E’ terminato domenica il campionato della Bre Banca Lannutti Cuneo, dopo la sconfitta subita al PalaTrento nelle Semifinali Scudetto.

Ed è il capitano cuneese, Wout Wijsmans, ad analizzare la stagione 2012/2013, caratterizzata da alti e bassi: “L’anno che si è appena concluso è stato particolare per me e non è stato per niente semplice. E’ stato difficile per i vari motivi che tutti sanno: dal non accesso alle Semifinali di Coppa Italia, all’esclusione di Mastrangelo, fino al dover cambiare il modulo di gioco. Abbiamo avuto tanta pressione di dover far bene, soprattutto dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia, perché dovevamo cercare il riscatto ed in quel periodo è andata bene. Al di là di tutte le difficoltà che abbiamo attraversato ci siamo qualificati alla Final Four di Champions League, obiettivo che non era mai stato raggiunto dalla Piemonte Volley, e, per un pelo, non abbiamo vinto la finale. Per 2 punti non abbiamo ottenuto la vittoria, con 2 punti in più avremmo potuto essere degli “eroi”, ma per tanta gente è come se non avessimo fatto nulla! Ma per me raggiungere quella finale è stata una cosa enorme, perché abbiamo disputato un girone impegnativo, anche se sulla carta poteva sembrare facile. Ricordo però che abbiamo vinto Resovia due volte ed in questi giorni Resovia sta giocando la finale Scudetto in Polonia, proprio contro lo Zaksa, che noi abbiamo, tra l’altro, superato in semifinale ad Omsk. Dopo Resovia abbiamo incontrato Macerata e, dopo la sconfitta subita al Fontescodella, abbiamo ribaltato il risultato in casa nostra, vincendo prima il tie break e poi il Golden Set, strappando così il biglietto per la Final Four.”

Oltre all’aspetto tecnico e dei risultati, Wijsmans prende in considerazione anche quello “umano”: “Abbiamo vissuto delle emozioni bellissime, togliendoci dalla testa quello che era successo nei mesi precedenti. Il rammarico di non aver vinto la finale della Champions League, in quel momento, è stato davvero tanto. E’ stata la prima volta che mi capitava di perdere una finale e di stare così male, sono stato davvero male per un po’ di tempo, perché tutti tenevamo molto a quella vittoria. Dopo un paio di giorni ci siamo però resi conto di aver fatto una cosa grandissima, quasi irripetibile per la società e la città di Cuneo, battendo squadre forti e compiendo un percorso bellissimo, con un inizio di stagione così difficile. Ma purtroppo credo che il pubblico non se ne sia reso conto: abbiamo perso per soli 2 punti ed arrivare a disputare una finale, giocando in quel modo, è stato un grande risultato. Abbiamo giocato tutti al di sopra delle nostre capacità, volevamo tutti la stessa cosa, abbiamo fatto tutti più di quello che potevamo: siamo stati grandi! “

Dopo il ricordo della Champions League occorre analizzare il Campionato: “Con il quarto posto ottenuto in Regular Season abbiamo trovato un percorso difficile anche nei Play Off, incontrando Modena, avversario tosto, difficile da battere, soprattutto in casa. Ma noi siamo stati capaci di superarli in Emilia e poi di ribaltare il risultato al PalaBreBanca: sotto di 2 set abbiamo recuperato e vinto al quinto set, qualificandoci così per la Semifinale. Abbiamo vinto quasi tutti i tie break giocati, tranne la finale di Champions League e Gara 2 contro Trento. Se avessimo vinto il match di giovedì scorso la serie contro l’Itas sarebbe stata lunga. Sapevamo che andare a vincere in Trentino sarebbe stato difficile.”

Il capitano tira poi le somme della stagione appena lasciata alle spalle: “Tanta gente pensa che questa sia stata una stagione deludente, io invece sostengo che raggiungere la finale di Champions League sia stata la cosa più importante. Personalmente avevo già vissuto la finale della coppa europea più prestigiosa, ma questa volta l’ho vissuta in maniera più matura e credo che con questo gruppo abbiamo compiuto un’impresa speciale, che ci ricorderemo per tanto, tanto tempo. Siamo stati una squadra unita, nonostante tutte le difficoltà che abbiamo dovuto superare. Sono davvero orgoglioso di aver fatto parte di questo gruppo. Spero che i giovani possano rivivere quelle emozioni, perché credo che a me non capiterà più. Ho provato davvero delle sensazioni uniche e voglio portarmi dietro quella settimana in Siberia, per il clima che si è creato tra di noi, perché è stato davvero bellissimo essere così uniti”.

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