“E’ noto che è più facile parlare quando le cose vanno bene e lo è molto meno quando si perde”, coach Fenoglio ha iniziato con questo assunto il suo discorso di ringraziamento alla squadra di rientro da Gioia del Colle. E risulta davvero difficile commentare un match dove la Olio Pignatelli Isernia per un’inezia non è riuscita a centrare la semifinale play off. Gioia vince al tie break con merito, ma – come è stato per un’intera stagione – Isernia non le è seconda e se il risultato avesse sorriso a Valera e soci nessuno avrebbe avuto motivi per recriminare perché in campo le forze si sono equivalse fino alla fine e il tie break è stato il degno finale di questa serie. La Olio Pignatelli Isernia esce, dunque, a testa alta dall’impianto di via Einaudi e in un’altra piazza sarebbe uscita meritatamente tra gli applausi anziché scortata dalle forze dell’ordine.
Al termine della gara questo fattore acuisce l’amarezza e la delusione per il fatto che sul finale della stagione regolare non si è riusciti a conquistare quella quinta piazza che avrebbe dato il vantaggio del fattore campo alla “bella”, ma pur con tale handicap i biancoazzurri hanno giocato a viso aperto e, in più occasioni, hanno messo paura al più esperto sestetto di Cannestracci.

Se nella bella prestazione della Olio Pignatelli Isernia va trovata una pecca questa riguarda l’avvio di match e di tie break in cui è partita sottotono in ricezione, ma con il clima infuocato, presente anche fuori dall’impianto pugliese, è del tutto normale; per il resto non certo si può recriminare qualcosa agli uomini di Fenoglio che hanno dato davvero tutto, anzi, va sottolineato che con la ricezione ballerina capitan Valera (Primio Foto) ha fatto gli straordinari e negli altri fondamentali Isernia ha dato molto di più di Gioia proprio per recuperare la non perfetta positività di questo fondamentale.

Coach Fenoglio è partito con lo stesso “sei più uno” che aveva chiuso gara 2: Valera-Darraidou, Gemmi-Libraro, Peralta-D’Avanzo e Mari libero; dall’altra parte della rete, Cannestracci deve fare a meno di Diogo, bloccato da uno strappo muscolare, al suo posto Manassero: il cambio riduce le combinazioni di attacco per De Giorgi, ma fornisce una grossa mano ai fondamentali di seconda linea, con l’esperto alzatore avvantaggiato nel gioco al centro. Sarà anche per questo che Isernia fatica, soprattutto all’inizio, a trovare i giusti varchi, ma sono i turni al servizio di Dias e Giosa a creare i maggiori problemi. Nella seconda frazione gli ospiti partono ancora male: un 5-1 demotivante, ma Fenoglio richiama in panchina i suoi, li catechizza a dovere e la Pignatelli rientra in campo cinica tanto al servizio quanto in attacco, mentre a muro si blocca Dias che deve sostenere il peso dell’attacco pugliese. I 39 score messi a segno dall’opposto brasiliano non raccontano della bassa efficienza in attacco, frutto dell’ottimo posizionamento a muro dei biancoazzurri che oltre a garantire block vincenti ha indotto Dias in errore. Nella terza frazione pur partendo in equilibrio, dopo il primo tempo a firma di D’Avanzo i locali imbeccano il giusto break interrotto dalla pipe di Libraro, alla quale risponde Giosa che si porta anche al servizio e nuovamente la sua battuta flottante corta fa male alla ricezione isernina (13-7). Per la Pignatelli è anche il turno di Pagni per Peralta, ma nonostante l’impegno di tutto il sestetto di Fenoglio, pungente sul finale di set soprattutto con Gemmi, Gioia si porta sul 2-1. La Pignatelli è paziente e la pipe di Gemmi da’ il via alla quarta frazione. I turni al servizio di Valera e Libraro fanno 1-7. Dias più di tutti accusa il colpo, mentre in panchina Nuzzo scalpita, soprattutto dopo che il tecnico della Nava manda in campo Concina per Manassero; le forze fresche e il servizio di De Giorgi riportano Gioia ad una distanza accettabile. I padroni di casa riescono a riagguantare la parità, ma le bocche di fuoco pentre ben imbeccate e gestite dal palleggiatore venezuelano a turno fanno i buchi nel muro-difesa biancorosso e conquistano il meritato tie break, nel quale l’ace di Rigoni spezza l’equilibrio, mentre due errori consecutivi dei pentri, uno di Valera dai nove metri, l’altro di D’Avanzo, portano al cambio campo sull’8-4. Concina permette ai suoi di allungare, ma la coppia argentina Darraidou-Peralta porta Cannestracci a spezzare la vena positiva ospite. La distanza di due lunghezze resta invariata e si sarebbe ridotta, e di fatto avrebbe riaperto il set, se solo la coppia arbitrale non avesse giudicato out il servizio di Gemmi nettamente in campo. Isernia prova, ma non riesce più a recuperare.
Gioia vince e andrà a giocarsi la semifinale con Roma, vittoriosa su Santa Croce.

Anna Palermo
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