Tornano oggi al lavoro i bianconeri al PalaBarton. Ma il proscenio è tutto per gli azzurri di coach De Giorgi che si prendono l’oro continentale dopo la vittoria in finale contro la Slovenia. Le parole dei tre alfieri perugini Piccinelli, Ricci e capitan Giannelli
È ripresa stamattina, con una seduta di buon’ora in sala pesi, una nuova settimana di preparazione della Sir Safety Conad Perugia.
Una settimana ancora di intenso lavoro, una settimana che si interromperà, per quello che concerne l’attività al PalaBarton, mercoledì sera perché poi giovedì la squadra volerà in Polonia a Poznan per partecipare nel fine settimana al 16° Memorial Arkadiusz Gołaś, quadrangolare di respiro internazionale molto importante per Nikola Grbic per proseguire nella ricerca della migliore condizione tecnico-tattica in vista dell’inizio della Superlega.
Ma oggi è il giorno delle celebrazioni azzurre perché l’impresa dell’Italia di Fefè De Giorgi, che ieri sera si è laureata campione d’Europa, è di quelle da raccontare. E raccontare. E raccontare ancora. Emozioni splendide, uniche, figlie di una squadra giovanissima che ha saputo stupire tutto il Vecchio Continente e che ha saputo giocare meglio di tutti a pallavolo.
Emozioni che raccontano i tre Block Devils d’oro del gruppo azzurro: Simone Giannelli, Alessandro Piccinelli e Fabio Ricci.
“È tutto bellissimo, oltre le aspettative, non ci credo ancora e non ho tante parole”, dice un emozionato Alessandro Piccinelli che in settimana si aggregherà al gruppo del PalaBarton. “Siamo stati eccezionali a rimanere attaccati alla partita che sapevamo sarebbe stata molto diversa da quella del girone. Siamo stati sempre lì con la testa, lucidi e con la voglia di prenderci l’oro. Ieri in finale ho avuto anche l’occasione per fare l’esordio (Alessandro ha fatto rifiatare Balaso nel terzo set con uno scampolo molto positivo di gara, ndr) quindi meglio di così è difficile da immaginare. A livello personale questo oro è una soddisfazione eccezionale, sono stato catapultato in questo grande gruppo a ridosso dell’Europeo, è stato davvero bello far parte di questa squadra, ci siamo integrati benissimo e credo che proprio la forza del gruppo sia stata determinante. Un pensiero lo dedico anche a Filippo (Federici, il cui infortunio alla vigilia del torneo ha poi portato alla convocazione di Piccinelli, ndr). Lo sport a volte è così, gli faccio un grande in bocca al lupo”.
“Com’è oggi? È una figata”, spiega in maniera decisamente eloquente Fabio Ricci pure lui atteso in settimana al PalaBarton. “Penso che ancora non ce ne siamo resi conto di cosa abbiamo fatto, un po’ perché tutto da ieri sera è stato frenetico e un po’ perché forse nessuno se l’aspettava alla vigilia. Quando siamo partiti non avevamo questo obiettivo, però la vittoria 3-0 con la Slovenia nel girone mi ha fatto capire che potevamo giocare bene e vincere anche contro le grandi. Poi una gara alla volta siamo arrivati a giocarci l’oro ed in finale, una partita tostissima e probabilmente non la nostra migliore di questo Europeo, abbiamo messo in pratica quello che ci aveva chiesto Fefè, cioè di essere concreti. A livello personale essere parte di questo gruppo e raggiungere questo grande obiettivo è bello e gratificante, mi ripaga dei sacrifici di tutto l’anno e di questa estate. Sono partito con i collegiali ad inizio giugno e chiudere con questa ciliegina è stupendo. In finale (Fabio è stato gettato nella mischia a metà quarto set chiudendo con un attacco ed un muro vincente, ndr) mi sono fatto trovare pronto quando c’è stato bisogno, così come hanno saputo fare tutti i miei compagni, sia in precedenza nel torneo e sia ieri sera. Il primo tempo alla fine del tie break? Tutto normale (sorride Fabio, ndr), dritto per dritto in posto sei. Ma a Simo (Giannelli, ndr) non l’ho chiamata quella palla…”
“Incredibile è la prima parola che mi viene in mente, abbiamo fatto qualcosa di stupendo”, la sentenza finale di Simone Giannelli, capitano azzurro ed Mvp dell’Europeo che arriverà a Pian di Massiano la prossima settimana. “Eravamo partiti con un gruppo tutto nuovo, giovane e con qualità, per costruire qualcosa. Da qui a vincere l’oro sinceramente all’inizio non lo pensavo, però avevamo l’obiettivo di migliorare gara dopo gara, lo abbiamo fatto, abbiamo giocato veramente bene e credo rappresentato al meglio l’Italia. Abbiamo saputo creare un gruppo nel quale fin da subito tutti hanno avuto la giusta mentalità, tutti si sono dedicati al 100% alla squadra e tutti hanno trasmesso la loro voglia al compagno. Questo ci ha portato ad avere un’intensità sempre alta, ci siamo divertiti a stare in campo e nessuno ha mai mollato un centimetro. Credo che in finale questo si sia visto, siamo andati in difficoltà, sembrava quasi finita, ma poi l’abbiamo ribaltata. Il premio di Mvp? Fa piacere, ma quello per cui gioco e quello che mi interessa sono la medaglia al collo e il trofeo che abbiamo alzato tutti insieme. Invece essere capitano è stata una bella responsabilità ed un grande orgoglio. I miei compagni mi hanno dato fiducia in questo ruolo e li ringrazio davvero per questo, abbiamo creato un equilibrio che ci ha permesso di rendere tutti al massimo. Il primo tempo nel finale a Riccio (Ricci, ndr)? Era carico come una mina, se la meritava e sapevo che l’avrebbe messa giù. E poi (stavolta è Giannelli a sorridere, ndr), anche se nel palazzetto c’era un rumore pazzesco, io credo che me l’abbia chiamata…”.
Non lo sapremo mai chi ha detto la verità. Ma che importa. L’Italia è campione d’Europa!
Foto Cev
UFFICIO STAMPA SIR SAFETY CONAD PERUGIA