Enrico Diamantini, marchigiano di Fano, ha completato la settimana di appuntamenti del format #campionidacasa. Quattro incontri che hanno coinvolto giocatori e staff della Cucine Lube Civitanova offrendo l’occasione di restare in contatto con gli appassionati del volley in questo momento di emergenza coronavirus.
Come sta andando la settimana di allenamenti a distanza?
“Abbiamo iniziato con gli allenamenti a distanza in videochiamata. È molto diverso dal solito, siamo abituati a stare sempre insieme ma ora bisogna per forza andare avanti così”
Qual è stata la partita giocata più emozionante?
“Ogni partita dà un’emozione diversa. Una è stata di sicuro la finale di Coppa Italia contro Perugia, una partita di altissimo livello. Anche la finale scudetto a Perugia, gara 5, col ribaltone: un’emozione diversa ed unica”
Come stai passando la quarantena?
“Sono momenti difficili, immagino lo sia per tutti. Sto bene, perdo molto tempo a cucinare visto che di solito non ne ho molto, mi faccio aiutare dai genitori in videochiamata. Ho più tempo, guardo seri tv, videochiamo la ragazza. Sta andando bene, dobbiamo tenere duro e continuare così”
A quanti anni hai iniziato a giocare e in che ruolo?
“In terza elementare, i miei genitori hanno spinto per la pallavolo nonostante volessi giocare a calcio”.
Che emozione è stata passare dalle giovanili Cucine Lube alla squadra di serie A?
“A 14 anni mi sono trasferito nel settore giovanile della Cucine Lube. Ho visto per anni gli allenamenti della serie A, li guardavo tutti i giorni. Qualche volta è capitato di allenarsi con loro. Dopo alcune esperienze in altre squadre ho avuto la fortuna di tornare nel club dove sono cresciuto”
Dalla sconfitta in Coppa Italia 2019 con Perugia avete messo a segno una serie impressionante di splendide vittorie, cosa vi siete detti e cosa ha detto De Giorgi?
“Avevamo espresso un bellissimo gioco, la sconfitta ha bruciato ma ci siamo resi conto del gioco che potevamo esprimere e cosa migliorare. Parlando tra di noi siamo diventati sempre più consapevoli di noi stessi”
I tuoi hobby preferiti?
“Mi piace guardare film e serie tv, andare a cena fuori con gli amici, fare aperitivi”
Quanto stimola avere in squadra campioni come Simon?
“Parecchio, mi reputo fortunato perché son in una squadra piena di campioni. La mia scelta di venire 2 anni fa è stata dettata anche da questo”
Se ti arrivasse la chiamata per la Nazionale che faresti?
“Speriamo, sarei contentissimo. Un giocatore spera sempre di arrivare in Nazionale”.
Il compagno che fa più scherzi e quali?
“Scherziamo parecchio tra di noi. Siamo un bel gruppo, non mi viene in mente un giocatore in particolare”.
A chi ti ispiravi da giovane?
“Ho sempre avuto un giocatore a cui mi ispiravo, Gustavo ex compagno di Bruno del Brasile. In quel ruolo era uno dei migliori interpreti”.
Quali sono secondo te i migliori palleggiatori?
“Bruno, di sicuro, poi tra i migliori al mondo De Cecco, Giannelli. Abbiamo la fortuna di averceli tutti in Italia nel nostro campionato di così alto livello”.
Perché i compagni di squadra ti chiamano “Nonno Diama”?
“Ho tantissimi soprannomi, non lo so forse per il mio modo di essere abbastanza tranquillo”.
Quando coach De Giorgi ti fa entrare in momenti critici, cosa provi e pensi prima di scendere in campo?
“Non è semplice ma so che devo entrare e fare quello per cui mi alleno tutti i giorni. Cerco di non pensare troppo al momento, alle cose intorno come il pubblico perché possono distrarre. Cerco di dare una mano alla squadra”
La situazione più divertente successa negli spogliatoi?
“Quello che succede in spogliatoio dovrebbe restare in spogliatoio (ride). Ogni tanto gavettoni di acqua fredda, ci prendiamo molto in giro e ci divertiamo”.
Il libero più forte al mondo?
“Come tutti dicono, Grebennikov perché può fare la differenza in una squadra, nel ruolo di libero non è affatto semplice”
Il giocatore che ti piace di più nel tuo ruolo?
“Simon, meglio che non mi senta perché poi mi prenderebbe in giro”.
Proveresti un’esperienza all’estero e se sì dove?
“Potrebbe succedere, sicuramente dove ci siano i requisiti giusti come un buon campionato, ad esempio la Polonia”
L’avversario più antipatico in campo?
“Ce ne sono vari. Orduna sicuramente, ti sfotte sotto rete con delle battutine ma appena finita la partita è come non fosse successo nulla. Ho un bel rapporto con lui ci ho giocato insieme 2 anni”.
Quando sei in campo ascolti i cori dei tifosi o cerchi di isolarti?
“In campo cerco di stare concentrato, magari dopo delle azioni fantastiche lo sento molto presente o nei cambi di campo”.
Il personaggio più simpatico dello staff
“Preparatore e fisioterapista ci fanno ridere tantissimo”
La partita a porte chiuse con Trento?
“Molto strana, anche lì grande ribaltone e vittoria al tie-break. Ci siamo dovuti abituare. C’è sempre gente anche in allenamento di solito. Per noi non è stato semplice, di solito giocare in casa col pubblico aiuta sempre”
Appuntamento alla prossima settimana con le puntate di #campionidacasa, seguite il sito uffiiciale e la pagina Instagram @asvolleylube per tutti gli aggiornamenti.