La prima cosa che Beppe Patriarca tiene a sottolineare è semplice: “Quello che hanno comunicato da Roma è sbagliato: al Palasport io ero fra i titolari”. Nessuna mossa a sorpresa di Totire, dunque: Beppe era come sempre da tre anni a questa parte, in campo sulla banda. Da Roma l’hanno confuso con Idi, che proprio suo fratello di sangue non sembra…sul viso del martello di Sora si dipinge un sorriso laconico: “Vabbè, capita a tutti di sbagliare, andiamo avanti…”.
E andare avanti è quello che la Prisma deve fare: al Palasport è stata una serata nera. “Roma ci ha aggredito subito ed ha vinto il primo set con merito. L’unico momento in cui siamo stati un po’ in partita è stato nel secondo parziale: siamo arrivati sul 22-21, poi abbiamo subito il break decisivo. Lì purtroppo non è arrivata la reazione: bisognava continuare con la stessa convinzione del secondo set invece ci siamo persi. Siamo ripartiti in maniera disastrosa ed abbiamo definitivamente compromesso il match”. Dopo la partita la squadra si è riunita negli spogliatoi per analizzare la sconfitta. “E’ una cosa che facciamo sempre a prescindere dal risultato: abbiamo ripassato senza drammi la storia dell’incontro per capire dove avessimo sbagliato e dove invece avessimo fatto bene”. Paradossalmente contro Miljkovic e compagni, alcuni fondamentali fra cui la criticata ricezione, sono stati positivi. “Ci tengo a smentire assolutamente queste critiche: tranne che a Montichiari la Prisma ha sempre ricevuto bene. Il problema, semmai, è che non riusciamo a brillare in più fondamentali contemporaneamente: a Roma, ad esempio, non sono state buone le percentuali in attacco. Dobbiamo riuscire a trovare continuità nel complesso, dobbiamo riuscire a far coincidere tutti i fondamentali”. Eppure, nonostante il pesante passivo romano, la classifica, pur essendosi accorciata molto, resta ancora tranquilla. “Ci aspettavamo una stagione simile: quando si cambia molto come abbiamo fatto noi in estate, è inevitabile che si fatichi un po’ prima di trovare certi automatismi. Purtroppo il fatto di dover giocare una volta ogni tre giorni ha sottratto molto tempo agli allenamenti, che sono indispensabili nella crescita tecnica di un gruppo”. Anche un giudizio personale su questo inizio di stagione è abbastanza complesso per Beppe. “Il fatto è che cerco sempre di ragionare nell’ottica di squadra: non m’importa di giocare bene se la Prisma perde. Quello che posso dire è che sono soddisfatto del percorso che ho svolto in questi anni a Taranto”. Adesso bisogna voltare pagina: giovedì alle 17.30 c’è l’ultima partita, e che partita, prima della lunga sosta per il mondiale. Al Palafiom arriva la Copra Piacenza. “Loro non sono partiti bene, ma sulla carta hanno una rosa fortissima. Il problema degli emiliani è derivato dagli infortuni, ma sembra proprio che al Palafiom rientreranno i vari Granvorka, Bravo e Bovolenta. Però sotto alcuni punti di vista deve importarci poco: dobbiamo entrare in campo decisi a fare il nostro gioco, senza alcun timore. Vogliamo chiudere questa prima fase della stagione per bene dando al nostro pubblico una grande soddisfazione”.

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