COPRA ELIOR PIACENZA – URAL UFA 3-0 (25-22, 25-18, 25-16)

COPRA ELIOR PIACENZA: Marra (L), Corvetta, Papi 7, Fei 16, Simon Aties 11, Zlatanov 13, Holt 9, Tencati 1, De Cecco 1. Non entrati Ogurcak, Maruotti, Vettori. All. Monti.
URAL UFA: Zhloba 2, Kazakov 4, Abramov 5, Botin, Vissotto Neves 9, Ashchev 8, Samoylenko, Spiridonov 4, Verbov (L), Panteleymonenko 5. Non entrati Falasca Fernandez, Alekseev. All. Frigoni. ARBITRI: Barnstorf Ralph – Grieder Stephan. NOTE – Spettatori 3080, durata set: 29′, 24′, 25′

COPRA ELIOR PIACENZA
Battuta
Ace 8
Errori 10

Ricezione
Positiva 67%
Perfetta 44%

Attacco 60%

Muri 7

URAL UFA
Battuta
Ace 2
Errori 9

Ricezione
Positiva 44%
Perfetta 19%

Attacco 45%

Muri 5

Piacenza – Un nuovo 3-0. Questa volta quello finale. A un anno preciso dalla scomparsa dell’ex capitano biancorosso Vigor Bovolenta, ricordato prima del fischio d’inizio e a cui è stata dedicata la vittoria, la Finalissima di Challenge Cup si conclude con un ennesimo 3-0, il dodicesimo, per la Copra Elior Piacenza. L’Ural Ufa di Angiolino Frigoni le tenta tutte, ma con l’assenza di Falasca, fatica a ingranare la marcia in tutti i fondamentali mentre Piacenza di fronte al suo pubblico vola spedita verso la conquista della seconda coppa europea dopo la Top Teams Cup del 2006. Pochissimi gli errori del sestetto biancorosso che mette in campo una prestazione da applausi partendo dal palleggiatore De Cecco (eletto a gran voce MVP del match).
Fei (19 punti di cui 4 ace), Zlatanov (13), Simon (11) e Holt (9 di cui 3 ace), devastante come sempre in battuta, mettono a terra punti pesanti per l’Ural che in numerose frazioni della gara rimane bloccata e destabilizzata.
Marra e Papi difendono con tutte le forze il territorio biancorosso e concludono la gara con, rispettivamente, l’81% e l’80% in ricezione.
Kazakov e compagni, come all’andata, non riescono a dare il meglio e a dimostrare le proprie capacità restando sottotono dall’inizio alla fine. Enorme il divario tra le due squadre: Piacenza mette in cassaforte 8 ace (contro i 2 di Ufa), il 67% in ricezione (contro il 44% russo), il 60% in attacco (contro 45%) e 7 muri (contro i 5).
L’Ural Ufa, dopo essere stata quasi invisibile per i primi due set (25-22, 25-18) cerca di dar filo da torcere a Piacenza esclusivamente all’avvio del terzo ma arrivata a metà di quest’ultimo, viene travolta dalla foga biancorossa e cede il colpo sul 25-16.
Monti presenta in campo De Cecco in regia, Fei opposto, Zlatanov e Papi di banda, Simon e Holt al centro, Marra libero.
Frigoni risponde con Zhloba in regia, Vissotto opposto, Abramov e Panteleymonenko di banda, Kazakov e Ashchev al centro, Verbov libero.
Partenza super per Piacenza che con Zlatanov, Simon e Holt guadagna immediatamente un buon vantaggio e il primo time out tecnico con un +4 (8-3).
L’Ura, con Vissotto, Abramov e Panteleymokenko rosicchia punti portandosi a un passo da Piacenza (13-12) che però non abbassa la guardia e con Holt, brillante in attacco e battuta (ace 18-15) tiene a bada i russi. Vissotto (21-19) tenta l’aggancio dei piacentini ma l’errore in battuta di Abramov mantiene i ragazzi di Luca Monti su un sicuro +3 (23-20).
Il parziale sembra concluso con l’attacco vincente di Fei sul 24-20 ma l’Ural Ufa annulla 2 set point per poi consegnare il set a Zlatanov e compagni sul 25-22 con Zhloba falloso in battuta.
Ottimo anche l’avvio di secondo set per Piacenza: Holt in battuta scava il terreno avversario (ace 3-0) per poi concludere il turno in battuta sul 4-0. I biancorossi con l’ace di Fei (6-1) disarmano l’Ural e si creano un buon margine di vantaggio che purtroppo viene annullato in poco tempo grazie a numerosi errori in attacco dei biancorossi e agli attacchi vincenti di Panteleymonenko (10-9) e Vissotto (10-10). Il pareggio ha vita breve: Holt, nuovamente in battuta (ace 12-10) destabilizza la ricezione di Ufa che con Fei, Zlatanov e Papi in attacco ripiomba clamorosamente in una profonda crisi; si passa così rapidamente dal 16-14 al 23-18. Il finale è tutto biancorosso: Fei, in battuta, affonda nel rettangolo di gioco di Ufa aggiudicandosi il 25-18.
Terzo set fotocopia dell’andata a Ufa: i russi partono agguerriti e con l’ace (6-6) di Vissotto si francobollano ai piacentini che faticano a trovare spazio nell’area di gioco avversaria. La Copra Elior vede uno spiraglio di luce con Tencati e De Cecco vittorioso in battuta sul 14-12. Piacenza torna a carburare a mille, annullando nuovamente il sestetto dell’Ural: Fei e Simon a muro staccano i russi (18-14) per poi preparare una conclusione tutta biancorossa. Fei (ace 20-15) e capitan Zlatanov azzerano i ragazzi di Frigoni al quindicesimo punto esaltando il pubblico piacentino. Fei piazza a terra l’ace del 24-16 cercando poi di replicare ma manda a rete. La palla passa a Zhoba che però restituisce il favore consegnando quindi il set, la partita e il trofeo a Piacenza sul 25-16.

Luca Monti (allenatore Copra Elior): “Sono soddisfatto, siamo riusciti a portare a casa la partita anche con un po’ di tensione. Il merito di questo successo è tutto dei giocatori: solo grazie a loro siamo riusciti a ottenere questo successo, non commettendo nemmeno un passo falso in queste dodici partite. Per l’avvio dei Play Off questo risultato non conta nulla. Giovedì inizierà un nuovo capitolo”.

Hristo Zlatanov (Copra Elior Piacenza): “Dedico questo Trofeo al mio amico Vigor. Se lo merita. Il raggiungimento di questo traguardo è anche merito suo che ci ha sicuramente aiutati, con la sua presenza, a vincere questa Coppa senza commettere nessun errore. Dodici partite vinte tutte per 3-0 è un dato che entrerà nella storia”.

Angiolino Frigoni (allenatore Ural Ufa): “Qualche rimpianto per queste due partite c’è. Ma queste gare si giocano una alla volta. Abbiamo giocato molto male sia l’andata che il ritorno, al contrario di Piacenza che ha espresso un’ottima pallavolo. L’assenza del palleggiatore titolare ci ha compromesso, in parte, la partita, ma questa non vuole essere una scusante. Abbiamo avuto molti problemi in ricezione, in attacco abbiamo giocato male, la battuta era poco incisiva e il muro quasi inesistente”.