Revocata ogni misura cautelare (compreso l’obbligo di firma) per Victor Perez Moreno. Il giocatore cubano di passaporto francese, difeso dal presidente Benigno D’Orazio, ha ricevuto questa mattina la notizia dopo l’udienza della Corte d’Appello a L’Aquila. Sono state accolte integralmente le tesi della difesa nella senteza della Corte e Victor Perez Moreno è adesso a tutti gli effetti un cittadino libero.

“Sono felicissimo di questa decisione -ha commentato Perez Moreno – e ringrazio con tutto il cuore il presidente D’Orazio che ha seguito tutta la vicenda consentendomi di uscire da una situazione bruttissima. Sono stati momenti difficili nei quali la società mi è stata vicina in maniera straordinaria. Senza di loro non so come avrei fatto a venirne fuori in modo così rapido e soprattutto senza alcuna conseguenza. Dire semplicemente grazie dopo quello che hanno fatto per me non è sufficiente ad esprimere quello che provo in questo momento”.

Perez Moreno era stato colpito da una misura restrittiva il 1° aprile scorso per una questione legata a una vertenza in ordine al pagamento di assegni familiari tuttora in atto con la ex moglie dalla quale l’atleta si e’ separato sin dal 2003, in particolare si contestava la mancata corresponsione delle somme per un breve periodo del 2005.

Anche in quella circostanza il pronto intervento del presidente della società, l’avvocato Benigno D’Orazio, era riuscito a metter fine alla detenzione di Victor Perez Moreno dopo un solo giorno.
“Oggi sono state revocate tute le misure cautelari – ha osservato D’Orazio – e da adesso è un cittadino libero che potrà giocare e girare liberamente per il nostro paese senza aver nulla da temere, in quanto non più perseguibile per questo procedimento”.

“Appare evidente – sottolinea ancora il presidente D’Orazio – come questa decisione della Corte d’Appello de L’Aquila dimostri come fosse stato ingiusto (per quanto legittimo) il provvedimento eseguito nei confronti di Victor Perez Moreno su ordine della magistratura francese. Adesso finalmente giustizia è fatta e con l’accoglimento integrale delle nostre tesi eliminiamo anche questa spada di Damocle che pesava sul capo dell’atleta. Con questa sentenza vengono eliminati anche i problemi per la carriera futura di un ragazzo del quale abbiamo potuto apprezzare la professionalità e l’umanità”.


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Nello Di Marcantonio