La sfida di Cagliari rappresenta per Michele Nonne il ritorno a casa, visto che il palleggiatore è nato a Crotone, ma vive ormai da anni in Sardegna dove ha giocato ad Olbia dal 2002 al 2007.
Domenica trasferta a Cagliari, torni nella tua terra. “Eh sì, è una emozione strana da descrivere. Sono contento che domenica sera dopo la gara farò serata con i miei amici ed alcuni miei ex compagni. Per quanto riguarda la partita, contro Cagliari ho già giocato con le giovanili e nelle amichevoli, ma mai in partite ufficiali. Il palazzetto è grande, ma ha delle luci strane e non è facile adattarsi”.
Consiglierai qualche piatto ai tuoi compagni? “Io sono del nord e la cucina è differente rispetto a quella del sud. Comunque consiglierò un bel pecorino sardo, di quelli giusti”.
Finora hai fatto due apparizioni in campo e hai avuto un problema alla caviglia, quindi non è stato un grande avvio per te. “Sono entrato quando la squadra era in difficoltà per ora, però sono contento così. E’ una stagione in cui posso crescere molto e la cosa più importante è che vince la squadra. La caviglia poi è quasi al 100% e se servirà sarò pronto a dare il mio contributo”.
A Crema condividi la casa con Botto, come va? “Bene, ci conoscevamo già e avendo gli stessi gusti non abbiamo avuto problemi a stare in casa assieme. Jacopo è quello più disordinato dei due, mentre io sono il più esperto in cucina. Di Crema mi piace molto il pubblico: caloroso ed affettuoso che ti fa sentire bene”.
E poi in trasferta sei in stanza con Cazzaniga. “Sì, possiamo dire che parte del merito della sua stagione è mio, Cazza rende di più grazie a Nonne. A parte gli scherzi c’è un buon feeling tra noi due”.
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