Un doppio palleggio dal sapore di amarcord. Una storia nelle storie da stropicciarsi gli occhi. Siena-Reggio metterà di fronte due allenatori che prima di tutto sono stati dei fenomeni come giocatori. E non due fenomeni qualsiasi. Perché Paolo Tofoli e Francesco “Pupo” Dall’Olio hanno segnato due ere della pallavolo italiana, passandosi praticamente il testimone. Sono due tra gli alzatori più forti che la nazionale azzurra abbia mai avuto.
Dall’Olio, classe 1953 ha è stato il palleggiatore di quell’Italia capace di vincere la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Los Angeles. Il coach della Conad ha vestito la maglia della nazionale poer 243 volte, dal ’72 all’84. E poi da allenatore ha vinto tutto: 4 Scudetti, 6 Coppa Italia, 5 Coppa delle Coppe e una Coppa Cev. E ora vuole portare Reggio Emilia a un grande sogno.
Dall’altra parte c’è Tofoli, classe ’66, due volte campione del mondo, due argenti e un bronzo olimpici in quella selezione della Generazione di Fenomeni, di cui faceva parte anche l’ex coach reggiano Luca Cantagalli, quattro volte campione europeo e un argento, 342 gettoni azzurri dall’87 al 2004. E da allenatore, dopo aver portato in alto Tuscania nella scorsa stagione, è stato ingaggiato da Siena per centrare l’obiettivo promozione in massima serie.
Insomma, con queste premesse, il confronto è assai scoppiettante. E non si poteva fare altro che una bella intervista doppia (si può vedere in video sul canale YouTube del Volley Tricolore e dell’Emma Villas Volley)
 
Siena-Reggio sarà anche la vostra partita. Una sfida affascinante tra i due palleggiatori più vincenti della storia italiana. Vi incontrerete per la prima volta da allenatori. Ma da giocatori cosa ricordate l’uno dell’altro e quali aneddoti vi legano?
 
Dall’Olio: “Ho tanti ricordi anche perché prima di smettere ho fatto in tempo a giocare almeno una decina d’anni contro Paolino. Ricordo quando aveva appena iniziato a giocare a Padova, era giovane, aveva sui 18-19 anni. Con lui c’era in squadra Dametto, un mio compagno di nazionale d’allora, che me lo raccomandò e mi parlò bene di lui: diceva che era un ragazzo interessante, che stava crescendo bene, ma molto timido e che parlava poco. Però scelse il numero 5 che era anche il mio numero…”.
Tofoli:  “Abbiamo giocato spesso contro e son sempre state gare divertenti. Però ricordo un aneddoto spiritoso fuori dal campo di gioco. Avevo 14-15 anni e spesso Pupo veniva al mare a Fano perché sua moglie giocava in A1 nella squadra marchigiana. Ero in spiaggia coi miei amici a fare il bagno e quando lo abbiamo visto, non ci credevamo. Allora cominciammo a fare come i ragazzini: urlavamo Pupoooo e poi ci nascondevamo sott’acqua… Questo per far capire che icona era Dall’Olio”.
 
Volete dirvi qualcosa in particolare?
D: “Adesso che fa l’allenatore e che ha cominciato a capire quali sono le insidie di questo mestiere, gli dico da fratello maggiore che comunque vadano le annate, non deve mai permettere a nessuno di scalfire l’autostima che si è costruito faticosamente da giocatore e ora da allenatore. Vai sempre avanti per la tua strada, Paolo”.
T: “Che è stato un grande giocatore ed è un grande tecnico. Sarà piacevolissimo incontrarlo e un grande onore affrontarlo per la prima volta da allenatore. In bocca al lupo e che vinca il migliore”.
 
Avreste preferito un’altra squadra da affrontare al debutto?
D: “No, le dobbiamo incontrare tutte prima o poi. In questo momento come organico non siamo al meglio, abbiamo qualche problema fisico e questo ci creerà qualche problema in più. Ma ce la giochiamo”.
T: “Una partita vale l’altra. Reggio è una buona squadra, dovremo giocare al massimo. In questa pool saranno tutte battaglie”.
 
Cosa o chi temi di più degli avversari?
D: “Siena è una squadra attrezzatissima per il salto di categoria, non solo nei primi sette uomini ma ha anche una panchina importante. Il loro roster è intercambiabile ed è l’aspetto più pericoloso perché magari riusciamo a prendere le contromisure su quei due-tre uomini decisivi in partita, ma hanno una tale scelta che possono rompere subito gli equilibri.
T: “La loro punta di diamante Kody. Bisognerà marcarlo stretto, è quello che riceve più palloni ed è cresciuto moltissimo rispetto all’anno scorso. Dovremo stare attenti. Poi hanno ottime bande come Dolfo e Silva, ma anche un bravo palleggiatore come Soli. La Conad gioca bene e se sono arrivate in questa pool promozione non è un caso. Dovremo giocare col coltello tra i denti”.
 
Che partita sarà e quale aspetto potrà fare la differenza?
D: “Siena debutta in casa, davanti al proprio pubblico e cercherà di partire molto forte. Sono bravi in battuta e in attacco temibilissimi. Il loro palleggiatore Fabroni è molto esperto e navigato, distribuisce molto il gioco e noi dobbiamo stare attenti in questo. Serve la partita perfetta col muro-difesa e poi occorrerà essere aggressivi per metterli in difficoltà”.
T: “La battuta sarà un aspetto chiave. Così come la correlazione muro-difesa, dove noi come squadra dobbiamo migliorare ancora, così come il contrattacco. Però penso che sul servizio si deciderà la partita, noi spesso commettiamo qualche errore di troppo oppure siamo poco efficaci. Sarà una bella gara”.