Il palleggiatore si racconta a Volley Zap: “Ruberei la palla dietro di Toniutti, ma ammiro molto Bruno e De Cecco”

MILANO – Competitivo, umile, curioso e sensibile. Si definisce così Marco Izzo, palleggiatore classe 1994 della Revivre Axopower Milano protagonista di Volley Zap, la rubrica settimanale di Legavolley Channel sulla piattaforma Eleven Sports a cura di Andrea Brogioni.

Alla sua prima stagione all’ombra della Madonnina, il palleggiatore spezino (ma nato a Massa Carrara) ha offerto il suo contributo alla causa di Milano, che ha chiuso la propria regular season a quota 49 punti a pari merito con Modena (record per la società del presidente Fusaro) e giocandosi i quarti di finale Play Off proprio con gli emiliani. A stagione finita è tempo di bilanci e di analisi, ma anche di riflessioni e ricordi per quello che è stato, al netto dell’eliminazione nel Play Off, un campionato straordinario per Powervolley Milano, che ha potuto contare anche sulle qualità di Marco Izzo: «Quest’anno abbiamo avuto una grande crescita che è stata evidente sotto tutti i punti di vista – analizza il regista in maglia numero 5 – . Dopo un inizio a rilento, il lavoro in palestra ha cominciato a ripagarci e, con la giusta amalgama di squadra e la guida di un grande allenatore come Giani, abbiamo fatto una regular season di altissimo livello. Sono contento di come siano andate le cose: mi reputo una persona competitiva perché ogni giorno cerco di diventare più forte. Fa parte del mio carattere, fin da quando ero ragazzino e volevo vincere quando giocavo a carte in famiglia. Al tempo stesso mi sento umile, perché mi piace molto ascoltare, consapevole che posso imparare molto dai consigli che mi vengono dati. Sono anche un tipo curioso, perché mi piace scoprire cose nuove, ma sono anche un ragazzo sensibile». Qualità umane che si associano a quelle caratteristiche tecniche sulle quali coach Giani ha fatto spesso affidamento in questa stagione, in particolar modo quando il tecnico della Revivre Axopower lo ha sfruttato nel doppio cambio con l’opposto tedesco Simon Hirsch per Sbertoli e Nimir : una soluzione che ha cambiato il volto – e l’esito – di alcuni set e match durante la Superlega, che ha visto pian piano la formazione lombarda fortificarsi fino a trovare la propria identità. In questo miglioramento collettivo non poteva mancare quello del singolo, tra cui anche quello di Marco Izzo che, trasportato dalla sua curiosità e voglia di imparare, non smette di guardare a quelli che lui reputa i miglior palleggiatori del momento: «Mi piace molto Bruno perché ha una grandissima forza mentale che sa trasmettere ai suoi compagni, mentre De Cecco ha delle qualità tecniche incredibili ed una facilità nel fare anche le cose più difficili. Ma se dovessi rubare qualcosa a qualcuno, prenderei la palla dietro che solo Toniutti sa fare»

Sguardo ai migliori per proiettarsi al futuro, ma anche un pensiero al passato che può essere d’aiuto e di insegnamento: «Abbiamo certamente il rammarico per qualche punto perso in campionato che avrebbe potuto cambiare il piazzamento in classifica, permettendoci di arrivare quarti. Abbiamo l’amaro in bocca per i Play Off ma dovremo uscirne più forti e consapevoli. Durante partite come quelle sono i piccoli episodi e momenti che possono cambiare la storia di un set e della partita, Modena è una squadra fatta da giocatori che hanno grande esperienza internazionale che hanno saputo affrontare ed interpretare meglio di noi queste due partite». Esperienza che ora ogni atleta potrà fare sua da aggiungere al proprio bagaglio personale: «Sicuramente per ognuno di noi è importante trovare i giusti punti su cui riflettere – conclude Izzo – per fare un ulteriore step personale e poter affrontare sfide future di questo calibro essendo ancora più preparati e consapevoli».

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