Spettacolo in campo e fuori per il match tra l’Exprivia e la Calzedonia Verona. Dopo 2 ore e 17 minuti la spuntano gli ospiti. Un’altalena di emozioni che ha visto per due volte Verona andare in vantaggio e Molfetta recuperare. Fino al 16-14 a favore della Calzedonia nel quinto set, che regala due punti a Verona e uno a Molfetta.

Gulinelli schiera lo stesso 6+1 che ha imbrigliato Ravenna: Hierrezuelo palleggiatore, Hernandez opposto, Randazzo e Joao Rafael di banda, Candellaro e Barone al centro, De Pandis libero. Verona risponde con la diagonale Baranowicz-Starovic, Sander e Kovacevic schiacciatori, Anzani e Zingel centrali, Pesaresi libero.

Nonostante un iniziale ace di Hernandez, Verona parte in modo veemente, con Starovic e Sander autori di due punti a testa. Gli ospiti toccano molti palloni a muro e sul 5-2 in loro favore, Gulinelli chiama il timeout. Al rientro, grazie a un muro di Barone, a un micidiale attacco di seconda di Hierrezuelo e a due errori, uno di Sander e l’altro Zingel, l’Exprivia piazza il parziale che la porta avanti 8-7.  Kovacevic sembra però in palla e con tre attacchi vincenti riporta gli ospiti avanti 12-10. La partita è bella ed equilibrata, l’Exprivia ha qualche chance di recuperare il break ma non la sfrutta. Sander ne approfitta, e con una pipe spinge Verona sul 16-13. Due punti di Barone, uno ancora a muro, l’altro con un primo tempo, accorciano le distanze (18-19). Sander e Kovacevic sono scatenati, il serbo ha percentuali d’attacco bulgare, invece lo statunitense ha il merito di chiudere il primo set (25-22).

Il secondo set inizia così come era finito il primo, con un attacco vincente di Sander. I muri di Zingel e Kovacevic portano avanti Verona 6-3. Due magie di Joao Rafael, in attacco e in battuto consentono a Molfetta di pareggiare i conti (7-7). L’Exprivia prende il ritmo giusto, Randazzo mette a terra palloni pesanti, Hernandez fa di nuovo ace. Si va al timeout tecnico con i padroni di casa avanti 12-9. Al rientro i biancorossi tentano la fuga, sfruttando soprattutto l’ottimo momento di Randazzo. Due muri di Zingel, però, e un ace di Sander rimettono la situazione in equilibrio. Il PalaPoli è una bolgia, Hernandez stampa un muro su Kovacevic (23-20), Candellaro realizza il primo tempo del 25-22.

Nel terzo set Hernandez piazza subito un ace, ma Starovic e Sander ribaltano la situazione. Sul 5-3 ospite Gulinelli chiama il timeout. Sander però è in grande spolvero, con un muro e un ace guida i suoi fino al 10-6. L’altro martello Kovacevic va sempre a segno, e al timeout tecnico il punteggio è 12-8 per Verona. Al rientro la Calzedonia prende il largo, con un grande Kovacevic e uno Zingel efficace sia a muro che in battuta. Finisce 25-19 con un errore di Hernandez in battuta. Si va al quarto set.

Primi punti e grande equilibrio, con Randazzo e Joao Rafael incisivi da una parte, Anzani a muso duro dall’altra. Sull’8-8, però, si porta in battuta Hernandez. Il cubano si scatena, e con un parziale di 7-1, a cui contribuiscono in modo massiccio Randazzo e Hierrezuelo, spinge i padroni di casa 15-9. Sul 16-9 però Verona reagisce da grande squadra, mettendo a segno quattro punti consecutivi. Randazzo interrompe la serie positiva, Joao Rafael e Hierrezuelo riallungano le distanze (19-13). L’altalena di emozioni prosegue, stavolta tocca a Verona controbreakkare, con Kovacevic e Anzani (19-17). L’Exprivia tira fuori le unghie, Gulinelli inserisce Fedrizzi, che risponde presente con due punti fondamentali. Chiude Randazzo, con l’attacco del 25-20 che vuole dire tie-break.

Il quinto set è roba da cuori forti. Nessuno delle due squadre riesce ad allungare il passo. Hierrezuelo trascina i biancorossi con un atteggiamento da leader, Sander , Kovacevic e Starovic rispondono colpo su colpo, Pesaresi difende tanto e bene.  Il punto del 16-14 finale è però di Anzani che mura Joao Rafael e regala due punti a Verona. L’Exprivia però ne prende uno e dimostra di poter essere competitiva con tutti.  

Grandi applausi per i biancorossi, che mercoledì tornano subito in campo a Milano. L’obiettivo è continuare così. Lungo la strada del coraggio e della voglia di vincere.

FOTO DI SARA ANGIOLINO