Terza puntata con la rubrica social Food Volley: il classe 2000 Hoffer ci presenta la cucina trentina. 

MILANO –  Terzo appuntamento con Food Volley, la rubrica social che unisce cibo e pallavolo sui canali social dell’Allianz Powervolley. Il giovane Nicolò Hoffer, libero classe 2000, ci presenta la tipicità della cucina trentina nella terra in cui è cresciuto.

“I canederli sono proprio la prima cosa che si associa alla cucina trentina assieme allo strudel. Il ricordo sicuramente è quello di quando da piccolo ce li faceva mia nonna, soprattutto perché il nonno ne era molto golosoo. Da noi c’è addirittura una canzone molto conosciuta qua che si chiama “I canederli” che è praticamente una ricetta musicata”.

Hoffer, nato a Soave in provincia di Verona, ma cresciuto a Trento, dove ha mosso i primi passi nel settore giovanile trentino, per poi negli ultimi anni completare il suo percorso di crescita con il Volley Segrate. Con la maglia del settore giovanile milanese, il giovane libero si è già tolto numerose soddisfazioni, facendosi apprezzare come uno dei migliori liberi della categoria. Nel 2018 la promozione in prima squadra come vice Pesaresi.

Una leggenda narra che un giorno i feroci soldati mercenari Lanzichenecchi arrivarono in un maso altoatesino e minacciarono di saccheggiare e appiccare il fuoco alla casa, se le donne non gli avessero subito preparato qualcosa da mangiare. Nonostante la povertà che imperversava in quel periodo (ci troviamo nel XV secolo), le contadine si misero al lavoro con i pochi ingredienti che avevano a disposizione: pane, uova, cipolle, speck, latte e farina. Con questi pochi ingredienti fecero un impasto a forma di pallette, le misero a cuocere in acqua e le servirono ai soldati. Entusiasti e sazi del pasto, caddero in un sonno rilassante. “Queste palle di cannone stenderebbero anche l’uomo più arrabbiato” disse il comandante, e si congedarono dal maso lasciando alle cuoche anche un paio di monete d’oro come ricompensa.

Canederli alla tirolese.I canederli (in tedesco “Knödel” – dal termine “Knot”, grumo) sono un piatto tipico della gastronomia altoatesina, oltre che essere un primo piatto proprio della cucina danubiano-alpina e tedesca sudorientale, oltre che di quella austriaca, ceca, slovacca, ungherese e polacca. I piatti tradizionali di una terra, come spesso accade, hanno radici molto semplici o addirittura povere. I primi segni dell’esistenza dei canederli nella cucina altoatesina si possono scorgere in una bellissima serie di affreschi del Castello Hocheppan di Appiano, nei pressi di Bolzano. In uno di questi antichi dipinti che risalgono all’anno 1180, si possono riconoscere senza alcun dubbio cinque canederli che cuociono in un pentolone, custodito da una cuoca che ne assaggia uno.

Ingredienti: 8 canederli, 250 g di pane raffermo (pane bianco, preferibilmente rosette) tagliato a dadini di ca. mezzo centimetro, 150 g di Speck tagliato a dadini di 3 mm, 2 uova, ¼ l atte, 1 cipolla piccola tritata, 2 cucchiai di prezzemolo tritato, 1 cucchiaio di erba cipollina tritata, 30 g farina bianca, 1 noce di burro, sale e pepe.

Preparazione: Rosolare la cipolla nel burro ed aggiungere lo speck. Mescolare cipolla e speck in un recipiente con il pane. Sbattere le uova, aggiungere il latte, il prezzemolo e l’erba cipollina. Pepare e salare leggermente, poi mescolare con cautela l’impasto e lasciare riposare per 15 minuti. Aggiungere uno/due cucchiai di farina: se l’impasto risulta molto morbido, aggiungere pane o pangrattato. Se risulta molto duro, aggiungere un goccio di latte o acqua. Bagnarsi le mani sotto l’acqua e formare i canederli nella forma di palle di diametro di circa 4-6 cm. Il Knödel va messo in acqua salata bollente e poi cotto per 15 minuti circa al minimo bollore.