E’ finita ancora una volta 3-2 per Isernia, proprio come nella gara di andata. L’Agnelli Metalli si lascia sfuggire punti preziosi e ne raccoglie soltanto uno nell’importante scontro salvezza con i molisani. Doveva essere la partita del rilancio, e l’avvio era stato dei più promettenti, ma nel finale qualcosa non è andato secondo i piani e la squadra bergamasca ha dovuto incassare l’ennesima sconfitta. In vantaggio per 2-1 i rossoblu di Cominetti non hanno trovato la forza necessaria per fare proprio un incontro fino a quel momento ben giocato. Merito anche di un avversario arrivato a Bergamo affamato di punti, e che ha trovato in Mattia Rosso un ottimo finalizzatore.
In campo si è vista un Agnelli con la voglia di lottare, ed il pubblico che numeroso sugli spalto è accorso a sostenere i ragazzi in una partita così importante, ha vissuto le emozioni di una partita combattuta ed avvincente. Matteo Burgshtaler è stato autentico protagonista, ed insieme a lui hanno fornito una buona prova Gadnik e Lafit. Applausi per il debutto, seppur per pochi minuti nel quinto set, del neo acquisto Yngerskog.
L’Agnelli Metalli scende in campo con la formazione preannunciata: Olli-Gadnik, Finazzi e Burgsthaler, Lafit e Sangalli e Gelasio libero.
Si inizia con il piede giusto, determinati e concentrati. Avvio all’insegna dell’equilibrio, poi i primi ad allungare sono i padroni di casa che si portano sul 10-7. Un break di tre punti ed Isernia riporta i conti in parità. Al secondo tempo tecnico siamo 16-13. Il divario si fa ampio: muro di Burgsthaler per il 19-13. Isernia si affida ad Argilagos e si tiene in scia 22-19. Questa Agnelli però sa conservare il vantaggio conquistato ed un errore al servizio degli ospiti consegna il set a Bergamo per 25-22.
Si torna in campo per il secondo set ma stavolta è Isernia a dare lo sprint iniziale e Bergamo che deve inseguire. Isernia si porta avanti 9-14 ed allunga alla seconda sospensione 10-16. Cominetti prova ad inserire Ale Boroni per Sangalli per dare più incisività all’attacco di banda. Ma a condurre gioco sono sempre gli ospiti. 16-20. L’Agnelli ci prova (e scendono in campo pure Daolio e Bonetti, cambio tecnico per Olli e Gadnik) e accorcia 19-22 ma non riesce nell’impresa e Argilgos chiude 21-25.
Si combatte alla pari nel terzo parziale. Bergamo stacca a metà frazione 16-14. Mister Chiovini prova a cambiare regia con Cortellazzi per capitan Scappaticcio, mentre per Bergamo è Ale Boroni a dare il cambio a Sangalli. I bergamaschi guadagnano un discreto margine (19-16) ma Isernia non ci sta e impatta 20-20. A spuntarla per un soffio è Bergamo: 25-23.
Nel quarto set l’Agnelli resta in partita per metà, ma quando l’aggancio non riesce i fantasmi di sempre sembrano riapparire. In partenza Isernia concede qualcosa a Bergamo che fa affidamento su un Burgsthaler in grande spolvero. Le “bocche di fuoco” di Isernia Rosso e Argilagos passano con una certa continuità: 12-16. Di nuovo doppio cambio con Bonetti e Daolio in entrata che tuttavia non sortisce gli effetti sperati. Gli ospiti allungano di nuovo, 15-20 e conquistano il set e l’accesso al tie brek.
Nel quinto set è Isernia ad andare da subito in vantaggio e conservarlo fino al termine. Siamo 6-8 al cambio campo, ma i molisani hanno maggior convinzione. C’è l’esordio di Yngerskog, che però resta l’unica nota positiva del set. E’ Mattia Rosso a siglare i punti decisivi e regalare la vittoria a Isernia.
IL TABELLINO:
Agnelli Metalli Bergamo – S.E.C. Isernia 2-3
(25-22; 21-25; 25-23; 17-25; 10-15)
Durata set: 27’, 27’, 27’, 24’, 16’.
Agnelli Metalli Bergamo: Boroni S. n.e., Boroni A. 2, Olli 6, Gelasio (libero), Daolio 2, Finazzi 11, Lafit 12, Burgsthaler 15, Sangalli 3, Bonetti, Gadnik 22, Yngerskog. All. Cominetti.
S.E.C. Isernia: Costantini 5, Scappaticcio 3, Gribov, Troka n.e., Rosso 29, Gatto (libero), Cortellazzi 1, Shumov 16, Axé 12, Argilagos 16. All. Chiovini.
Arbitri: Zanussi e Contini.
Note: spettatori 600 circa. Battute errate: Bergamo 16. Isernia 16. Aces: Bergamo 3. Isernia 4. Muri-punto: Bergamo 16. Isernia 15.
(nella foto Matteo Burgsthaler)
Sara Vavassori
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