Lavori in corso ancora a pieno regime per il Ds Alberico Vitullo che grandi manovre sta facendo nel mercato nazionale e internazionale del volley per allestire una squadra più competitiva dello scorso anno. Sei i giocatori già messi sotto contratto dalla società di patron Giannetti per il prossimo campionato e l’ultima “magia” che il direttore sportivo volsco ha tirato fuori dal suo cilindro si chiama Santiago Pedro Darraidou. Dopo la presentazione dell’opposto argentino, un unico pensiero di curiosità ha attraversato la mente dei tifosi ma anche degli addetti ai lavori: “a quanto viaggeranno le palle della coppia Scappaticcio-Darraidou!?” allora lo abbiamo chiesto a chi questa diagonale l’ha ideata, studiata e arruolata: Alberico Vitullo.
Come lo vedi questo asse Scappaticcio-Darraidou considerando che Mario ama il gioco veloce e che Santiago è un attaccante molto forte su palla rapida?
“Sicuramente è una diagonale espertissima. Darraidou predilige giocare una palla veloce, me lo ricordo a Isernia dove al palleggio c’era Valera che andava a nozze con questo tipo di palla in zona 2 e quindi sicuramente si troverà bene anche con Mario che…lo conosciamo, non ha bisogno di descrizioni. È chiaro che la prima cosa sulla quale andrà a lavorare il nostro tecnico Gatto sarà proprio l’intesa tra palleggiatore e opposto”. Alberico Vitullo da ottimo professionista quale è non si sbilancia molto ma a noi basta leggere tra le righe. Comunque, proviamo lo stesso a insistere con domande dirette, per cui, continuando a soddisfare le nostre curiosità tecniche sull’ultimo acquisto, gli chiediamo se la battuta slice a uscire di Santiago, che sappiamo essere molto velenosa, affonderà tanti ricettori avversari.
“Non penso ci siano tanti ricettori pronti a farsi affondare. Prima di dire l’affonderemo, bisognerà vedere come costruiranno la linea ricettiva i nostri avversari che magari potranno crearci inversamente anche dei problemi. Sicuramente alcuni li colpirà considerando che Darraidou ha poco l’ace ma ha molta continuità nel fondamentale della battuta”.
Santiago è un opposto mancino, ci spieghi la differenza con un pari ruolo destro e quali possono essere le positività o negatività di un attaccante del suo tipo?
“Secondo me di differenza non ce n’è assolutamente nessuna perché se si è buoni giocatori lo si è sia col braccio destro che con quello sinistro. Il gioco dell’opposto mancino viene sempre enfatizzato in quanto magari il muro avversario è sempre più pronto, perché più allenato, a cercare di bloccare schiacciatori destri che comunque sono la prevalenza e quindi considerati “normali” al contrario dei mancini etichettati come “atipici”. Però poi la valenza tecnica dell’atleta è intrinseca in se, se c’è si vede. Un giocatore mancino è come uno destro, se è forte, è forte e basta”.
Darraidou è uno dei due straniero che Sora potrà schierare in campo, assieme con Roberts, come prevede il nuovo regolamento della Lega Pallavolo Serie A. Ci spieghi questa nuova regola facendo emergere gli aspetti positivi e negativi?
“Sicuramente l’aspetto totalmente negativo è sul lato economico in quanto negli anni scorsi facevamo mercato pescando magari dall’estero qualche giocatore che volesse mettersi in luce in Italia risparmiando così qual cosina sull’investimento. All’apertura del mercato la grande preoccupazione era che non ci sarebbero stati abbastanza giocatori italiani all’altezza di fare l’A2. Ora che i roster sono quasi tutti al completo, ne mancano solo due, sarà il tempo e il campo a dirci se questa regola è sbagliata, nel senso che ci sveleranno se con il suo utilizzo si è abbassato il livello tecnico oppure c’è soltanto da inquadrala sotto il lato prettamente economico”.
Conoscendo Darraidou come atleta in seguito alla stagione vissuta insieme a Isernia, cosa ti aspetti da lui in campo? Come ti immagini la sua stagione sportiva a Sora?
“Santiago è uno di quei giocatori che come Mario ed Enrico, basta guardarli negli occhi per sapere quale sarà la prestazione che andranno a dare in campo. È un giocatore molto caratteriale e sicuramente molto esperto. Per me è un falso argentino! Io i giocatori come lui li definisco “napoletani”, ma napoletani per la “cazzimma” per il modo di stare in campo, per il modo di affrontare gli avversari e per il modo di non mollare mai fino a quando non cade l’ultima palla del match e l’arbitro fischia la fine della gara; tutti questi modi sono in lui pieni di cazzimma”.
Con i suoi compagni sicuramente non utilizzerà la stessa “cazzimma” che mette in campo, quindi conoscendolo, come sarà all’interno dello spogliatoio?
“Ripeto, è un giocatore e uomo esperto. A Isernia l’ho visto molto positivo anche nel rapporto che ha stretto con i suoi compagni di squadra e di conseguenza all’interno dello spogliatoio. Per cui credo possa dare tanto sia in campo che fuori perché è un ragazzo molto positivo caratterialmente”.
Darraidou alla sua prima dichiarazione ha espresso questo imperativo categorico: “personalmente, l’importante è vincere sempre! l’obiettivo di ogni atleta quando indossa la maglia di una società è far di tutto per far vincere la propria squadra, ed è quello che voglio fare anche qui a Sora!”. Queste parole, oltre a gasare i tifosi, a chi faranno molto piacere e perché?
“A tutta la società con a capo Gino Giannetti in quanto, io lo dico sempre, è il primo ultras della nostra squadra e sicuramente queste parole lo entusiasmeranno tantissimo. È chiaro che bisogna sempre tener conto che dall’altra parte della rete ci sono degli avversari i quali nelle loro dichiarazioni avranno detto le stesse parole. È normale che a giugno ci vediamo tutti primi, tutti secondi o tutti terzi e nessuno ultimo. Per vedere se Darraidou ha ragione e se noi abbiamo lavorato bene, bisognerà aspettare il responso del campo quindi ci aggiorniamo al prossimo maggio. Però lui è uno che non molla mai è quelle che ha detto vi assicuro sono parole veritiere perché l’ho potuto provare sulla mia pelle quando abbiamo fatto parte della stessa società a Isernia”.
E invece a te cosa fa pensare e immaginare un’affermazione del genere?
“Io sono uno che sta sempre con i piedi per terra. Sul mercato abbiamo lavorato bene facendo arrivare a Sora quanto di meglio potevamo portare. La squadra personalmente mi piace tantissimo partendo dall’allenatore fino all’ultimo componente. Sono molto fiducioso e soprattutto spero di arrivare a migliorare i risultati raggiunti l’anno scorso perché così facendo miglioriamo tutti, società, giocatori, tifosi. Migliora anche il nostro risultato personale che non è di poco conto, anzi, forse è quello più importante. Però voglio prima aspettare il responso del campo, i conti mi piace farli sempre alla fine di una stagione. Mi raccomando a tutti: sempre con i piedi per terra”.

Carla De Caris – Ufficio Stampa Globo Banca Popolare del Frusinate Sora