After Hours, la SuperLega di notte
I temi della puntata numero 27: lo Scudetto di Perugia, lo spettacolo delle tifoserie e la “favola” di Grottazzolina
La felicità di Perugia per lo Scudetto, i successi di Milano e Civitanova nelle Finali per il 3° e 5° Posto, le parole del Presidente Righi sull’annata di SuperLega conclusa e sulle possibili variazioni di formula del campionato in futuro, la storica promozione di Grottazzolina dalla A2, ma anche lo spettacolo delle tifoserie che rende meno amari i secondi posti di Monza e Siena. Sono stati questi alcuni dei temi principali di After Hours – La Superlega di notte, il talk trasmesso in diretta ieri sera sulla pagina Facebook e sul canale YouTube di Lega Pallavolo Serie A, con Andrea Zorzi, Andrea Brogioni e i protagonisti della Serie A Credem Banca.
Ospiti della puntata numero 26 sono stati Simone Giannelli (Sir Susa Vim Perugia), Massimo Righi (Presidente Lega Pallavolo Serie A), Gabriele Di Martino (Mint Vero Volley Monza), Damiano Catania (Allianz Milano), Luca Spirito (Rana Verona), Romano Giannini (Cucine Lube Civitanova), Andrea Marchisio (Yuasa Battery Grottazzolina) e Fabio Mechini (Vicepresidente Emma Villas Siena).
“After Hours, la SuperLega di notte” è anche su Spotify: https://open.spotify.com/show/2P4H78z3UpPCzyASZjBv54
LE DICHIARAZIONI
SIMONE GIANNELLI (SIR SUSA VIM PERUGIA)
L’IMPRESA DI VINCERE – “Abbiamo finito bene la stagione, so quant’è difficile vincere questo trofeo e sono molto felice. È stata una stagione veramente bella, ringrazio i compagni con cui ho condiviso tanto, la società, i tifosi e chi ci ha supportato”.
IL GRUPPO – “Forse si è parlato poco del nostro gruppo. Nelle serie che abbiamo affrontato, erano sempre gli altri ad essere un gran gruppo che non mollava mai. In realtà sapevamo di poter far bene. È facile dirlo quando hai vinto, ma anche se fossimo usciti sconfitti al tie-break stasera avrei detto lo stesso, perché chi è subentrato ha cambiato l’inerzia della partita. Questo è sintomo di affiatamento e di una squadra che non ha mollato nei momenti difficili”.
LORENZETTI E LA SQUADRA LUNGA – “Sono stato felice di aver ritrovato Angelo qui a Perugia. È un grandissimo allenatore, su di noi in passato sono state dette parole che non corrispondevano alla realtà. Sono contento di averlo ritrovato, per me è uno degli allenatori più forti al mondo. La vittoria è anche merito suo: è riuscito a fare entrare Herrera che era un po’ che non giocava e si è fatto trovare pronto. E anche grazie alla sua mentalità. Siamo stati bravi a resettare tutte le volte che abbiamo vinto un trofeo, a ripartire, a cercare un qualcosa in cui poteva migliorare. Abbiamo giocato sempre avendo come obiettivo il miglioramento. Anche in Gara 4 con Monza: l’obiettivo era migliorare Gara 2 che non ci era piaciuta. In campo andiamo noi, ma Angelo ci ha trasferito la mentalità giusta. Sono contento di aver alzato i trofei che ci mancavano assieme a lui”.
MASSIMO RIGHI (PRESIDENTE LEGA PALLAVOLO SERIE A)
I TIFOSI DEL VOLLEY – “Una Finale con due tifoserie incredibili. Quella di Perugia non ha smesso di cantare per un secondo, i tifosi di Monza hanno incitato con cori fantastici i propri ragazzi, gli uni accanto agli altri senza alcun problema. Sono i nostri valori che difendiamo e custodiamo gelosamente, ma che dovremmo avere la capacità di far conoscere anche agli altri. Siamo l’unico sport che può permettersi questo tipo di cose e non dovremmo mai smetterlo di raccontarlo. È importante far capire come il nostro pubblico vive la pallavolo, con grande serenità, divertendosi e festeggiando. Perugia sta ancora festeggiando sul campo di Monza a un’ora dalla fine della partita e non succede niente”.
L’ALTERNANZA SUL TRONO – “Il nostro movimento è vivo, lo dimostrano quattro finaliste diverse negli ultimi due campionati. Non capita in tutti gli sport, anzi. Così come ci sarà alternanza nelle squadre qualificate in Champions League. Vuol dire che c’è una forza enorme nel nostro movimento, che parte da sette-otto squadre dello stesso livello che possono ambire agli stessi traguardi. Poi si può discutere sull’opportunità di giocare le Finali 3° Posto e 5° Posto anziché premiare la Regular Season, ma la realtà è un campionato in cui ci sono sette-otto squadre grossomodo sullo stesso livello”.
GROTTAZZOLINA – “Abbiamo questa bella favola da raccontare, di un paese piccolo con un palasport che può accogliere teoricamente il 70% della popolazione. Una bellissima storia. Vedremo dove andranno a giocare, il palazzetto attuale è troppo piccolo, ma la loro volontà è quella di partecipare alla SuperLega”.
LA SUPERLEGA DEL FUTURO – “Più che della geografia della SuperLega, mi piace parlare della qualità delle società. Non mi dispiacerebbe avere una SuperLega a 14 o 16 squadre, ma il problema sono i calendari. Stiamo lavorando per avere tante società forti, così da avere in tre-quattro anni due gironi di SuperLega da 8 o 10 squadre, perché sono convinto che la qualità organizzativa e tecnica delle nostre società ci consente di supportare così tante squadre con tanti giocatori. Abbiamo un movimento vivissimo in termini tecnici, di allenatori, di risorse umane e finanziarie”.
GABRIELE DI MARTINO
SU GARA 4 – “È stato uno spettacolo sportivo, un’arena stracolma. Tecnicamente non l’abbiamo mai mollata, ha fatto la differenza la panchina di Perugia, Leon su tutti”.
TRE FINALI, NESSUN TITOLO – “Perdere le Finali non fa certo bene, però abbiamo disputato una stagione stratosferica. L’unico rimpianto è la finale di Challenge. Abbiamo espresso un gioco di altissimo livello, facendo innamorare un sacco di persone al palazzetto. Per Gara 4 c’erano quattromila persone, con tanti bambini, che danno continuità: sono davvero contento”.
GLI ADDII A MONZA – “Peccato, a prescindere dal valore tecnico-tattico, questo gruppo sia stato veramente la rappresentazione di squadra in tutti i sensi. Nel terzo set di Gara 4 eravamo sotto di cinque punti e siamo arrivati ai vantaggi. Mi dispiace perché martedì non ritorneremo in palestra tutti assieme. È un pensiero che condivido col pubblico: si sono tutti innamorati di questa squadra. Ma fa parte del nostro sport, ci sarà occasione di stare assieme in altre annate”.
LUCA SPIRITO (RANA VERONA)
LA FINALE PER IL 5° POSTO – “Ci tenevamo tanto. Civitanova ha meritato, giocando un’ottima partita. Ma anche noi avevamo le nostre possibilità”.
ROK MOZIC – “Ha avuto un piccolo problema che lo ha costretto a soffrire quest’anno, in via precauzionale non è stato utilizzato”.
LA STAGIONE – “Un aggettivo per la stagione? Altalenante. Siamo partiti abbastanza male, ci siamo ripresi, ci siamo spenti nel finale poi siamo rientrati bene nella corsa al 5° Posto”.
LE TANTE FINALI – “La cosa più difficile è trovare la motivazione, dopo essere uscito ai Quarti dei Play Off Scudetto. Poi ci sono giocatori che andranno via e sono anche meno propensi a giocare queste partite. Ma dipende da noi. Comunque, la Lube ha dimostrato fino in fondo che voleva vincere anche i Play Off per il 5° Posto”.
IL PUBBLICO – “È bellissimo. Anche nelle partite dei Play Off 5° Posto e a qualsiasi ora, c’era un’atmosfera incredibile. Sembrava fosse una partita di cartello della stagione. I tifosi ci regalano sempre un calore incredibile”.
LE ASPETTATIVE – “Sapevo che questa squadra poteva fare qualcosa di eccezionale. La partenza non ci ha aiutato per niente, ci ha un po’ spezzato le gambe. Il filotto di vittorie nel girone di ritorno ci ha resuscitato, per me il valore della squadra era quello. Siamo mancati nei momenti importanti, come l’ultima di Regular Season con la Lube. Quella poteva cambiare tutto”.
DAMIANO CATANIA (ALLIANZ MILANO)
IL TERZO POSTO – “Abbiamo seguito alla lettera il messaggio di Piazza. Qualificarsi e giocare una Champions League è stato il coronamento di una stagione giocata molto bene. Non abbiamo rubato nulla, siamo stati bravi e ce la siamo conquistata”.
L’EUFORIA DI ISHIKAWA – “Tutti ci tenevamo a far bene all’ultima in casa. Lui andrà via ed era molto motivato a chiudere benissimo la stagione”.
LA FORZA DEI LIBERI – “C’è un grande livello. Quello che dico sempre: è bello perché è stimolante, devi dare sempre il 100%, visto che c’è un collega che gioca sempre bene. È positivo per tutto il movimento nazionale”.
LA RICEZIONE A QUATTRO – “Ci ha dato una grande mano. Copri tutto il campo, crei più zone di conflitto ma se la alleni bene puoi avere un ottimo sistema e devo dire che ha funzionato. L’unica rotazione che non mi fa impazzire è il P3, quando il nostro opposto entrava era accanto allo schiacciatore, all’S2, ma in generale ha funzionato bene. Studiamo l’avversario da video e poi decidiamo durante la partita, in base al battitore e al tipo di partita”.
LA DIFFICOLTÀ – “Abbiamo speso tante energie nervose e fisiche durante la stagione, uscire dalla corsa Scudetto non aiuta dal punto di vista mentale, però siamo stati molto bravi a riconoscere quanto fatto, riconoscere i meriti di Perugia e ripartire per inseguire l’obiettivo del terzo posto che era reale: un’opportunità concreta che abbiamo colto”.
LA CRESCITA DI PORRO – “Lo conosco dalle Finali Under 13, siamo cresciuti assieme, è bello vedere il percorso tecnico e umano che abbiamo fatto. Sono contento di aver fatto un campionato così assieme a lui. Paolino è un grande palleggiatore, ha disputato un’intera stagione ad altissimo livello. Sono contento di lui, come di tutta la squadra”.
ROMANO GIANNINI (CUCINE LUBE CIVITANOVA)
LA “PEZZA” SULLA STAGIONE – “La vittoria del Play Off 5° Posto ha messo una pezza alla stagione. Un obiettivo che chiaramente dà un’opportunità importante il prossimo anno al nostro club, come poteva esserlo anche per Verona e Piacenza. Per un blasone come il nostro, è stata una stagione con troppi bassi e pochissimi alti, ma chiudere una stagione con una vittoria è positivo”.
L’IMPRONTA – “Fortunatamente conoscevo molti dei ragazzi. Ho avuto la possibilità di lavorare con un gruppo che in gran parte conosco da anni. Ho puntato tutto sul cercare di emozionarci nel finale di campionato, perché ultimamente era scesa tutta l’energia sotto tutti i punti di vista. Ho detto: ‘Dobbiamo provare a difendere più palloni possibili, perché solo la difesa ci può dare quella energia e quella voglia di ritornare a vincere le partite, che ci permetteranno di arrivare al 27 aprile’. Credo sia che stato così. In venti giorni abbiamo difeso molto e siamo tornati a sorridere, soprattutto in fase break”.
LA CAPACITÀ DI CREARE GRUPPO – “Sono appassionato di pallavolo da tantissimi anni, oltre a essere un ex Grottazzolina. Ho allenato lì per quattro anni e l’entusiasmo lì non mancava e non manca. Questo mi contraddistingue nella vita e credo di essere riuscito a trasmettere ai ragazzi quello che come secondo non emergeva. Sono grato a Chicco Blengini per avermi permesso di esordire in SuperLega. In questi pochi giorni sono riuscito a trasmettere questo e sono contento che empaticamente questa cosa passi. A volte basta poco per accendere una fiammella nei giocatori”.
IL FUTURO – “Mi sembra di aver capito che rimarrò qui, nello staff del prossimo allenatore. Non c’è nero su bianco, ma ci sono le parole: io mi sento molto ‘Lube’ e qui sono davvero vicino casa mia, Porto Potenza”.
GROTTAZZOLINA E IL MERCATO – “Conosco bene Ortenzi e la dirigenza di Grottazzolina. Molti fra quelli che oggi danno una mano a questa famiglia di ‘Grotta’, sono ragazzi che facevano parte della Grottazzolina di Valeriani dove ho allenato. Probabilmente ci sarà uno spostamento, forse mancherà un po’ l’appartenenza, ma il primo reale problema sarà il mercato: le squadre sono praticamente già fatte. Bisognerà capire cosa andranno a pescare, da molti anni per la neopromossa ci sono pochi giocatori disponibili. Nelle ultime annate, le neopromosse hanno sempre fatto molta fatica in SuperLega”.
ANDREA MARCHISIO (YUASA BATTERY GROTTAZZOLINA)
PROMOZIONE STORICA – “Siamo riusciti a portare un piccolo paese sulla mappa della SuperLega, non possiamo che essere felici e orgogliosi per quanto fatto”.
LA SQUADRA PRIMA DEI SINGOLI – “La nostra squadra è un mix di atleti esperti e giovani con caratteri forti. Non era facile farli convivere. Come ha detto il nostro allenatore, siamo riusciti a mettere da parte l’ego di chi aveva più esperienza o carattere, per riuscire a fare cose grosse. La vittoria è stata il frutto della disponibilità che ognuno ha messo al servizio della squadra”.
NIELSEN E IL SALTO DI CATEGORIA – “Per la A2 è fuori categoria, deve crescere in qualche fondamentale ma credo che nei prossimi anni possa fare il salto di qualità”.
PERUGIA – “Perugia ha fatto grandi cose, ha vinto quattro competizioni su quattro, obiettivamente era la squadra più forte e lo ha dimostrato su tutti i fronti”.
LA LUBE – “I cicli iniziano e finiscono, credo che ci sarà una piccola rivoluzione e sono sicuro che tornerà a essere competitiva come qualche anno fa”.
FABIO MECHINI (VICEPRESIDENTE EMMA VILLAS SIENA)
ONORE AI VINCITORI – “Complimenti veri e sinceri a Grottazzolina, che ha stradominato la Regular Season e si è ripresentata ai Play Off convinta di quello che aveva fatto durante la stagione. Ce l’aspettavamo un po’ sopita dalla sosta e invece ha dimostrato di essere la squadra che era stata durante la stagione. Noi abbiamo fatto un percorso di crescita, con una squadra nuova. Non era nei nostri pensieri arrivare in Finale, ma una volta arrivati ci sarebbe piaciuto fare qualcosa in più, perlomeno arrivare a Gara 3. Ma loro hanno giocato due partite perfette, ci hanno messo in grande difficoltà: giusto così”.
IL PRESIDENTE FELICE – “Quando abbiamo iniziato a pianificare la stagione, abbiamo ipotizzato un percorso di più anni. Ora abbiamo un altro obiettivo importante, speriamo di arrivarci al cento per cento”.
L’IMPEGNO DELLA SUPERLEGA – “Tra la A2 e la SuperLega non c’è uno scalino, ma una rampa di scale. Noi per due volte siamo retrocessi pur avendo lottato fino alla fine, con squadre impegnative sia tecnicamente sia economicamente. L’importante è trovare giocatori che sappiano mettersi in discussione in tutte le giornate. Il tasso tecnico è molto più elevato”.
IL PUBBLICO – “Quest’anno volevamo ricreare quell’entusiasmo che si era perso. La squadra si è fatta benvolere, i ragazzi hanno lavorato sodo e questo i tifosi lo hanno percepito e il tecnico ha fatto un ottimo lavoro. Arrivare a oltre 2100 spettatori, in un palazzetto caldo, è stato molto positivo”.