SCOPRIAMO LE ALTRE PROTAGONISTE


VFB FRIEDRICHSHAFEN
L’avversario della Lube Banca Marche in semifinale, in Germania è una sorta di Juventus del volley: fondato nel 1981, il Vfb ha infatti vinto ben sette scudetti (‘98, ’99, ’00, ’01, ’02, ’05, ’06) e otto Coppe nazionali (’98, ’99, ’01, ’02, ’03, ’04, ’05, ’06), tutto con il tecnico Stelian Moculescu in panchina. Il rumeno, che da quelle parti è considerato alla stregua di un vero e proprio guru della pallavolo, da diversi anni è anche l’allenatore della nazionale tedesca. Quella di mosca sarà per il Friedrichshafen la quarta final four di Coppa Campioni. La prima l’ha disputata nel 1999 piazzandosi al 3° posto (ad Almeria, sconfitta 3-1 in semifinale dal Sisley Treviso, vittoria con identico risultato nella finalina di consolazione con i russi del Lokomotiv Belgorod), nell’anno successivo ha invece conquistato addirittura la finale, perdendola sempre con Treviso (in semifinale eliminato il noliko Maaseik; con i veneti sconfitta per 3-1); nel 2005 è arrivato un quarto posto (sconfitta 3-0 con i francesi del Tours in semifinale, sconfitta 3-0 con il Lokomotiv Belgorod nella finale per il terzo posto).
Al momento, nel proprio campionato il Vfb Friedrichshafen è protagonista di un testa a testa con l’Evivo Duren per la prima posizione: le due squadre sono appaiate in classifica, lo scontro decisivo è in programma proprio alla vigilia della final four di Mosca, per la La rosa di giocatori è una vera e propria multinazionale del volley: il sestetto titolare prevede il palleggiatore Simon Tischer (nazionale tedesco, è il titolare davanti al nostro amico Frank Dehne), Jochen Schops opposto (anche lui nazionale tedesco, ma a volte viene alternato con l’ungherese Peter Nagy), centrali il brasiliano Juliano Bendini e il portoghese Joao José (il terzo, Max Gunthor, è un 22enne tedesco di cui si parla un gran bene), in banda lo slovacco Lucas Divis (fratello dello schiacciatore di Vibo Valentia) e il ceco Lukas Tichacek. Il libero è Marcus Steuerwald, che a stagione in corso ha sotituito l’infortunato Jiri Polansky. La qualificazione all’atto finale della massima competizione europea è arrivata classificandosi al primo posto nel gruppo D della Mian Phase (lo stesso di Cuneo), quindi eliminando il Noliko Maaseik negli ottavi di finale, ed il Sisley Treviso nei quarti.


TOURS VB
La formazione transalpina, una delle più antiche di Francia (nasce addirittura nel 1940 come sezione pallavolo della polisportiva Tours Etudiant Club), partecipa alla Pro A, la serie A1 francese, dal 1994/95. Dal quella stagione ad oggi ha messo in bacheca uno scudetto (1004), tre Coppedi Francia (2003, 2005, 2006) e una Supercoppa di Francia (2006), oltre naturalmente alla storica Champions League conquistata con il piemontese Serniotti in panchina nel 2005 a Salonicco, battendo in semifinale il Friedrichshafen (3-0) e in finale i padroni dicasa dell’Iraklis (3-1). Il Tours è oggi guidato dal serbo Veljko Basic, che nella passata stagione ha affrontato i biancorossi nella final four di Coppa Cev con il Paris Volley. Nel sestetto titolare ci sono nomi molto noti del volley internazionale, primo fra tutti il martelloserbo Slobodan Boskan, campione olimpico a Sydney 2000 con i nostri Miljkovic e Geric, e poi il palleggiatore Loic Thiebaut De Kergret, i nazionali francesi Hardy-Dessources (centrale) e Ruette (opposto, affrontò la Lune nella finale di Cev del 2005 con la maglia del Palma di Maiorca), fino al fortissimo schiacciatore algerino Hichem Guemmadi. Il libero è lo spagnolo Alexis Valido, che nel 2001/2002 giocò contro Macerata in Champions League, con l’Almeria.
Il Tours, che nel campionato francese occupa attualmente la quinta posizione a 16 lunghezze dalla capolista Cannes (21 vittorie e 11 sconfitte), si è qualificato alla final four di Champions League piazzandosi al secondo posto nel Pool B di Main Phase, quindi eliminando i cechi dell’Ostrava nei quarti ed il Palma di Maiorca nei quarti.


DINAMO MOSCA
La corazzata russa, che inserita nel Pool B del girone eliminatorio (con Treviso) è approdata alla final four senza disputare ottavi e quarti di finale, in qualità di società organizzatrice dell’evento, è considerata da tutti gli addetti ai lavori la candidata numero uno alla vittoria della competizione. Per capire il perché basta semplicemente dare un’occhiata alla rosa: nel sestetto titolare figura pressoché l’intera nazionale russa (i palleggiatori Grankin e makarov, i centrali Volkov e Kuleshov, e opposto Poltavsky, tanto per fare qualche nome), con l’eccezione del bulgaro Matey Kaziyski, giovanissimo martello considerato uno degli ultimi fenomeni della pallavolo mondiale. Ad inizio stagione l’allenatore della Dinamo era Vladimir Alekno, che a campionato in corso ha però lasciato il posto al suo vice, il bulgaro Stoiytchev, dopo aver accettato la panchina della nazionale russa.
La Dinamo Mosca, fondata addirittura nel 1926, in passato ha subito la netta supremazia del Cska, dominatrice del volley europeo per tantissimi anni. In bacheca vanta comunque cinque scudetti dell’ex Unnione Sovietica (1945, 1946, 1947, 1948, 1951), uno di russia (2006), 3 Coppe dell’Unione Sovietica (1950, 1951, 1952) e una Coppa di Russia (2006).
Nella scorsa stagione è stata una delle protagoniste della final four di Champions League a Roma, nella quale però è riuscita a conquistare solo il quarto posto: in semifinale si arrese al Sisley Treviso (0-3), e nella finalina per la terza posizione ai connazionali del Lokomotiv Belgorod (1-3).