In casa biancazzurra dirigenti e giocatori sono divisi tra il rammarico della sconfitta casalinga con il Club Italia e la soddisfazione per aver incamerato almeno un punto al tie-break in un momento di forte emergenza legato a infortuni e malanni. Il direttore sportivo Paolo Salvucci fa di necessità virtù e accetta di buon grado il risultato della sesta giornata di ritorno in Serie A2 UnipolSai, anche perché, grazie al punticino racimolato allungando l’incontro al quinto set, Potenza Picena, quinta a 31 punti in coabitazione con Cantù, ha impedito sia il sorpasso ai brianzoli che l’aggancio alla prossima avversaria Reggio Emilia (in campo domenica 21 febbraio alle 16). Il libero Bernardo Calistri, tra gli atleti non al meglio fisicamente, non riesce ad accontentarsi di aver mosso la classifica, ma ammette di aver dato il massimo, così come i sui compagni, per non lasciare il bottino pieno e dichiara che il rocambolesco finale del secondo set ha condizionato tutto il resto della gara. Resta il fatto che la formazione tricolore ha portato via 5 punti in due gare ai potentini e, almeno per il momento, va registrata a tutti gli effetti come “bestia nera” del Volley Potentino.

Ds Paolo Salvucci:
“Resta l’amaro in bocca per la sconfitta, ma alla luce dello stato precario di forma per me è un punto guadagnato. I giocatori erano stremati a fine match, ma hanno onorato la gara. E’ vero che il servizio degli avversari ha fatto dei danni, ma eravamo privi di uno schiacciatore ricettore come Ippolito. Dal punto di vista tecnico è stata una partita povera e se non avessimo subito la beffa nel secondo set forse avremmo addirittura messo in cantiere tre punti, ma Moretti non ha ancora il ritmo partita e quattro titolari fino a poche ore prima stavano molto male. Il punteggio altalenante ha rispecchiato il confronto tra due squadre di giovani, mentre l’esito finale è stato determinato dalla nostra condizione atletica. Stiamo scontando la forma impeccabile della passata stagione. Non serve pensare alla classifica, ancora incerta, ma dobbiamo guardare in casa nostra e rialzarci con gli uomini disponibili”.

Libero Bernardo Calistri:
“Non so dire se, per come eravamo a pezzi fisicamente, sia stato un “punto guadagnato”, ma posso garantire che, nonostante i postumi del virus, abbiamo speso fino all’ultima energia per non rimanere a mani vuote. Quando abbiamo perso il secondo set all’ultimo pallone è stata una mazzata perché speravamo di chiudere presto la partita. Se si è debilitati è ancor più dura reggere 2 ore di gioco contro una buona squadra che sa come metterti in difficoltà”.

(Un’azione del match. Scatto di Fabiano Rossi)

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