Ormai è considerato l’Highlander della pallavolo pugliese. Bruno De mori ( nella foto a destra assieme ad altri due ex rossoblù Guglielmi e Nuzzo), “Zio Bruno” per gli amici tarantini, a quarant’anni suonati non ne vuol sapere di lasciare lo sport che tante soddisfazioni gli ha dato in carriera ( campionati vinti a Gioia del Colle, Taranto e Castellana Grotte).
Vincenzo Di Pinto, uno che lo ha allenato per tanto tempo, se la cava con una battuta: “ Sono almeno dieci anni che è considerato un vecchietto eppure non ha voglia di smettere. Per me ha mentito sulla sua età anagrafica, bisogna controllargli i documenti di identità, è impossibile che abbia da poco superato la quarantina”.
De Mori non è soltanto uno dei tanti ex che domani saranno in campo nel derby tra Materdomini e Prisma, tra gli incontri di cartello della quinta giornata del campionato di serie A/2 maschile, ma è un esempio da seguire come atleta, per correttezza, lealtà, professionalità , generosità e disponibilità dentro e fuori il parquet.
A Taranto ha lasciato il segno, è stato capitano della Magna Grecia che vinse nella stagione 1999-2000 il torneo di A/2 giungendo davanti all’allora strafavorita Asystel Milano di Gavrilov, De Kergret e Cozzi.
“Per me sarà una partita diversa dalle altre quella di domani. Ho vestito il rossoblù per cinque stagioni ( dal 1996 al 2001, quattro campionati di A/2 ed uno di A/1). Taranto mi è rimasta nel cuore ho ricordi bellissimi. “ – afferma il centrale nativo di Manfredonia – “ Credo di aver lasciato il segno in ogni società dove sono stato, la gente ha sempre avuto molto rispetto per me. Taranto è stata una delle tappe più belle della mia carriera. Si era creato un bell’ambiente poi le note vicissitudini della vecchia società hanno cancellato di colpo quanto di buono era stato fatto, io per fortuna sono andato via un anno prima”

Hai ricordi particolari della tua esperienza in riva allo jonio?

“ Il primo ricordo che mi viene in mente non è piacevole; strano ma nonostante le tante soddisfazioni raccolte resta cocente la delusione per la sconfitta nella finale di Coppa Italia di A/2 nel 2000 contro Forlì. Quella batosta mi è rimasta dentro perché giocavamo in casa, eravamo favoriti ma un po’ per colpa nostra – lasciammo andare Karabec a giocare in nazionale una partita inutile- un po’ per merito dell’avversario perdemmo. Poi non posso non ricordare la promozione in A/1, quel gruppo davvero fantastico di giocatori ( Kovac, Robles, Karabec, Marcello Bruno ) nonostante un certo Di Pinto… ( risata). Ed ancora le cene con il presidente Bongiovanni , i suoi brindisi spiritosi. Mi sento spesso con lui, è una gran persona”.

I tuoi ricordi tarantini si fermano al successo in A/2 della stagione 1999-2000, l’anno successivo ci fu però la storica salvezza in A/1.

“Per me l’anno in a/1 non è stato molto positivo, ho giocato poco anche se stavo bene. Vincenzo fece le sue scelte tecniche puntando su Giretto che potenzialmente era molto più forte di me ma io non amavo stare in panchina, mi stava stretta. Con il coach ebbi delle discussioni in seguito chiarite.”

La tua terza giovinezza a Castellana?

“Sinceramente non pensavo di tornare a giocare in serie A; la serie B per un giocatore a fine carriera come me era la categoria ideale perché potevo tranquillamente anche lavorare, poi la società mi ha chiesto di continuare perché serviva un centrale forte, di esperienza in grado di costituire l’alternativa ai titolari. A Corigliano sono entrato in campo e non sono uscito più e come si dice: squadra che vince non si tocca. Probabilmente alla prima sconfitta mi risiederò in panchina ( altra risata..)”.

Quando hai intenzione di smettere? Siete rimasti solo tu e Cantagalli…

“ E forse il “bazooka “ avrebbe potuto smettere prima visto che gioca ancora in A/1. Lo so, sono almeno 5- 6 anni che mi chiedete quando la finirò con il volley ma io non ci riesco, amo questo sport, mi piace stare in palestra, respirare l’aria della vigilia della partita, mi diverto e sto bene fisicamente e sino a quando sarà così divederete ancora sottorete. E poi ho avuto la fortuna di avere la famiglia sempre al mio fianco pronta a fare il tifo per me. Mio figlio è felice di vedermi giocare.”

Dopo cosa farai?

“Rimarrò nella pallavolo. C’è già qualcosa in cantiere , mi piacerebbe fare il direttore sportivo”.

Come il tuo amico Vito Primavera?

“ Beh lui è una sicurezza, dov’è andato ha sempre fatto bene, ha costruito delle belle squadre tranne qualche rara eccezione come la scorsa stagione. Vito sa fare bene il suo lavoro ha sempre raggiunto ottimi risultati e poi ha tanta pazienza basti pensare che da anni sopporta Vincenzo Di Pinto…….( nuova risata). Il mio giudizio può essere di parte visto che siamo amici, quest’estate con le rispettive famiglie abbiamo trascorso le vacanze assieme ed ho potuto notare come ci tiene al suo lavoro”.

Il tuo rapporto con coach Di Pinto?

“ E’ stato detto tanto su di lui. Io scindo il rapporto umano da quello professionale. Ci siamo amati ed odiati. L’ultimo anno di Taranto non ho gradito molto tutta quella panchina e gliel’ho detto chiaramente; il nostro rapporto sportivo si è concluso lì con qualche scontro. Dal punto di vista umano ci sentiamo per telefono di tanto in tanto, ci scambiamo impressioni, pareri, il rapporto è molto buono, forse sono l’unico a chiamarlo dei suoi ex allievi ( ancora una risata…)”.

Domani che derby sarà?

“Sarà una gara difficile per la mia squadra. Taranto è la favorita del campionato, ha tutta gente di esperienza che ha giocato in a/1 anche se il fatto che abbia vinto due partite al tie-break in casa significa che allo stato attuale ha dei punti deboli che stiamo studiando. Noi non avremo nulla da perdere e potremo contare sul fattore casalingo dato che il palazzetto sarò stracolmo; loro invece si porteranno il peso addosso del dovere di vincere a tutti i costi e potrebbero pagare dazio alla tensione.
Io sono molto contento di come sta giocando la mia squadra. Siamo partiti molto male perdendo in casa con il Crema e l’ambiente aveva incominciato a mugugnare. Poi abbiamo trovato il nostro gioco e la fiducia in noi stessi. A Corigliano siamo riusciti ad ottenere un successo inatteso e tutti si sono ricreduti. Allo stato attuale siamo convinti di poter fare bene anche se non dobbiamo perdere di vista quello che è il nostro obiettivo ossia una salvezza tranquilla.”

Ai tuoi ex tifosi di Taranto che dici?

“Che stiano vicini alla squadra, la incitino sempre e comunque. E spero che domenica sia una bella giornata di sport con tante famiglie sugli spalti e un bel tifo corretto e vinca il migliore. Non esistendo il pareggio nella pallavolo mi auguro un 3-2 ,per chi non ve lo dico però è il risultato che si avvicina di più al pareggio.”

GIOVANNI SARACINO
( g.saracino@tarantovolley.191.it)