DANTE BONINFANTE
Come hai iniziato a giocare a pallavolo?
Mi sono avvicinato alla pallavolo spinto dai miei genitori, che giocavano entrambe a Battipaglia. A quattordici anni mi sono trasferito a Treviso. All’inizio me la sono spassata, poi ho dovuto affrontare il trauma di essere lontano da casa. La mia adolescenza non è stata certo comune, forse è stata anche un po’ più sacrificata rispetto agli altri ragazzi, comunque ne è valsa la pena.
Perché hai scelto il ruolo di palleggiatore?
Fino a 17 anni ho giocato come schiacciatore. Poi i miei allenatori della Sisley hanno capito che avevo buone qualità come palleggiatore, quindi mi hanno spostato in questo ruolo e la loro si è rivelata una scelta azzeccata ed importante. Naturalmente devo continuare a lavorare per migliorarmi, limare i difetti che ho, come per esempio la precisione, e aumentare le mie qualità.
C’è un allenatore al quale ti senti più legato?
Tutti gli allenatori mi hanno dato qualcosa, ma in particolare sono grato a Michele Zanini, il mio allenatore delle giovanili di Treviso, e a Silvano Prandi, perché i due anni che ho trascorso con lui a Ferrara sono stati fondamentali ed eccezionali.
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Dei 6 scudetti vinti con la Sisley quale ricordi con più piacere?
Ho un bellissimo ricordo di tutti. Ma se dovessi sceglierne uno sarebbe quello che abbiamo vinto contro Modena tre anni fa, perché è stato il primo dopo il ricambio generazionale di Treviso e tutti non si aspettavano tanto da noi. È stato anche lo scudetto più difficile da conquistare, forse è per questo che lo si ricorda meglio degli altri.
La Sisley ha vinto 8 scudetti negli ultimi 12 anni, siete troppo forti o non ci sono avversari ai vostri livelli?
Credo che sulla carta la Sisley ha sempre avuto squadre molto competitive, poi ci vuole un insieme di cose, tra cui anche un po’ di fortuna, che ti porta a questi risultati. Quindi brava la società, perché ha allestito bene le squadre, bravo lo staff, perché quasi sempre è riuscito a portare tutti i giocatori in forma nei momenti importanti e bravi i giocatori, che hanno ottenuto questi risultati.
Il 2004 e il 2005 sono stati per te anni eccezionali, se dovessi scegliere un momento da rivivere quale sarebbe?
Fortunatamente ho tanti ricordi bellissimi di tutte le manifestazioni a cui ho partecipato. Ma il momento che sceglierei è il più vicino e il più intenso ed è la vittoria degli Europei, perché è stato il mio primo trofeo con la maglia azzurra e la mia prima occasione di giocare da titolare nella nazionale italiana.
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Alberto Pellini
Francesca Treccani
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