Era il 1989 quando Davide Tovo indossò per la prima volta la casacca di Padova, all’età di appena 17 anni. Da allora il centrale classe 1972 ne ha fatta molta di strada, esordendo con la maglia della Nazionale azzurra nel 1993 e divenendo uno dei punti fermi della squadra di questa città.
Ti saresti aspettato di raccogliere undici punti dopo 6 giornate, gli stessi conquistati nell’intero girone d’andata della passata stagione?
«E’ inutile nascondersi dietro ad un dito: nessuno pensava che avremmo ottenuto fin da subito una serie così buona di risultati. Solo in due gare abbiamo perso, ossia quella di Macerata – dove potevamo chiudere sul 3-0 – e quella di Treviso, nella quale abbiamo sempre tenuto testa ai campioni d’Italia e dove, sinceramente, abbiamo buttato via molte occasioni per chiudere tutti i set. Detto ciò, l’Antonveneta Padova di quest’anno è una squadra che si diverte a giocare. Non scendiamo mai in campo solo per fare il nostro “compitino”, ma c’è invece uno spirito molto positivo, ossia quello di voler giocare una bella gara per divertirci e per far divertire il pubblico».
C’è una ricetta segreta per giustificare questo buon avvio di stagione?
«Negli allenamenti i nostri tecnici hanno impartito delle direttive ben precise riguardo la battuta e il muro, in modo da ottenere un binomio vincente dal punto di vista tattico. Inoltre c’è uno studio quasi “maniacale” dell’avversario, su come giocano, su come si muovono».
Da veterano e capitano di Padova, questo gruppo ti ricorda in particolare qualcuno degli anni scorsi?
«Sì, questa squadra è molto simile a quella del 2002/03, ossia la prima col marchio Edilbasso & Partners. La differenza è che allora disponevamo di una squadra molto più attrezzata e che aveva l’obiettivo di puntare ai play off (infatti chiudemmo al quinto posto). Quest’anno invece non dobbiamo scordarci che il nostro primo obiettivo rimane la salvezza. Non ci stancheremo mai di dirlo».
Pensi che la sosta di novembre influirà positivamente o negativamente su questo momento di forma?
«E’ difficile da dire. In teoria dovremo fare a meno dei due palleggiatori e perciò non potremo allenarci al completo. Bisogna dire, però, che anche quest’estate eravamo senza Esko e Olli, eppure abbiamo visto che questo non ci ha creato problemi».
Tra le altre squadre di questo campionato, qual è quella che ti ha sorpreso maggiormente?
«Penso che Cuneo stia facendo delle buonissime cose. Seppure sulla carta sia meno forte degli anni passati, ha dimostrato di essere un team che lotterà per il vertice della classifica. Nella gara che hanno perso contro di noi hanno forse pagato la trasferta europea di coppa. Infine, penso che Treviso rimanga la prima candidata allo scudetto. Nonostante in tanti ora parlino di un momento di crisi, sono sicuro che Treviso arriverà in piena forma nei momenti decisivi del campionato».
Alberto Sanavia
Ufficio Stampa Antonveneta Padova