SERIE A1 TIM, 10a GIORNATA DI RITORNO: ROMA AL VERTICE CON CUNEO, VERONA VINCE UN MATCH DELICATO DI FRONTE A 4000 SPETTATORI
RPA-LUIGIBACCHI.IT PERUGIA – LUBE BANCA MARCHE MACERATA 2-3 (28-26, 21-25, 25-12, 19-25, 17-19)
RPA-LUIGIBACCHI.IT PERUGIA: Lebl 14, Bucaioni 1, Vujevic 13, Sottile 2, Saraceni, Di Franco 7, Braga 1, Pippi (L), Swiderski 18, Stokr 21, Sanko, Perez. All. Zanini Emanuele.
LUBE BANCA MARCHE MACERATA: Raymaekers, Paparoni 10, Bartoletti, Dennis 19, Santana 11, Sintini 3, Monopoli, Geric 11, Corsano (L), Miljkovic 19, Herpe 8. Non entrati Trimarchi. All. De Giorgi Ferdinando.
ARBITRI: Luca Sobrero, Fabrizio Padoan. NOTE – Spettatori 2700, incasso 4900, durata set: 29′, 28′, 18′, 26′, 21′; tot: 122′.
PERUGIA – Nemmeno con il presidente Sciurpa in panchina la RPA-LuigiBacchi.it riesce a sfatare il tabù Macerata e per la dodicesima volta su dodici deve cedere alla Lube: 3-2.
Primo set a Perugia che in rincorsa, vanifica tutte le opportunità di allungo dei marchigiani. Anche quando Rodrigao (100% in attacco) porta i campioni d’Italia avanti 22-20, la RPA-LuigiBacchi.it torna in corsa e conquista i vantaggi (24-24). Lucidità fa rima con Perugia e Lebl chiude per terra il muro che scrive il 28-26 sul primo parziale. Bene Lebl e Swiderski per i padroni di casa mentre Macerata è orfana di Miljkovic (appena il 18%).
Ma la Lube non perde tempo e dopo 28 minuti pareggia i conti grazie ai suoi centrali. Geric e Rodrigao fanno male e Miljkovic li assiste discretamente. Perugia invece fatica dall’inizio alla fine e non basta aver cambiato in corsa il palleggiatore: fuori Sottile dentro Bucaioni (ottimo), anche in questo set l’assenza di incisività dell’opposto (Stokr) fa la differenza: 21-25.
Poi arriva il terzo parziale e la RPA-LuigiBacchi.it diventa un cannibale. Prima parte alla grande (11-5), poi sovrasta l’avversario, 23-9. Finisce 25-12, con 6 muri a 0, 75% in attacco contro il 32%.
Sembrava troppo facile per i ragazzi di Zanini che nel quarto set sprecano l’occasione e pasticciano in attacco, riuscendo a fare peggio di Macerata (35% gli umbri contro il 38% della Lube): 19-25 e quinto set.
Il tie break è giocato punto a punto (9-9, 13-13) e si va ai vantaggi, ancora in bilico fino all’ultimo sussulto. Che è di Macerata, 19-17. Mvp: Geric.
Emanuele Zanini (all Perugia): “Abbiamo commesso troppi errori e come al solito non abbiamo continuità. Di positivo c’è solo il punto”.
Ferdinando De Giorgi: “Siamo stati bravi a reagire dopo quel brutto terzo set. Ora pensiamo alla Indesit Champions League”.
PRISMA TARANTO – TONNO CALLIPO VIBO VALENTIA 3-1 (26-24, 25-16, 24-26, 25-22)
PRISMA TARANTO: Vicini (L), De Palma, Sequeira, Patriarca 9, Castellano, Nuti 1, Vulin 5, Felizardo 13, Granvorka 25, Rodrigues 24. Non entrati Ricciardello, Sequeira. All. Di Pinto Vincenzo.
TONNO CALLIPO VIBO VALENTIA: Fantin 19, Cavallini 5, Vieira De Oliveira 1, Ferraro (L), Polidori 1, Diaz Mayorca 9, Dehne, Bravo 1, Barone 10, Divis 15. Non entrati Shittu, Piccioni. All. De Rocco Stelio.
ARBITRI: Roberto Boris, Sandro La Micela. NOTE – Spettatori 1500, durata set: 34′, 27′, 35′, 29′; tot: 125′.
TARANTO – La Prisma Taranto riscatta la sconfitta di Modena, piegando una Tonno Callipo mai arrendevole che però in classifica si ritrova ultima in solitaria.
Sono Anderson e Granvorka a partire forte per un Taranto che va subito sul 3-1 e poi sul 5-3; la reazione calabrese è affidata a Dentinho che pareggia sul 6-6 (realizzerà 8 punti nel primo set). Il primo vantaggio della Tonno Callipo (10-11) è firmato da un muro di Diaz su Anderson. Ma la Prisma ritrova subito la strada giusta, ripassando avanti con Patriarca e portandosi sul 16-13 del secondo time-out. Taranto allunga sul 21-17 con un ace di Granvorka e, nonostante il recupero della squadra di De Rocco sino al 23-23 (Vicini valuta fuori un servizio di Raphael che invece entra), chiude il parziale con Anderson sul terzo set ball.
Partenza a razzo tarantina nella seconda frazione: due ace di Anderson e due colpi di Felizardo valgono il 5-1 sul quale De Rocco cambia Diaz con Bravo. La Prisma vola spedita grazie ad un gioco sicuro e concreto fatto di attacchi precisi e buone giocate a muro, ma sopratutto di una ricezione che segna il 100% di positività: 8-3 al time-out, 12-6 con protagonisti Granvorka e Patriarca, 17-7 con due ace di fila di Anderson (8 punti in questo set). Vibo è fuori dalla gara, sbagliando anche in attacco e andando inevitabilmente sotto 20-10. Il secondo set è in salde mani tarantine.
Sempre Taranto a condurre il gioco anche al rientro in campo: il reparto difensivo (spicca Patriarca) copre le spalle a Nuti che può contare su un Anderson scatenato: il 10-5 è il segno della supremazia rossoblu. Vibo si riavvicina 10-9 con un break di 4-0, pareggia sull’11-11 con Dentinho e passa avanti 11-12 con un muro di Divis su Granvorka: a completare il parziale di 9-1 è un errore in attacco dell’opposto brasiliano della Prisma (dove intanto c’è De Palma in campo) che manda la Tonno Callipo sull’11-14. Vibo non molla la presa sino al 18-21, quando Felizardo e Granvorka fanno riavvicinare i pugliesi sul 20-21. Il pareggio (22-22) è invece opera di un ace fortunoso di Granvorka, ma Vibo riesce ad accorciare il gap dei set su un attacco fuori di Patriarca.
Quarto set e per la quarta volta la Prisma parte forte: due ace consecutivi di Anderson ed è 5-1, ma è un attacco a rete del brasiliano a fissare il pareggio sul 6-6. Il nuovo vantaggio Vibo è sull’8-9, ma nessuna della squadre riesce a scattare: è un punto a punto in cui spiccano Divis e Diaz da una parte e Patriarca e Felizardo dell’altra. Proprio il centrale ex di turno riporta Taranto sul 17-15 che poi diventa 19-16. Sono tre punti di vantaggio decisivi, perché permettono alla Prisma di chiudere un successo pieno.
Voncenzo Di Pinto (all. Taranto): “Partite come queste vanno viste in chiave dei 3 punti: noi siamo in un momento di stanchezza psico-fisica, poi sono complicate perché squadre come Vibo danno l’anima e nei momento di equilibrio sono galvanizzate. Noi ora possiamo fare qualcosa che può coronare una stagione indimenticabile”.
Stelio De Rocco (all. Vibo): “E’ stata una gara molto intensa, ma non è la prima volta che Taranto risolve i momenti cruciali con i suoi mattatori. Noi abbiamo dimostrato di avere carattere, d’altronde anche con Trento e Latina eravamo sotto 2-1. Stasera sono mancati quei punti che ci avrebbero fatto molto comodo anche in seguito alla vittoria di Verona”.
ITAS DIATEC TRENTINO – CIMONE MODENA 2-3 (25-21, 29-31, 25-20, 22-25, 10-15)
ITAS DIATEC TRENTINO: Segnalini, Heller 8, Hubner 6, Meoni 2, Nascimento 26, Nemec, Mlyakov, Winiarski 20, Gallotta 13, Bari (L). Non entrati De Paola, Mescoli. All. Lattari Radames.
CIMONE MODENA: Tagliatti, Marques Fonteles 18, Cardona 12, Sartoretti 10, Giombini, Giani 14, Bellini, Endres 16, Garcia 7, Casoli (L). Non entrati Sangiorgio, Messana. All. Bagnoli Bruno.
ARBITRI: Gianni Bartolini, Paolo Lavorenti. NOTE – Spettatori 3400, incasso 26000, durata set: 29′, 36′, 26′, 28′, 16′; tot: 135′.
TRENTO – Trento non scaccia la maledizione del tie break e dopo il quinto set perso a Vibo solo mercoledì scorso, incassa la sconfitta (la quarta di fila, la sesta consecutiva quando si va alla frazione numero 5) con una Modena quasi al completo dopo tempo immemore. Con il rientro contemporaneo di Ricardo e Sartoretti, pur cercato poco dal regista verdeoro, la squadra di Bruno Bagnoli è apparsa in ripresa, sospinta da un Giani stratosferico al centro della rete (14 punti col 100% in attacco e due muri), e aiutata anche da una formazione trentina che, pur giocando decisamente meglio nel corso delle prime tre frazioni, ha avuto il grosso demerito di non riuscire a chiudere la gara sul 3-0. Modena ha infatti vinto il secondo parziale in maniera rocambolesca ai vantaggi, ha subito la veemente reazione di Trento nel terzo set e poi ha preso il largo nella parte finale della gara. L’Itas Diatec Trentino ha pagato il proprio rendimento altalenante in battuta; molto bene nei primi tre set (8 ace), molto male nella parte conclusiva (2 ace e 9 nel quarto e quinto set). La Cimone dice grazie a Giani (mvp), al proprio muro (decisivo nel secondo e quinto periodo) e all’attacco, per tutta la gara su ottimi livelli.
Radamès Lattari (all. Trento): “Abbiamo giocato una partita fotocopia di quella persa mercoledì scorso a Vibo. Tutto uguale, due set buoni poi il crollo pur condizionato da qualche errore arbitrale che non ci ha permesso di vincere il secondo set. Abbiamo faticato a muro, ma contro un Ricardo così è difficile per chiunque stargli dietro. La mia squadra mi è apparsa comunque in crescita rispetto alle precedenti partite”.
Bruno Bagnoli (all. Modena): ”Prima ancora del risultato mi è piaciuto il carattere; non eravamo al massimo e avevamo tanti giocatori ancora senza condizione per il loro rientro all’ultimo momento. Ricardo ha giocato molto bene anche a muro, non solo in regia. Adesso dobbiamo assicurarci i punti necessari ad arrivare ai playoff e poi giocarci tutte le nostre chance contro una delle prime quattro”.
MAGGIORA LATINA – M. ROMA VOLLEY 0-3 (23-25, 21-25, 23-25)
MAGGIORA LATINA: Latelli (L), Cricca 3, Bendandi, Fortunato 7, Mattera 2, Mattioli 13, Grbic 7, Zanuto Iorio 11, Cipollari. Non entrati Damaro, Vissotto Neves, Bjelica. All. Gulinelli Flavio.
M. ROMA VOLLEY: Mastrangelo 8, Henno (L), Savani 14, Tofoli, Gatin 6, Zaytsev, Molteni 9, Hernandez 10, Kooistra 6, Semenzato. Non entrati Giretto, Romero. All. Serniotti Roberto.
ARBITRI: Stefano Ippoliti, Giuseppe Caldarola. NOTE – Spettatori 2000, incasso 12000, durata set: 27′, 27′, 26′; tot: 80′.
LATINA – La Maggiora Latina esce tra gli applausi dei 2000 spettatori nonostante la sconfitta subita in casa con la M. Roma per 0 a 3. Priva degli infortunati Vissotto e Bjelica, la Maggiora Latina affronta la M. Roma Volley in un Palabianchini infuocato e pieno di sostenitori latinensi. Prima del fischio di inizio il Capitano della Maggiora Grbic consegna una targa ricordo allo schiacciatore Marco Molteni, ex biancoblù.
Parte bene la Maggiora nel primo set. Serniotti chiama time out sul 5 a 1, Grbic e Mattioli trascinano i compagni fino all’11 a 6. Roma in pochi minuti grazie a Hernandez e Savani si porta in parità. I ragazzi di Gulinelli combattono punto a punto, forza la palla commettendo qualche errore di troppo, la M.Roma si aggiudica il primo set 23-25.
Roma nel secondo set parte più convinta, con la Maggiora che cerca di contenere il maggior tasso tecnico dei cugini romani. Time out 6 a 8. Gulinelli sostituisce Mattera con Bendandi e Cricca con Cipollari; ma la Maggiora non riesce ad arrestare Savani ed Hernandez. Roma sempre avanti anche quando esce Hernandez per infortunio ed entra Gatin. Sul 15 a 20 Latina con Fortunato e Grbic tenta un recupero ma Gatin chiude l’incontro con un bel muro su Zanuto sul 21-25 e regala il secondo set ai sostenitori romani accalcati in tribuna.
Terzo set con un inizio del Latina grintoso. La lotta è su ogni palla, la Maggiora stringe i denti ma Mastrangelo è su ogni palla 13- 16 al time out. Esce Tofoli entra Zaytsev: e Roma si porta a 4 lunghezze di vantaggio 16 a 20. Chiede tempo la Maggiora ma le sorti dell’incontro sono segnate. Latina ha dato tutto ciò che era nelle proprie possibilità ma non è riuscita ad arginare i 12 titolari della Roma che si sono alternati in campo. Buona la reazione dei ragazzi di Gulinelli che con una prova di carattere hanno comunque venduto cara la pelle. Il set si conclude 23 a 25 per la M. Roma che si aggiudica la partita.
Flavio Gulinelli (all. Latina): “Uscire tra gli applausi nonostante un risultato negativo mi fa piacere, ma non mi basta. In campo dovevamo essere più cinici e non gettare al vento i set. Nel primo eravamo sempre in vantaggio, ma come spesso sta accadendo, ultimamente, non riusciamo a rischiare più di tanto”.
Giordano Mattera (Latina): “Dopo il girone di andata giocato alla grande, non mi aspettavo di arrivare in questo rush finale con l’occhio agli altri campi e di vivere con il risultato degli altri”.
Roberto Serniotti (all. Roma): “Sapevamo che non era un campo semplice. Latina con i problemi di formazione non è stata in grado di arrestare un Savani che a mio avviso ha giocato la miglior gara della stagione”.
MARMI LANZA VERONA – ANTONVENETA PADOVA 3-1 (25-18, 25-16, 21-25, 25-21)
MARMI LANZA VERONA: Boninfante, Muraguti Yared 3, Birarelli 4, Maruotti 9, Veres 28, Rigatelli (L), Howard 26, Bontje 4, Bartman. Non entrati Biribanti, Pes, Grassi. All. Lorenzetti Angelo.
ANTONVENETA PADOVA: Garghella (L), De Togni 13, Jago 2, Quarti, Esko 2, Andrae 4, Pampel 20, Kromm 10, Piscopo 2. Non entrati Baggio, Tovo, Tamburo. All. Schiavon Luigi.
ARBITRI: Luciano Gaspari, Massimo Cinti. NOTE – Spettatori 3900, incasso 19000, durata set: 25′, 20′, 25′, 23′; tot: 93′.
VERONA – E’ un PalaOlimpia caldo e colorato quello che accoglie la sfida tra Marmi Lanza Verona e Antonveneta Padova, una gara che è molto più di un derby veneto ma una vera sfida per la salvezza. I tifosi scaligeri sventolano palloncini gialloblù così come i 300 arrivati da Padova per sostenere Pampel e compagni. La vittoria la conquista la Marmi Lanza Verona che supera l’Antonveneta per 3-1, raggiunge Padova a quota 19 mentre Vibo resta ferma a quota 16. Lorenzetti schiera la consueta formazione con Marlon al palleggio, Howard opposto, centrali Birarelli e Bontje, schiacciatori Veres e Maruotti, che proprio oggi compie 19 anni, il libero Rigatelli ancora al posto di Sorcinelli.
Il primo parziale se lo aggiudica Verona che sfodera grinta e voglia di risultato, al servizio realizza 6 ace, due ciascuno per Veres, Howard e Bontje e mette in difficoltà l’Antonveneta. La Marmi Lanza si porta subito avanti per 9-6 con un muro punto dell’ungherese, poi allunga con i due ace di Bontje (12-7) e va a +9 grazie l’attacco del capitano gialloblù (22-13) e sempre con il suo attacco , 26 punti in tutta la partita, Verona conquista il primo parziale (25-18).
Nel secondo set i ragazzi di Lorenzetti raggiungono il time out tecnico (8-7), poi Padova si riporta in parità (10-10) ma Verona insiste con un Howard spettacolare in attacco che porta i suoi sul +4 (16-12), Birarelli insiste (18-12) e Veres con la pipe passa dal muro a tre padovano (23-16), è un fallo di Padova che poi consegna il set ancora a Verona (25-16).
Padova spinge nel terzo parziale mentre la Marmi Lanza regala punti agli avversari (3-8) e Lorenzetti è costretto al time out. Pampel mette in difficoltà Verona con un ace e porta l’Antonveneta sul 6-12, vantaggio conservato fino al secondo time out tecnico (10-16). Il tecnico gialloblù sente sfuggire il parziale e chiama ancora un tempo (13-18), poi Boninfante e Bartman rilevano Marlon e Maruotti (7-14). Verona si ritrova, corre su ogni pallone, e su palleggio di Howard, Veres sferza un attacco imprendibile (18-20), Maruotti appena rientrato realizza un ace (20-21) ma non basta e De Togni chiude il terzo parziale (21-25).
Ace di Veres, miglior in campo con 28 punti, e attacco di Howard aprono il quarto set e Schiavon chiama immediatamente tempo (4-1), l’ungherese però non si deconcentra e ne realizza un secondo (5-1) e come se non bastasse schiaccia la pipe del 7-1. Il PalaOlimpia canta “Verona alè” e gli scaligeri non si fermano e vanno in vantaggio al secondo tempo tecnico (16-11), Birarelli schiaccia di potenza un primo tempo (20-15). Verona spera e conquista i tre punti grazie al suo capitano (25-21).
Marco Piscopo (Padova): “Verona questa sera ha giocato molto bene ma noi non siamo stati all’altezza della gara come nelle scorse undici gare. Il campionato non finisce qui, ora cercheremo di far punti in altre gare”.
Peter Veres (Verona, MVP): “Sono contento del risultato di questa sera, il merito è di tutta la squadra che ha giocato con la giusta aggressività. Ancora una volta il grazie va a tutto il pubblico, è lui che ci spinge”.
Classifica Serie A1 TIM
Bre Banca Lannutti Cuneo 51, M. Roma Volley 51, Sisley Treviso 46, Copra Berni Piacenza 43, Cimone Modena 39, Prisma Taranto 38, RPA-LuigiBacchi.it Perugia 37, Itas Diatec Trentino 35, Acqua Paradiso Gabeca Montichiari 33, Lube Banca Marche Macerata 29, Maggiora Latina 24, Marmi Lanza Verona 19, Antonveneta Padova 19, Tonno Callipo Vibo Valentia 16.
1 Incontro in meno: Bre Banca Lannutti Cuneo, Acqua Paradiso Gabeca Montichiari