LA LEGA PALLAVOLO SERIE A INTERVIENE SULLA QUESTIONE NAZIONALE E GIOVANI. OCCORRE FARE QUADRATO INTORNO AGLI AZZURRI E DARE UNIVOCITA’ AGLI OBIETTIVI FUTURI
La Lega Pallavolo Serie A, il Presidente Diego Mosna, il Consiglio di Amministrazione e le Società di Serie A credono sia giusto intervenire sul tema della Nazionale e della programmazione giovanile, già accennati in conferenza stampa al termine della Presentazione Ufficiale del 62° Campionato, il 5 settembre scorso.
E’ corretto quanto ha dichiarato in questi giorni il Presidente della Federazione Italiana Pallavolo, Carlo Magri: la nazionale e la programmazione del suo futuro richiedono il massimo dello sforzo e dell’impegno, sia in questo momento contingente, con il Mondiale alle porte, sia per disegnare nell’immediato un percorso comune di pianificazione. La Lega e tutti i suoi Club sono assolutamente d’accordo con Magri quando afferma che “il rapporto del Ct della Nazionale con la Juventus si sta rivelando per il volley più complicato di quanto previsto” ed in particolare “se si interessa dei vivai del calcio e non di quelli del volley”. Magri, come tutti noi, ha solo pensato alla pallavolo e non ad altro, e questo deve farci riflettere. La Lega unitariamente conferma il proprio disaccordo e disappunto per il cosiddetto doppio incarico ed il tempo che indiscutibilmente Montali deve dedicare alla Juventus sottraendolo alla delicatissima fase che sta attraversando la nostra Nazionale.
Pertanto la Lega Pallavolo si unisce al pensiero del Presidente Federale, ritenendo, come già ha anticipato Carlo Magri ai media, che il delicato momento della nostra rappresentativa nazionale debba necessitare di tutte le risorse e del tempo pieno dell’allenatore e dello staff tecnico per colmare il notevole gap che l’Italia ha in questo momento rispetto alle altre nazionali: non solo quella brasiliana, ma anche rappresentative europee (come la Francia o la Bulgaria), che fino a qualche stagione or sono non rappresentavano ostacoli permanenti e che invece ora si dimostrano superiori tecnicamente e tatticamente ai nostri ragazzi.
Come capita ai nostri Club ed ai loro allenatori, concentrati per 10 mesi l’anno, 24 ore su 24 sulla propria squadra, auspichiamo che l’allenatore e lo staff tecnico azzurro garantiscano il massimo dell’impegno in questa fase per costruire una selezione di grande caratura. E tutti i Club sono disponibili, in questo momento di oggettiva difficoltà, a dare il proprio contributo perché la spedizione in Giappone si concluda nel migliore dei modi possibili. La Lega Pallavolo Serie A si ripromette, come in precedenza annunciato pubblicamente, di fare quadrato attorno alla squadra nazionale e, come già ha fatto, accettando di anticipare in maniera anomala il campionato e fermandolo poi in una fase agonisticamente calda, subendone tutte le conseguenze negative.
Al termine del Mondiale è necessario che, intorno a un tavolo comune, la Lega Pallavolo Serie A e la FIPAV tratteggino le vie per il futuro. Occorre infatti non confondere il tema del numero degli stranieri, necessari a mantenere un alto tasso tecnico del campionato, con quello dei giovani. E’ un pensiero comune delle nostre Società: non si potrà avere in sestetto ragazzi tecnicamente preparati semplicemente obbligando i Club a far giocare atleti italiani . I giovani devono meritarsi il posto perché più bravi dei compagni di squadra. Non per regolamento. Non è detto che aumentare il numero di italiani a referto faccia aumentare i giovani in campo; purtroppo siamo in una situazione di grave emergenza, che registra una notevole penuria di giovani validi.
La Lega Pallavolo ritiene che la strada intrapresa da due anni, con ingentissimi investimenti sui settori giovanili e sui campionati di categoria da parte dei Club di Serie A e della Lega, darà i suoi frutti. Come capita in tutti i vivai sportivi, non avverrà a breve. Serve quindi tempo unitamente al confronto permanente con la Federazione, perché il futuro necessita di un lavoro di programmazione, troppo spesso trascurato per inseguire risultati agli eventi internazionali. Quando poi i risultati internazionali improvvisamente mancano o appaiono difficili da raggiungere, non si deve pensare solo ai 18 giocatori top necessari per raggiungere un podio, ma a costruire coloro che dovranno raggiungere i podi che verranno. E la Lega lo sta già facendo.
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