La sconfitta contro Civita Castellana di ieri lascia amarezza in casa Conad. Il leitmotiv è che si poteva fare qualcosa di più per portare a casa punti utili alla classifica, soprattutto dopo essere andati sopra 1-0. Ma niente drammi. Domenica prossima si va a Mondovì, in casa della capolista, in cerca di un’altra impresa.
Guarda avanti coach James Costi (nella foto): “I ragazzi c’erano con la testa e hanno fatto il possibile. Il rapporto tra la nostra battuta e la loro ricezione e viceversa, l’han vinto sicuramente loro e il risultato infatti parla chiaro. Il loro palleggiatore Marchiani ha giocato con percentuali elevatissime con la palla in mano e dopo per noi è risultato difficile andarli a prendere a muro. Loro hanno giocatori importanti e sono forti. Ma noi pensiamo a domenica prossima al match contro Mondovì prima in classifica. In settimana li studieremo e non partiamo sconfitti. Mai. Anzi, andiamo là per vincere”.
Capitan Giulio Silva gli fa eco: “Abbiamo commesso tanti piccoli errori che sommati non ci hanno dato la continuità necessaria per impensierire Civita, una delle squadre tra le più quotate. Dobbiamo alzare il livello di gioco come nelle scorse partite, altrimenti facciamo fatica. Curare più i dettagli e lavorare in settimana, solo così arrivano i risultati. Gli ex hanno fatto valere la loro legge? Marchiani e Ippolito non sono giocatori che hanno bisogno di presentazioni, hanno fatto una gran partita. Ma si guarda avanti, non eravamo fenomeni prima e non siamo scarsi ora. Speriamo di recuperare gli infortunati; non deve essere un alibi, ma giocatori come Dolfo e Suljagic ci permettono sicuramente di alzare la qualità”.
 
Fa autocritica anche Kody nonostante i 28 punti messi a segno: “Non abbiamo gestito bene il secondo set, abbiamo fatto tanti errori in fila. E dopo aver vinto il primo set non siamo riusciti a riprendere in mano il pallino del gioco. Loro erano più convinti di vincere, noi avevamo più dubbi. Abbiamo perso sulle piccole palle, è mancata la copertura. Dobbiamo lavorare su queste piccole cose, solo così si possono fare bene le grandi cose. Ed è mancato anche un po’ di cuore. La squadra era poco unita, c’era un po’ di tensione e così, io in primis, abbiamo fatto tanti errori”