Continua il sogno della M. Roma Volley che anche contro Piacenza, la formazione che più aveva messo in difficoltà i capitolini nel girone di andata, vince per 3-1 al temine di una gara dura e combattuta.
Nel primo set i ragazzi di Serniotti entrano in campo decisi a far loro il match. Savani rientra dopo aver saltato due partite, prendendo il posto di Rosalba che non aveva fatto rimpiangere il campione di Castiglione delle Stiviere contro Macerata e Cuneo. Roma prende il largo, approfittando dei troppi errori al servizio dei piacentini. La Copra Berni è nervosa e più di una volta si rivolge agli arbitri in segno di protesta. Tofoli e compagni si portano sul 22-16. È il break decisivo. Piacenza, priva di Grbic, non riesce a rientrare e il parziale si chiude 25-20.
Il secondo set prende una piega diversa. Dall’Olio motiva i suoi ragazzi che in campo mostrano una maggiore grinta. Sul 12-10 c’è il primo piccolo allungo degli ospiti. I romani arrivano al pareggio, ma è solo un’illusione. Il parziale si chiude 25-22 per Piacenza.
Nel terzo set Roma torna padrona della partita. Si arriva sul 16-12 al secondo time out tecnico. Semenzato, che ha passato la notte in bianco, rileva Kooistra, dando maggiore incisività a muro. Il set point è trasformato da Gigi Mastrangelo che ribatte una difesa errata degli avversari. Risultato 25-22 per i romani.
Nel quarto e ultimo set Savani prende possesso della partita. Con un suo splendido turno in battuta, Roma si porta 7-2, scavando un solco difficilmente rimontabile. Piacenza ci prova, arrivando sotto, di soli tre punti, al 23-20. È ormai troppo tardi. Roma non sbaglia più e conclude anche il quarto parziale 25-21.
Dall’Olio non può essere sereno al termine del match: «La differenza l’ha fatta la maggiore capacità della M. Roma sul cambio palla. Stiamo cercando ancora i nostri equilibri. Devo fare i complimenti a Roma, una squadra ben ordinata che merita in pieno il primo posto».
Serniotti predica ancora calma e tranquillità, ma Roma non è più una sorpresa bensì una solida realtà: «Stare lassù in classifica non ci monta la testa. Ho nella rosa giocatori abituati a stare al primo posto. Ci aspettavamo una partita molto difficile e così è stato. Oggi è stata una delle poche volte in cui potevo contare su tutti e tredici gli effettivi. A loro invece mancava Grbic. La sua assenza si è fatta sentire, anche se giudico più che dignitosa la prestazione di chi lo ha sostituito».