E’ incredibile l’epilogo della stagione regolare della Centrale McDonald’s Brescia che con un turno di anticipo rispetto all’ultima giornata del 5 febbraio, quando al Palasanfilippo arriverà Bergamo, si vede già condannata al girone dell’inferno dove si giocherà la salvezza e quindi la permanenza nel campionato cadetto di Serie A2 Unipolsai.

E si che la stagione era iniziata nel migliore dei modi, con il taraflex di casa che si era rivelato tappeto vincente, il Palazzetto amico un vero e proprio fortino inespugnabile, con le sole gare in trasferta da aggiustare (cosa  puntualmente avvenuta visto che i tucani avevano iniziato a  mietere vittime anche lontano da Brescia); poi come se nulla fosse, in un niente, in una serata (quella di Santo Stefano), dove il pubblico bresciano si era preparato a salutare il 2016 convinto di assitere all’ennesima prova vincente dei ragazzi di Zambonardi, cio’ che non ci si aspettava: nella serata contro Reggio Emilia, Brescia perdeva imbattibilità casalinga ma soprattutto il capitano, il regista, leader e uomo quadra Simone Tiberti, che in un banale appoggio del piede sotto rete, si sentiva sfilacciare il tendine di achille, vedendo inoltre così sfumare la stagione oltre a tutto ciò che di buono era stato fatto fino a quel momento.

A seguire l’intervento della Società , tempestivo, di impulso e con tanto cuore come quello di ingaggiare Paolo Torre, palleggiatore di alto calibro ma con poca autonomia atletica in quanto lontano da troppo tempo dalle scene, non sortiva quell’effetto tampone  alla situazione venutasi a creare, causa il pochissimo tempo per integrare il nuovo regista all’interno di una squadra che, sebbene quasi sempre in cima alla classifica nel girone di andata e per metà ritorno, qualche problema comunque,  lo aveva sempre evidenziato, sopperendo a tale situazione con esperienza ed arguzia. 

Da  quel maledetto 26 dicembre, 5 sconfitte consecutive (sciagurata quella di Montecchio Maggiore con 2 set di vantaggio) e la condanna definitiva: anzichè giocare per la promozione con il vantaggio della salvezza già acquisità e messa in cassaforte,  i lavori forzati nel girone della pool salvezza, dove su 10 squadre ben 5 se ne ritorneranno in B1.

Come? Semplice, o forse no .

Brescia andrà a giocare 5 gare (andata e ritorno) contro le 5 squadre arrivate (alla fine della regular season) nelle ultime 5 posizioni del GIRONE BIANCO (quello opposto al BLU di Cisolla e compagni)

In dote si  porterà i punti totalizzati (durante la regular) contro le squadre del girone originario (Blu) ,anch’ esse finite a lottare per la pool salvezza, che in questa fase non verranno più incontrate da Brescia.

Alla fine dei 5 incontri (andata e ritorno), sommando i punti portati in dote conquistati nel girone originario (BLU), si concretizzerà una classifica con tutte le squadre facenti parte della poll salvezza (10 IN TOTALE): le prime 2 di questa classifica saranno salve mentre le ultime 2 retrocederanno in B1.

E le altre 6 squadre (dalla terza posizione in classifica all’ ottava) ? La terza sfiderà l’ottava in uno scontro diretto al meglio delle 5 partite, e vincendo 3 partite manderà l’avversaria all’inferno in B1, mantenendo la categoria.

Identico discorso per la quarta che se la vedrà con la settima e la quinta che sfiderà la sesta: da queste ultime 3 partite usciranno le ultime 3 squadre che saluteranno la serie A.

Si parte il 12 febbraio con Brescia che giocherà fuori casa…….e che nessuno si azzardi a dire , che NON  sarà  una calda/rovente primavera.

UFFICIO STAMPA