CUNEO: Wijsmans 23, Coscione 3, Rigoni, Lasko 22, Omrcen 12, Vergnaghi (L), Giba 12, Rabezzana ne, Curti, Abbadi, Riad 5, Oro. All. Silvano Prandi.
TARANTO: Vicini (L), Ricciardello ne, De Palma 2, Valdir 1, Patriarca 12, Castellano 3, Vulin 7, Felizardo 13, Granvorka 26, Eden ne, Anderson 10. All. Vincenzo Di Pinto.
ARBITRI: Sobrero di Savona, Padoan di Venezia.
NOTE: parziali 25-21, 26-28, 30-32, 26-28. Durata set: 22’, 31’, 37’, 31’ per un totale di due ore e 1 minuto. Cuneo: attacco 44%, muri vincenti 13, ace 3, battute sbagliate 22, ricezione positiva 84% (perfetta 61%). Taranto: attacco 46%, muri vincenti 16, ace 2, battute sbagliate 19, ricezione positiva 74% (perfetta 45%).
BASSANO – Una favola dopo l’altra. La Prisma Taranto, alla prima partecipazione della sua carriera in Coppa Italia, non finisce di stupire: nel primo quarto di finale della Tim Cup, la squadra di Vincenzo Di Pinto batte la Bre Banca Lannutti Cuneo e vola a Milano per la semifinale nella quale affronterà la vincente di Sisley Treviso e Cimone Modena.
L’avvio del primo set è equilibrato e altalenante: le due squadre si superano a vicenda in un punto a punto in cui si fanno notare subito Granvorka da una parte e Lasko e Giba dall’altra. E’ Cuneo ad essere avanti (8-6) al primo time-out tecnico. Il muro di Taranto cresce e permette di pareggiare sull’11-11. Qui Prandi richiama i suoi che reagiscono con due punti di Lasko tornando avanti (16-14) sulla seconda sospensione. La Prisma poggia quasi tutto il suo peso su Granvorka, ma sbaglia troppo in ricezione e sul servizio, così Cuneo, che trova anche un ottimo Coscione, scatta sul 20-16. Il muro di Wijsmans su Granvorka vale il 24-19: i primi due set ball vengono annullati, ma è un blok-out del belga di Cuneo a chiudere il primo parziale.
Le difficoltà per Taranto proseguono in avvio di secondo set: il muro di Cuneo appare una barriera invalicabile anche per Granvorka. La Bre Banca costruisce così subito una fuga sul 4-1 poi confermata sull’8-3 della prima pausa tecnica. Taranto va sotto 10-4, ma qui c’è la reazione guidata da Felizardo, per il parziale di 4-0 (10-8) che sembra riportare equilibrio in campo. Infatti la Prisma pareggia 13-13 poco dopo, ma ecco venire fuori Cuneo: 3-0 e 16-13. Il margine di tre punti viene mantenuto dai piemontesi fino al 20-17, punto arrivato con un “giallo” tecnico per un cambio irregolare (Di Pinto inserisce Valdir, ma cambia idea e lo richiama quando era già a referto). Patriarca tenta un recupero: 20-19 e 23-22. Cuneo si porta sul 24-22 ma la Prisma (secondo set nel segno di Patriarca) annulla i due set ball e si riporta avanti grazie a due errori consecutivi di Riad: è 24-25 e ai vantaggi, la Prisma pareggia i conti.
Si riparte e c’è ancora Anderson in campo, mentre le due squadre proseguono punto a punto (8-7 Cuneo). Il primo break di Cuneo è sul 12-10 con un muro di Omrcen su Felizardo, e prosegue sul 14-10. Di Pinto chiama la sospensione e alla ripresa Taranto risponde con un 4-0 che vale il pareggio. Il frutto è del muro rossoblu che migliora. Le due squadre mostrano un rendimento incostante, perché Cuneo prova a scattare più volte, ma la Prisma le sta dietro: Lasko prima realizza il 21-19 e poi sbaglia l’accatto che vale il 21-21. Inizia un punto a punto infinito che si conclude sul 32-30 per la Prisma che chiude con un muro (fondamentale che continua a crescere) di Felizardo su Giba.
Per la quarta volta in quattro set, Cuneo passa avanti alla prima sospensione (8-5), mentre Anderson continua a restare in campo e fare punti ma soffre per la spalla. Nella Bra Banca è il set di Lasko e Wijsmans, che spingono Cuneo sul + 3 (12-9) che però viene recuperato da un muro tenuto in piedi da Felizardo (7 punti in questo parziale). Come accaduto negli altri set Taranto recupera lentamente anche grazie alla grande serata di Patriarca. Il primo vantaggio arriva sul 18-17 e viene lentamente mantenuto. Inizia l’ennesimo punto a punto e sul 27-28 Patriarca attacca e Cuneo non tiene: la Prisma è in semifinale.
Angelo Loreto
Responsabile ufficio stampa
Prisma Taranto Volley