Con l’arrivo di Beppe Cormio in qualità di direttore generale, la pallavolo ravennate ha decisamente voltato pagina. La sinergia tra Porto Donati, Robur Costa e Volley Conselice, patrocinata dallo sponsor Cmc, ha rappresentato il primo passo di un progetto triennale avviato un paio di mesi fa ma del quale il nuovo direttore generale può già tracciare un primo bilancio operativo: “La fase più impegnativa – dice Cormio – è stata rappresentata proprio dall’avvio di questo progetto triennale sia dal punto di vista tecnico, e quindi con la scelta di giocatori e staff, che da quello societario, facendo cioè convivere tre realtà come Porto Donati, Robur Costa e Volley Conselice fino ad allora logisticamente vicine ma sostanzialmente lontane tra loro. Se dovremo attendere la verifica del campo per quanto riguarda la squadra e lo staff, posso invece dire che il nuovo assetto societario è partito e sta procedendo nel migliore dei modi, mentre sono anche soddisfatto del progetto avviato su tutto il territorio. Deve ancora iniziare un’ultima fase, che riguarderà una diversa struttura organizzativa della società. Da settembre partiremo anche con questa fase, secondo le abitudini che hanno sempre contraddistinto il mio lavoro precedente. Saranno importanti tra le altre cose il ruolo di team manager, che andrà a Stefano Margutti, ed anche il trasferimento in una nuova sede che ci permetterà di separare i vari settori della società ed evitare così una certa promiscuità”.
La nuova Cmc è stata costruita con una certa rapidità e puntando sul totale rinnovamento all’insegna dei giovani prospetti: soddisfatto della nuova rosa? “Ho avuto carta bianca dall’inizio e di questo ringrazio la società, lavorando poi in sintonia con un allenatore come Bonitta che ha espresso idee molto simili alle mie. Abbiamo rinunciato a giocatori che nell’immediato sarebbero risultati utili ma che avevano meno prospettive rispetto a chi è arrivato a sostituirli. Abbiamo cercato giovani talenti e siamo arrivati prima rispetto ad altre società, con uno sforzo economico importante in fase di acquisizione ma mantenendo sempre nella fascia medio-bassa dell’A1 il monte-stipendi. La squadra mi soddisfa e penso che non potrà sorprendere magari inizialmente, sia per la giovane età che per la necessità di fare gruppo, ma una volta trovata l’amalgama sarà in grado di battere qualunque rivale in una partita secca”.
Obiettivo playoff, quindi? “Penso che il primo obiettivo debba essere rappresentato dal raggiungimento delle prime otto posizioni alla fine del girone di andata, in modo da poter giocare a fine dicembre i quarti di finale di Coppa Italia. Il traguardo successivo dovrà essere lo stesso, ovvero un piazzamento che possa consentire alla Cmc di disputare per la prima volta dal ritorno in A1 i playoff scudetto”.
Come si prospettano le gerarchie del campionato? “Macerata un passo avanti a Piacenza, Trento, Modena e forse anche Perugia, poi sette squadre che lotteranno praticamente alla pari per i tre posti residui nei playoff. La Cmc sarà della partita, con buone possibilità di trovare una propria dimensione a metà classifica”. La prima fase della campagna-abbonamenti si è chiusa oltre quota 600: “La società ha affrontato spese importanti in una fase nella quale tutto va invece nella direzione opposta, quindi la campagna-abbonamenti per noi è il modo per avere un segnale di affetto e di sostegno da parte di tifosi e appassionati. Non conosco ancora bene Ravenna e non posso fare previsioni, dico però che due anni insoddisfacenti a livello di risultati stanno inevitabilmente pesando sul tesseramento, ma 600 tessere sono attualmente un bel risultato e che raggiungere ancora i 1000 abbonati significherebbe sapere che la città è sempre vicina alla squadra e che le ha teso nuovamente la mano all’inizio di un nuovo, importante progetto”.