Per quelle scolastiche siamo in netto anticipo, per la Olio Pignatelli Isernia, invece, il momento per stilare le pagelle è quello giusto e per farlo ci siamo affidati al “professore” più severo, il misurato direttore generale, Nico Fraraccio.
Nonostante la severità dell’insegnante, gli “studenti” biancoazzurri possono stare tranquilli, nessuno di loro ha ricevuto come giudizio il più classico “potrebbe fare di più”, anzi, sono stati tutti promossi con buoni voti.
Il giudizio generale dice – come vuole la legge che governa i sistemi – che il valore della squadra (del gruppo) è stato superiore alla somma del valore delle singole componenti così la stagione sportiva nel complesso si è aggiudicata un otto pieno “perché siamo arrivati in Final Four di TIM Cup, ma al termine della stagione regolare ci siamo piazzati noni. Ad un certo punto della stagione – continua il dg – eravamo da nove, ma l’andamento del girone di ritorno ha macchiato il giudizio finale che resta comunque davvero buono!”.
E la società? “La società merita un nove perché una società con meno di un anno di vita (agli inizi di giugno compie un anno) è riuscita ad organizzarsi e a raggiungere ottimi risultati che non sono solo quelli sportivi…potevamo ambire ad un 10 se avessimo vinto qualcosa!”
Passando alle pagelle dei singoli lo “studente” modello per Nico Fraraccio è il giocatore casacca numero 1, Tapio Kangasniemi, a lui il voto più alto, ma non meno brillante il voto del giovane opposto Vincenzo Tamburo, vale a dire le scelte più criticate dagli addetti ai lavori a fine volley mercato. Mentre la palma della grinta spetta a capitan Scappaticcio “nonostante – sottolinea il dg – la sua grinta e la sua generosità alle volte, vedi nelle fasi calde, risultano deleterie per la squadra, perché non riuscendo a controllare il suo eccessivo nervosismo lo trasmette ai compagni e non tutti lo recepiscono come uno stimolo. Tuttavia, più di Mario nessuno ha quella caratteristica di essere aggressivo e di non volerci stare mai alla sconfitta”. Al di là di SuperMario, emblema della grinta, tale caratteristica è stata nel DNA dell’intera formazione.

Tapio KANGASNIEMI (Primio Foto) – 9: “E’ stato un esempio; è arrivato con un quarto posto agli Europei, quindi, con il risultato tecnico migliore mai raggiunto da un giocatore di questa società. Tapio ha portato professionalità, serietà, allegria – nonostante fosse finnico – e grande qualità nel gioco”.

Francesco DE LUCA – 7: “Perché è arrivato come un oggetto misterioso da una stagione in serie B e dopo una stagione fallimentare in A2 a Loreto, invece, è venuto a Isernia e si è dimostrato un ottimo ragazzo e un giocatore dalle potenzialità illimitate…senza dimenticare che De Luca ci ha fatto vincere la gara con Taviano, quella che ci ha regalato i play off”.

Andrea DI MARCO – sv: “Purtroppo tecnicamente senza voto perché il ragazzo nella stagione della consacrazione, la società aveva puntato su di lui per consacrarlo definitivamente come un giocatore da Serie A, è stato sfortunato infortunandosi dopo una giornata e mezzo; come persona è un ragazzo serio che si è impegnato e che nel suo recupero ha dimostrato la voglia che ha di fare bene e quindi è stato positivo”.

Mario SCAPPATICCIO – 7: “Ha portato la sua grande voglia di vincere, la sua tecnica sopraffina e ha fatto un ottimo campionato come tutta la squadra”.

Daniele POSTIGLIONI – 6: “E’ il giocatore dal quale mi aspettavo un po’ di più rispetto agli altri, è un giocatore importante che ha avuto delle fasi negative, in alcune partite è andato in difficoltà, ha avuto bisogno di tempo per recuperare e da un giocatore del suo livello non mi aspettavo queste fasi così lunghe di recupero. E’ partito bene, dopo si è spento, ha recuperato un po’ e ha chiuso in maniera normale. E’ chiaro che il voto è espresso rispetto al livello del giocatore e non in assoluto, nel senso che ci sono voti dei giocatori in panchina più alti dettati dal fatto che si tratta di giocatori inesperti che erano venuti per fare esperienza, dai quali non si poteva pretendere. Invece, Postiglioni è uno dei giocatori più importanti della squadra e la società si aspettava un rendimento superiore, ma sia ben chiaro il suo lo ha fatto è quindi anche per lui la sufficienza è piena”.

Marco PAGNI – 7: “E’ stata un’altra persona positiva al 100%. Uno che ha subito la panchina anche in momenti in cui non la meritava assolutamente, anche in momenti in cui sia Postiglioni che Tomasello non erano nelle condizioni di poter giocare, lui nonostante il rendimento negativo dei compagni è rimasto fuori dal gioco in maniera disciplinata, seria e ha continuato ad allenarsi con il medesimo impegno. Quando Pagni ha giocato titolare (vedi Bassano) abbiamo vinto, quando è entrato per darci una mano (vedi Santa Croce, dove avrebbe dovuto giocare perché Tomasello aveva 39 di febbre) abbiamo vinto il terzo set quello dove lui era in campo e la gara si è riequilibrata. In ogni caso lui ha sempre accettato le scelte dell’allenatore senza creare nessun tipo di problema alla società.

Arber TROKA – sv: “Per l’impegno merita un voto positivo, chiaramente non avendo mai preso parte a gare ufficiali non è giudicabile dal punto di vista tecnico, però è un patrimonio della società, è un investimento che questa società ha fatto e la società è soddisfatta del livello di maturazione che il ragazzo sta raggiungendo e ritiene che sia pronto per fare un’esperienza in prima persona in una società che non sia La Fenice”.

Lorenzo GEMMI – 6.5: “Ha potenzialità infinite però forse per vari motivi – non ha avuto un buon feeling con l’allenatore, non ha accettato di buon grado il ruolo di terzo martello, lui pensava di poter essere lo schiacciatore titolare – non ha reso per quello che può rendere. Un sei e mezzo per quello che ci ha fatto intravedere, ma lo aspettiamo per una stagione migliore!”

Emanuele SPAMPINATO – 7.5: “Nonostante la sua giovanissima età e nonostante non avesse praticamente esperienza a questo livello nelle partite in cui è stato chiamato in causa, sia come libero titolare sia come cambio dell’Under 23, Emanuele ha sempre fatto in pieno il suo lavoro e poi si è dimostrato un ragazzo serissimo, ha sempre lavorato con grossa umiltà ed è legatissimo a questa società e il futuro per lui sarà probabilmente ancora in biancoazzurro”.

Vincenzo TAMBURO – 8: “Era l’incognita più grossa della nostra campagna acquisti, non perché non avesse qualità, ma perché questa qualità non l’aveva ancora espressa da nessuna parte e non per colpa sua. Vincenzo si è caricato sulle spalle un’eredità pesantissima che era quella di sostituire l’idolo dei tifosi, Mattia Rosso, in un ruolo che è un ruolo strategico e fondamentale nella pallavolo moderna, lo ha fatto in maniera seria, arrivando ottavo nella classifica dei marcatori, credo quarto degli italiani; Tamburo ha fatto un campionato strepitoso per quello che tutti si aspettavano da lui e questo anno sarà sicuramente il preludio di una buonissima carriera”.

Pierpaolo FALCONE – 6.5: “E’ stato un ragazzo serio che ha sempre lavorato, si è messo a disposizione degli allenatori anche in condizioni fisiche non ottimali, mi è rimasto impresso quando la società gli aveva concesso una settimana di riposo per curarsi da un’infiammazione che si portava dietro da qualche tempo e contestualmente Mario Scappaticcio si è ammalato: Falcone, nonostante l’infortunio, ha portato avanti per tutta la settimana insieme a Donzella il lavoro. Ha risostituito Mario in un altro momento in cui non era in condizione e si è sacrificato. Nei momenti di difficoltà della squadra abbiamo sempre potuto contare sulla sua professionalità”.

Leo NEGAO – 7: “Atleta al di sopra delle aspettative in ricezione, perché in attacco ce lo aspettavamo forte come si è dimostrato, avevamo l’impressione che in ricezione fosse un po’ vulnerabile, invece ha espresso tutto il suo valore anche in questo fondamentale”.

Jeronimo BIDEGAIN – 7: “Era l’uomo sulla carta più importante, l’investimento più importante che la società aveva fatto sul campionato appena trascorso e si è dimostrato tale: una persona di grandissima esperienza, grandissima conoscenza del gioco, grandissima capacità di galvanizzare i compagni più giovani e di assisterli nei momenti difficili, chiaramente gli mancava un po’ di brillantezza dal punto di vista fisico, ma se avesse avuto anche quella non sarebbe venuto a giocare in A2 perché è un giocatore che ha calcato ben altri palcoscenici. Per quello che noi ci aspettavamo da lui, cioè l’uomo d’ordine, l’uomo di riferimento della squadra lo è stato in pieno”.

Giacomo TOMASELLO – 6.5: “E’ stato positivo anche lui. E’ arrivato in corsa dopo l’infortunio di Di Marco (la società su di lui non aveva fatto una ricerca preventiva, ma conoscevamo già il valore dell’atleta) e ha fatto un buon campionato, nonostante lo svantaggio di dover riprendere la forma fisica, perché a Corigliano era stato un po’ abbandonato, e quello di dover cercare in corsa l’amalgama con i palleggiatori che non è cosa da poco soprattutto per un centrale e, quindi, ha avuto dei momenti in cui ha sofferto, però il grande giocatore è venuto fuori nelle fasi importanti”.

Vincenzo MASTRANGELO – “Merita un sei e mezzo perché è venuto in un momento delicato ed è riuscito a dare tranquillità. Ci ha dato ciò che cercavamo: serenità, tranquillità, ha riportato ordine all’interno della squadra, ha ridato modo ai ragazzi di allenarsi con più voglia e con più passione”.

Joel DESPAIGNE – E’ un’altra persona piena di grinta, piena di voglia di fare e di entusiasmo, stagione positiva anche per lui, anche se mi aspettavo che nel momento del bisogno (vedi esonero di Chiovini) si assumesse qualche responsabilità in più quando gli è stato chiesto di fare il primo allenatore, invece, ha rifiutato. Sinceramente la cosa ci ha smarriti perché credo che gli avevamo offerto una chance di grande livello, per lui poteva essere una cosa positiva per il proseguo della sua carriera da allenatore, ma forse Joel si sente ancora troppo giocatore. Aspettiamo che svesta definitivamente i panni dell’atleta e che si convinca di fare definitivamente il tecnico al 100%!”

Luca LA POSTA – “Solito otto perché è un elemento storico della società; anche lui come tutti sta crescendo dal punto di vista professionale e sta maturando come ragazzo, anche qualche colpo di testa degli anni passati lo sta un attimo controllando e sta venendo fuori il professionista che deve essere. In più con il fatto di essere di Isernia ha anche quest’onere e questo onore di rappresentare la città nella quale vive”.

Anna Palermo
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