“La coscienza di amare ed essere amati regalano tale calore e ricchezza alla vita che nient’altro può portare” Oscar Wilde

 

“Quello che mi è successo sabato sera è una cosa talmente vergognosa che merita di essere condivisa. Alleno squadre di pallavolo da trenta anni e da almeno quattro condivido la panchina con una persona speciale: mio figlio Matteo, il quale si ritiene il vero allenatore della squadra. Per farlo andare in panchina abbiamo chiesto alle Federazione una deroga, ci è stato detto di tesserarlo come dirigente (cosa che abbiamo fatto regolarmente) e con questo tesseramento gli arbitri sicuramente non avrebbero fatto nessuna obbiezione.” E’ il post pubblicato su Facebook dal papà di Matteo, che racconta l’episodio accaduto qualche giorno fa su un campo di pallavolo. Matteo è stato allontanato dalla panchina e fatto sedere sugli spalti come gli altri tifosi per il semplice fatto di essere diverso, irripetibile e insostituibile. Un gesto poco apprezzato, insensibile, a dir poco disumano.

A Tricase invece, domenica scorsa, nella partita dell’Aurispa Alessano contro Mondovì, è successo l’esatto contrario: prima della partita Raissa, una supertifosa biancoazzurra, ha ricevuto una bellissima sorpresa da parte della squadra.

Una ragazza vivace, sensibile, intelligente, simpatica, passionale, tenera, folle e immensa… semplicemente unica. Insomma un’ esplosione di energia, di colori, di esuberanza. Raissa è tutto questo, tutti i fuochi d’artificio del mondo uniti in una sola persona. Nella sua piccola figura traspaiono mille emozioni contrastanti. Curiosità, allegria, brillantezza, divertimento, comicità allo stato puro e determinazione. Lei sì che è una donna  sicura e grintosa, capace di dimostrare a tutti il suo affetto, il suo amore, la sua passione nel compiere ogni singolo gesto. Nonostante non sia realmente in campo, fa sentire  la sua voce e fa notare che lei c’è e ci sarà sempre a incitare e a combattere insieme ai giocatori ogni singolo partita.

L’Aurispa Alessano ha deciso di ricambiare la tenerezza di Raissa: per i suoi 25 anni tutta la società le ha regalato un mazzo di 25 rose gialle, simbolo di dolcezza, e la sciarpa della squadra. “Appena entrata in campo, sono rimasta choccata. Prima Mirko (Torsello) e poi Carmelo (Mazza)… Sono rimasta senza parole, veramente meravigliata, entusiasta, contenta del bellissimo regalo. Tanto che ho deciso che l’anno prossimo vorrò iscrivermi a pallavolo per imparare a palleggiare, schiacciare e fare la battuta.” Queste sono le parole di Raissa, una vera forza della natura.

 

Sofia, Raffaella e Ilenia

 

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