La sconfitta più bella. Il viaggio di ritorno da Spoleto per i ragazzi della Conad, nonostante il ko per 3-0 contro la capolista umbra, è stato comunque allegro. I risultati dagli altri campi, in particolare la sconfitta di Brescia, ha regalato la matematica certezza al Volley Tricolore di accedere alla seconda fase nel girone poule promozione per giocarsi i playoff. C’è gioia, ma allo stesso tempo comunque rabbia per come sia maturato il risultato: sebbene la Monini è risaputo sia una squadra forte e che dunque non si trovi al primo posto per caso, la Conad doveva e poteva fare di più. Anche se le attenuanti sono molteplici: l’infortunio di Dolfo che comunque dovrebbe tornare disponibile contro Grottazzolina (5 febbraio al PalaBigi), le condizioni non ancora al top di Suljagic e l’infortunio a gara in corso di Cargioli (ieri è andato al pronto soccorso per un controllo, ma sta bene e non è nulla di grave: si è trattato solo di un lieve mancamento, a cui comunque seguiranno altri accertamenti medici).
Coach Pupo Dall’Olio (nella foto assieme al patron Santini) però sa bene – data la sua grande esperienza di carriera sia a livello di allenatore sia a livello di giocatore – che nonostante l’accesso alla poule promozione, bisogna analizzare la sconfitta e ripartire. Perché se si vuole continuare a sognare, ci sono tante squadre forti quanto Spoleto. Inoltre, da gran signore qual è, condivide i meriti per il traguardo anche con James Costi, l’allenatore che ha iniziato la stagione alla guida, e Paolo Zambolin, suo attuale vice, che ha guidato in modo ottimale la squadra per diverse partite prima che arrivasse Dall’Olio.
“Il fatto che ci siamo qualificati con una giornata d’anticipo ci soddisfa – dice il trainer – e ci rende orgoglio oltre che gioiosi. E significa che è stato raccolto quanto seminato di buono prima e intendo da inizio stagione, non solo dalla mia gestione. Quella di Spoleto è una sconfitta dolce, ma devo dire che comunque deve farci rabbia. Possiamo avere mille alibi, assenze, infortuni e una formazione inedita presentata, aggiunta al fatto che la Monini è fortissima e lo ha dimostrato non solo contro di noi, ma quello che abbiamo messo in campo è troppo poco. Quindi voglio che contro Grottazzolina dimostriamo a noi stessi, ma anche a chi è rimasto fuori dalla seconda fase, che non siamo quelli visti ieri. E che non passiamo solo per una questione di calcolatrice. Pretendo dunque la vittoria e che giochiamo come sappiamo. Ora abbiamo una settimana importante, è vero che non avremo la tensione della partita dato che giocheremo tra 14 giorni, ma i carichi di lavoro saranno importanti perché dopo non avremo più pause e dobbiamo immagazzinare energie per affrontare al meglio il finale di stagione. Playoff? Oltre a Spoleto del nostro girone, parlando dell’altro vedo squadre come Siena, Tuscania, ma anche la Bcc Castellana Grotte e i Lupi Santa Croce che hanno preso gente come Vermiglio e Dennis. Vorrei che le affrontassimo con la testa di una mina vagante. Vorremmo essere gli outsider. Senza presunzione, ma neanche chinando la testa o sentendoci inferiori a queste squadre costruite per vincere”.
Non può che essere soddisfatto il patron Azzio Santini che col suo club ha raggiunto per la terza volta consecutiva l’accesso alla seconda fase, giocandosi i playoff con le migliori di Serie A2.
“Ci siamo anche quest’anno e siamo contenti – dice il vice presidente esecutivo del Volley Tricolore – Speriamo che Dall’Olio ci porti a fare anche meglio dell’anno scorso. Ora inizia una sorta di altro campionato e credo che il livello sia equilibrato. Non c’è molta differenza tra le squadre. Noi se fossimo al completo, potremmo dare filo da torcere a tutti. Se Suljagic rientra al top, possiamo dire la nostra e giocarcela. La gara con Spoleto poteva essere tranquillamente come un playoff, ma se una delle due squadre ha delle assenze, avete visto come il gap aumenti. Avevamo in campo praticamente tutti classe ’94 e l’esperienza in questi casi si fa sentire. Quindi ora dobbiamo sfruttare queste due settimane per recuperare tutti quanti e presentarci al meglio in modo da poter fronteggiare tutti. Noi grande realtà reggiana? Sì e vorrei che il 5 febbraio alla gara contro Grottazzolina al PalaBigi, seppur sia inutile ai fini della classifica, venga tante gente. Questi ragazzi e questo club merita un tributo per ciò che ha fatto e che sta facendo”.
Anche il direttore sportivo Giorgio Barbareschi si gode la qualificazione, ma vuol tenere tutti sulla corda dopo la brutta sconfitta di Spoleto: “La qualificazione alla seconda fase è l’unica buona notizia di una giornata altrimenti negativa. A Spoleta è stata una partita molto brutta, non in linea con le nostre ultime uscite, sia a livello tecnico sia a livello di approccio. Ormai è andata, speriamo di non riproporre più prestazioni di questo tipo. Ma dobbiamo sottolineare il risultato di aver raggiunto una qualificazione importante, merito di tutto il lavoro fatto dal primo giorno di allenamento ad oggi. Archiviamo dunque questa fase di campionato e possiamo cominciare a lavorare in prospettiva per la fase playoff in cui non vogliamo accontentarci, ma anzi vorremmo fosse un trampolino di lancio per nuovi obiettivi e orizzonti. Questa squadra ha le potenzialità per arrivare lontano, abbiamo fatto il primo passo, ma c’è ancora parecchia strada da fare”.
E la squadra stessa non ci sta a questa sconfitta, nonostante sia stata indolore. E così come sottolinea Luca Beccaro, contro Grottazzolina cercheranno la vittoria. “Sono stati più i meriti dell’avversario che i demeriti nostri. Anche se siamo incappati in un’altra giornata no come contro Cantù. Ora dobbiamo liberare la mente, goderci la qualificazione ai playoff, ma ci teniamo a vincere lo stesso – anche se non conta nulla – la partita contro Grottazzolina al PalaBigi tra due settimane”.
Gli fa eco Andrea Miselli che in vista dei playoff invita i suoi a cambiare approccio, dato che nella seconda fase le squadre da affrontare saranno forti quanto Spoleto: “Spoleto non è capolista per caso, noi purtroppo siamo andati in Umbria un po’ scoraggiati forse anche per l’infortunio subito da Dolfo che per noi è molto importante, ma non deve essere un alibi. Abbiamo avuto un atteggiamento remissivo e nelle difficoltà non ci siamo uniti per uscirne”.