“IL 2007 E’ GIA’ DOMANI”. GLI AUGURI E I PROPOSITI DEL PRESIDENTE DELLA LEGA PALLAVOLO SERIE A, DIEGO MOSNA:“ORA COSTRUIAMO IL FUTURO”
A nome mio, del Consiglio di Amministrazione della Lega Pallavolo Serie A e dei suoi 30 Club, voglio fare gli auguri di Natale e di un felicissimo anno nuovo a tutta la pallavolo italiana.
Un anno che però dobbiamo costruire insieme. Il 2007 è già domani e occorre iniziare a pianificare subito il futuro della nostra pallavolo.
Lo sottolineo, perché nessun media e nessun rappresentante del Consiglio federale ha ripreso le ultime righe del nostro comunicato post-Mondiale, che tanto scalpore aveva sollevato. In quel messaggio davamo la nostra piena disponibilità alla Federazione per incontrarci e capire dove si deve lavorare e dove investire tempo e risorse, per evitare gli errori del passato. E nessuno ha risposto.
Non esiste un dualismo personale, è bene chiarirlo. C’è stato un gratuito attacco a mezzo stampa del tecnico Gian Paolo Montali all’Amministratore Delegato della Lega Pallavolo Serie A, Massimo Righi, a cui abbiamo altrettanto pubblicamente risposto. A questo punto non occorrono intermediari, non sono necessari altri botta e risposta. Perché le risposte non arriveranno mai dalla contrapposizione personale, anche se – da quanto leggo – il presidente Magri pensa il contrario, ma dal dibattito tra le strutture e i loro esperti. Molti commentatori hanno infatti concepito la nostra presa di posizione come un duello. Qui non c’è Diego Mosna contro Carlo Magri, ma la richiesta della Lega a un’intera Federazione.
Il nostro era un comunicato pubblico, che senza nascondersi esponeva tutte le nostre perplessità sulla situazione pre e post Mondiale. Il nostro non era un lamento, ma una presa d’atto di una situazione che ha creato un danno economico, e non solo, alla pallavolo italiana. Il fatto che ancora nessuno ci abbia risposto è sintomo di quanto il nostro movimento abbia bisogno di dialogo e rinnovamento. I silenzi non costruiscono. Semplicemente, tengono sigillato lo status quo.
Ad esempio, è preoccupante il silenzio della FIPAV in merito al forte impatto negativo sui patrimoni dei Club di A1 e A2 creato dalla recente disposizione del CONI che vieterà la cessione dei titoli sportivi a titolo oneroso. La comunicazione è del 15 novembre. La FIPAV non l’ha mai trasmessa alla Lega Pallavolo.
Ma ci sono altri eclatanti silenzi. Come ad esempio sulla nazionale juniores, cioè la squadra che servirà a costruire il futuro della nazionale italiana nei prossimi anni. Questo gruppo è senza allenatore dall’inizio di ottobre. Nessuno dei nostri 30 club, venutosi a creare un vuoto a capo della sua Junior League o Under 18, la lascerebbe senza guida tecnica per più di qualche ora. Si smarrisce un maestro di pallavolo indispensabile per gli azzurrini come Angelo Lorenzetti, che ha scelto di entrare a far parte di un nostro Club, e tutto nell’indifferenza generale del movimento. Che movimento non è, perché tecnicamente è sempre più fermo. E noi lo vogliamo scuotere. L’immobilismo non è sinonimo di sport.
Ma non basta. Se la Federazione deciderà di aprire il dibattito, allora potremo discutere anche di altri temi importanti per il futuro, come il settore arbitrale per le serie inferiori sempre più povero di numeri. Se saremo chiamati in causa per un settore che non è di nostra competenza, potremo cercare di portare comunque la nostra esperienza. Ancora, la necessità di attingere dall’estero metodi e uomini per il vertice e per la costruzione dei giovani, dato che ora non siamo più leader tecnici nel mondo come un tempo. E sottolineiamo anche le necessità dei settori giovanili, con particolare riferimento alla formazione ed aggiornamento degli allenatori di tutte le serie e categorie. Perché i kit di promozione sono eccellenti per la base e il reclutamento. Ma la Federazione dovrà anche investire sui settori giovanili, come fa la Lega Pallavolo, e aggiungere i corretti insegnamenti di tecnica individuale (che oggi è tanto carente) e le giuste risorse, specie alle nazionali giovanili per i confronti internazionali.
La qualità del dibattito politico e tecnico non va confuso con le vittorie e le sconfitte, che sono il fine ultimo, non il mezzo. Esiste ed è valido, questo dibattito, se esteso a tutti gli esperti che la Lega con i suoi club e la FIPAV possono mettere in campo.
Solo così, pianificando senza improvvisare, il nostro futuro sarà migliore.
Di nuovo, buon Natale a tutti.
IL PRESIDENTE
Diego Mosna