e interne.
PREGIO E DIFETTO DI STANKOVIC – In generale fa abbastanza “schifo” in difesa… Ma ha tanti pregi, è uno dei più forti centrali della storia. Fuori dal campo è abbastanza ordinato, ha i suoi gusti, le sue abitudini, da lui possiamo imparare come tenere bene la famiglia e gli amici vicino.
Dragan Stankovic (Valsa Group Modena)
LA VITTORIA SU PADOVA – È andata bene. Ci aspettavamo una partita così, Padova ha dimostrato di essere una squadra che non molla, sa infastidire chiunque si trovi dall’altra parte della rete. Non sono arrivati a Modena con la bandiera bianca, ma in cerca di punti. Ci godiamo questa vittoria, poi da martedì pensiamo a Taranto.
SU GIULIANI – L’ho trovato come prima. Sembra che adesso rida e scherzi un po’ di più, ma quando si lavora è lo stesso che ho conosciuto.
AFFRONTARE LA LUBE – Io ho la famiglia nelle Marche e vado avanti e indietro. Per cui giocare contro la Lube è sempre speciale.
L’AMBIENTE MODENA – Da parte della società non c’è mai stata tanta pressione. La piazza è sempre stata calda e noi stessi ci mettiamo pressione. Ma l’anno scorso e quest’anno ne abbiamo avvertita di più: a tratti sembriamo una squadra, a tratti un’altra. Cerchiamo tutti quanti di capire qual è il motivo, speriamo di riuscirci a breve.
LA DIFESA DI PODRASCANIN – Ora devo dire per forza che Marko in difesa è peggiore di me…
Wout D’heer (Gioiella Prisma Taranto)
L’ENERGIA DI TARANTO – Abbiamo avuto un po’ di difficoltà dopo Cisterna, dove abbiamo giocato veramente male. Sentivamo di avere qualcosa da dimostrare. Poi sullo 0-2, non avendo niente da perdere, siamo entrati in campo a tutto fuoco ed è arrivata una vittoria.
LA “TATTICA” DI BONINFANTE – A inizio settimana ha scritto sulla lavagna: un punto, mezzo giorno libero in più; due o tre punti, un giorno libero in più e le pizze. Poi ci ha illustrato in video le difficoltà di Civitanova, incluso chiaramente anche Boninfante junior.
PROMESSE BELGHE – Abbiamo un gruppo molto giovane, che è cresciuto nelle giovanili assieme, più alcuni elementi esperti. Speriamo di fare un bel Mondiale questa estate, non sarà facile ma ci proviamo, del resto affronteremo anche l’Italia.
GLI UMORI DI BONINFANTE – Dopo la sconfitta con Cisterna, ho visto Dante un po’arrabbiato, forse questa settimana sentiva anche la partita contro il figlio. Al di là di questo, a Cisterna c’era stata una brutta sconfitta. Normale essere meno tranquilli, nei momenti in cui non si rende bene.
LANZA OUT – Ha avuto un problema alla schiena venerdì, ma è rimasto in panchina prevalentemente a scopo precauzionale. Dovrebbe rientrare subito.
Tsimafei Zhukouski (Yuasi Battery Grottazzolina)
A CISTERNA IN CALANDO – Nel primo set abbiamo fatto benissimo. Poi abbiamo cominciato il secondo con un passivo di cinque punti e in SuperLega è difficile risalire e rimanere attaccati alla partita. Stessa storia nel terzo, poi siamo calati. È andata così, speriamo bene per la prossima.
COSA SERVE? – A Grottazzolina si sta davvero bene, è un club di famiglia e la gente è sempre pronta a darci una mano, ad aiutarci. In campo ci manca sempre qualcosa, giochiamo un paio di set alla pari, forse dovremmo essere un po’ più calmi e freddi con la testa. Tecnicamente, dobbiamo migliorare a muro e in difesa, dove facciamo un po’ fatica. Ma non molliamo mai, rimaniamo concentrati pensando alla prossima partita.
MATTEI E COMPARONI – Mattei sta bene, ha una distorsione di primo grado, niente di grave. Comparoni è un ragazzo giovane e talentuoso, con ampi margini di crescita. Contro Cisterna ha disputato una grandissima partita, credo abbiamo un bel futuro in ottica nazionale.
IL RITORNO DI PETKOVIC – Abbiamo perso lui a inizio stagione e lui è il bomber numero uno della squadra. Non è ancora al cento per cento, lo aspettiamo e facciamo una seconda di stagione meglio rispetto alla prima.
Chicco Blengini (Allenatore Nazionale bulgara)
L’IMPATTO CON LA BULGARIA – Credo che la cosa principale sia la massimizzazione del potenziale, che poi vuol dire cercare di fare il meglio che si può con quello che si ha. E cercare di renderlo più efficace possibile. È giusto nello sport mettere obiettivi, ma la cosa principale è iniziare da dove si è e finire meglio.
GANEV – È una persona di una maestosità importante da tutti i punti di vista, è piacevole e divertente passare del tempo con lui. L’ho conosciuto da spettatore quando lui giocava a Cuneo, ora a livello internazionale sono un po’ di anni che si dà da fare, anche a livello di CEV e FIVB. Con la Bulgaria abbiamo condiviso un Europeo nel 2015 e un Mondiale nel 2018. Alla presentazione del Mondiale scese da un taxi e qualcuno disse: “Centoquaranta chili di uomo” e lui rispose: “Centottanta! A centoquaranta attaccavo ancora da seconda linea”.
RIMPIANTI AZZURRI – La finale olimpica? Sono quelle partite che lasciano sempre amaro in bocca. Secondo me è anche ingiusto vederla come un rimpianto. Certo, sono quelle opportunità che non sai se nella tua vita potrai rivivere ed è già un privilegio averle avute. Ti piacerebbe rigiocarla, questo è sicuro. Per il resto, in generale, non sono molto retroriflessivo. Alcune scelte specifiche fanno parte di quello che ti costruisci come bagaglio che ti porterai dietro.
IL CORAGGIO DI PROVARE – Insisto molto con gli allenatori più giovani ad avere coraggio di provare: a volte non si prova a proporre cose solo perché magari si teme che influenzino in maniera negativa il giudizio altrui. Poi ci si rende conto con gli anni che alcune scelte si potevano fare prima. Va tutto ad aumentare il bagaglio dell’esperienza. Io progressivamente sto continuando a domandarmi cose e a proporne di nuove e, a prescindere se funzionino o meno, non bisogna frenarsi, se queste proposte sono motivate da un pensiero o una condivisione.
LA BULGARIA OGGI – Solitamente è identificata con un grande talento fisico, non accompagnato da un sistema di gioco efficace. Ma le Nazionali appartengono a momenti in cui ci sono certi giocatori e certi no. Ricordo con l’Italia mancavano i posti 4, ora si è alla ricerca disperata di opposti e questo anche a livello internazionale. Qualcuno compensa con le naturalizzazioni, altri meno. Oggi in Bulgaria ci sono giocatori interessanti, serve un mix di cose per farli diventare giocatori di primo livello, non solo allenarli tanto e bene. Fra queste rientra l’opportunità di giocare in un campionato che li mette alla prova e li faccia crescere dal punto di vista della continuità, della richiesta tecnica e della pressione. E, per questo, il campionato italiano è estremamente utile, non solo al primissimo livello della SuperLega e non solo facendo il “titolarissimo”.
KAZIJSKI E NIKOLOV – Loro erano e sono giocatori con grandissima qualità e questo riguarda la parte mentale, fisica, tecnica, l’esperienza, il carattere. Sono nati alti, grandi, grossi e che saltano. Poi però bisogna avere la pazienza di accompagnarli, ognuno nel modo più efficace. Ovviamente anche “sgridati” se non ce la mettono tutta. Ma bisogna solo trovare una chiave per farli rendere al massimo. Serve la qualità, che va accompagnata dall’impegno, dal lavoro e da tutto il resto.
PERUGIA, TRENTO E LE ALTRE – Concordo, ci sono differenze negli organici ma sono d’accordo che fra il terzo e l’ottavo posto può succedere di tutto. Anche due stagioni fa, sia all’andata sia al ritorno, nell’ultima partita si decidevano le posizioni dalla terza all’ottava, in una manciata di due punti. Poi ci sono alcune squadre che hanno qualche chance in più di stare in alto, in quel gruppo, grazie alla lunghezza del roster. Penso alla Lube, si, ma anche a Verona che ha un roster molto lungo e Stoytchev lo utilizza spesso al di là delle problematiche di natura fisica. Dà abbastanza rotazione sia ai centrali sia agli schiacciatori. Keita ora è stabilmente opposto, e che opposto… Questa lunghezza di roster permette di zoppicare meno in caso di infortunio un giocatore.
MODENA E PIACENZA – Nel gruppo alle spalle di Trento e Perugia, credo che Piacenza sia la squadra che abbia calcato più la mano in sede di mercato, dal punto di vista del budget. Basta guardare il reparto schiacciatori, con tre giocatori che potrebbero giocare tutti e tre titolari. Chiaro che, come tutti i mix fra giovani e meno giovani, c’è qualche problema fisico in più. È presto per trarre conclusioni, si comincerà a raccogliere frutti dalla Coppa Italia in avanti. Piacenza ha tutte le qualità per emergere e credo che abbia costruito una squadra per giocarsela. Poi in finale ci vanno in due e se non succede non vuol dire che tu abbia fatto le cose male. Modena ha allestito la squadra con risorse minori, ma ha costruito una squadra equilibrata con un grande palleggiatore che cerca di farla funzionare al meglio: ieri i centrali in due hanno fatto 30 punti. Non si possono legare le cose al nome della squadra, alle aspettative e alla storia, ma anche nelle possibilità di costruire una squadra.
STANKOVIC E PODRASCANIN – Sono uguali nell’ambizione e nella serietà che ci mettono in quello che fanno, quello che noi cerchiamo come allenatori. La loro carriera parla per loro.