FINAL SIX TIM JUNIOR LEAGUE, 15° TROFEO SERENELLI
DOMANI LE SEMIFINALI UNDER 20
Seconda giornata a Isernia della Final SIx della TIM Junior League 2006, che domani (sabato) vedrà di scena le semifinali e la finale 5° posto (in lizza S.E.C. Isernia e Top Volley Latina). Domenica verrà assegnato il titolo di Campioni d’Italia Under 20.
Giornata, quella odierna, dedicata agli scontri fra le quattro teste di serie, vincitrici della Seconda Fase del campionato, e le squadre della S.E.C. Isernia (organizzatrice) e Scuola di Pallavolo Anderlini Cimone Modena (vincitrice della Terza Fase a Play Off).
Modena, che fra le sue promesse schiera l’esperto Sangiorgio, quest’anno spesso in rosa con la squadra di Julio Velasco, e il figlio di Franco “Mano di Pietra” Bertoli, Matteo, ha vinto il primo incontro con la Top Volley Latina (3-0), ma è caduta contro la Bre Banca Lannutti Cuneo (3-0), piazzatasi prima nel girone.
La Lube Banca Marche Macerata ha avuto gioco facile sulla giovanissima squadra della S.E.C. Isernia (3-0), che poi è stata battuta seccamente anche dalla Sisley Treviso. I veneti hanno conquistato il primo posto nel girone.
LA CLASSIFICA AL TERMINE DELLE PRIME DUE GIORNATE
Girone M
1. Bre Banca Lannutti Cuneo punti 6; 2. Scuola di Pallavolo Anderlini Cimone Modena punti 3; 3. Top Volley Latina punti 0.
Girone N
1. Sisley Treviso punti 6; 2. Lube Banca Marche Macerata punti 3; 3. S.E.C. Isernia punti 0.
IL CALENDARIO E I RISULTATI
GIOVEDI’ 8 GIUGNO 2006
Top Volley Latina – Bre Banca Lannutti Cuneo 0-3 (23-25, 14-25, 18-25)
Sisley Treviso – Lube Banca Marche Macerata 3-1 (26-28, 25-16, 25-22, 25-16)
VENERDI’ 9 GIUGNO 2006
Top Volley Latina – SdP Anderlini Cimone Modena 0-3 (21-25, 18-25, 19-25)
Lube Banca Marche Macerata – S.E.C. Isernia 3-0 (25-10, 25-14, 25-13)
Bre Banca Lannutti Cuneo – SdP Anderlini Cimone Modena 3-0 (25-14, 25-15, 25-16)
Sisley Treviso – S.E.C. Isernia 3-0 (25-10, 25-19, 25-15)
SABATO 10 GIUGNO 2006
Ore 15.00 Semifinale 1: Bre Banca Lannutti Cuneo – Lube Banca Marche Macerata
Ore 17.00 Semifinale 2: Sisley Treviso – Scuola di Pallavolo Anderlini Cimone Modena
Ore 19.00 Finale 5°-6° posto: Top Volley Latina – S.E.C. Isernia
DOMENICA 11 GIUGNO 2006
Ore 15.00 Finale 3°-4° posto
Ore 17.30 Finale 1°-2° posto (differita SKY Sport 2, domenica 18 giugno, ore 18.00)
Tutti gli incontri verranno disputati presso il Palasport “Liborio Fraraccio”, via Giovanni XXXIII – Isernia. Ingresso gratuito.
DIETRO LE QUINTE DELLA TIM JUNIOR LEAGUE
MICHELE ZANIN, TECNICO DELLA SISLEY, SPIEGA I SEGRETI DEI VIVAI
Ha vinto nove scudetti giovanili. Uno Under 16, uno Under 18, mentre le sue coppe dell’Under 20 hanno riempito gli scaffali della Sisley: sono ben sette.
Michele Zanin, 44 anni, allena nelle giovanili della Sisley da 17 anni, ed è il tecnico che guida gli All Blacks veneti (campioni in carica Under 20) anche nella Final Six della TIM Junior League. Tutti gli invidiano i giocatori di cui può disporre, ma è vero che Zanin ha saputo anche crescere ragazzi del posto, lanciandoli persino a livello mondiale (è il caso di Alberto Cisolla).
Con lui vale la pena fare il punto, alla vigilia delle semifinali, sul vasto e costoso progetto giovanile della Lega Pallavolo Serie A.
Zanin, si calcola che il progetto giovanile della Lega Pallavolo Serie A, comprendendo anche gli investimenti dei 30 club, arrivi quest’anno ai 2 milioni e 800.000 euro di spesa complessiva, dopo i 2 milioni e mezzo impiegati nella passata stagione.
“Io credo che la strada giusta del progetto sia questa. Ma penso anche che si debba avere pazienza. Si intravedono già i risultati di questi sforzi economici. Quello che si era riusciti a fare circa 10 anni fa non risorge in una sola stagione: la Lega e tutte le società debbono continuare a crederci. Noi allenatori abbiamo il compito di essere da stimolo alla dirigenza. Io ci credo tanto, e credo anche nel mix fra gli impegni nei campionati di categoria, come la Junior League Under 20 della Lega, e i campionati federali, che possono essere ugualmente importanti nella crescita. I ragazzi della squadra che abbiamo portato a Isernia giocano insieme in B1: manca solo il centrale Elia, che è fuori età per la Junior League. Con questa squadra siamo partiti male in B1, ma con la giusta dose di pazienza e il lavoro abbiamo alla fine sfiorato i play off. Io sogno che al sistema giovanile della Serie A si ispirino anche società di B, alcune delle quali non hanno il vivaio, o magari disinvestono sul giovanile anche solo per una stagione perché affrontano un anno difficile. E non si rendono conto che saltare un anno vuol dire perderne poi tre, nel volley giovanile”.
Come si cresce un campione?
“Ci vuole metodo e costanza. Poi ci deve essere materiale umano, senza di quello è difficile tirare fuori un campione. Bisogna lavorare bene sotto l’aspetto fisico e tecnico, avere cura delle persone, seguire tutti i dettagli: alla fine fanno la differenza”.
Senza trascurare la scuola.
“Io sono un insegnante e ho ben presente l’aspetto scolastico. Del resto è una precisa scelta quella della Sisley di non avere nello staff giovanile degli allenatori professionisti: siamo tutti insegnanti. E’ difficile far capire ai ragazzi l’importanza dello studio, della cultura, perché al nostro livello i tempi dello studio sono ritagliati dall’allenamento, e non viceversa. Ma ci teniamo che vadano bene a scuola e cerchiamo di dare anche strumenti e supporti allo studio perché possano dare il meglio. E’ chiaro che non tutti riescono: ci sono ragazzi che vanno male a scuola anche se vivono in famiglia e non fanno sport… Chi invece ce la fa a conciliare le attività, spesso sa relazionarsi meglio con gli altri, è più bravo a integrarsi, e questo in contesti diversi, squadra compresa”.
Quanti campioni ha cresciuto?
“Quando me lo chiedono, ci si aspetta che io faccia i nomi di Tencati, di Cisolla, Di Franco o Lasko. In realtà questi ragazzi hanno avuto mezzi e opportunità, e li hanno sfruttati perfettamente. Ma ci sono giocatori di medio livello, e con fisici non così perfetti, che hanno giocato nelle giovanili della Sisley e sono andati oltre il 110 per cento: giocano magari in B1, ma hanno superato i loro mezzi fisici di base. Treviso e gli altri club della A1 sanno che possono crescere qualche campione nei loro vivai, ma soprattutto decine di giocatori che daranno qualità ad altri campionati”.
Di Cisolla ne nasce uno ogni tanto…
“L’idea di un vivaio come il nostro e quelli dei nostri avversari che abbiamo affrontato quest’anno in Junior League è far nascere giocatori fino a un certo livello, che creiamo noi, presi dalla provincia. A questi gruppi si può aggiungere il talento, che serve all’Under 20, entra in prima squadra e magari prosegue persino a livello internazionale. Non sempre nasce il Cisolla di casa, che ha talento e costanza per arrivare in alto. Il nostro è uno sport dove il fisico è determinante. Un ragazzo di 2 metri ben coordinato è difficile da trovare”.
Quali sono i pericoli?
“Per vivai come il nostro, con la squadra di Serie A che attende, il rischio è che avvicinandosi al massimo livello si perdano le giuste coordinate umane e le tappe corrette. Voglio dire che c’è chi non è pronto psicologicamente al grande salto e si può distrarre troppo, affacciandosi al professionismo. Gli stimoli possono essere negativi: il denaro, le belle auto… In palestra ci proviamo a prepararli anche a quello: spiegando che conta l’allenamento e che il futuro si costruisce, giorno per giorno, lavorando seriamente. E’ questa la base di un progetto giovanile vincente”.