Un viaggio è un susseguirsi di esperienze che culminano nel raggiungimento di mete importanti. Quello che rende unico un viaggio è ciò che si apprende lungo la strada, insegnamenti ed emozioni che rimangono impresse nei ricordi. Viaggiando si conquista la meta, un premio che dà soddisfazioni immense, il traguardo da superare verso nuovi orizzonti e nuove avventure. Per l’allenatore scaligero Bruno Bagnoli quella meta arriverà a Cuneo, domenica 10 febbraio alle ore 18, dove festeggerà le 200 presenze con la società veronese nel ruolo di tecnico. Il viaggio di Bagnoli con la Marmi Lanza Verona è iniziato nella stagione 2003-2004 come allenatore in A2. Il suo esordio nella città scaligera non poteva essere più positivo: 33 vittorie su 33 partite giocate, 100% di successi. Il tecnico di origini mantovane è rimasto a Verona anche nel 2004-2005 e 2005-2006, guidando la squadra nel Campionato di A1 e portandola a conquistare un numero di vittorie sempre superiore alle sconfitte. Dopo le esperienze nella massima Serie con Modena e Padova, Bagnoli è tornato in casa Marmi Lanza per rimanere e continuare la sua attività fino alla stagione in corso. A Verona Bruno Bagnoli ha ottenuto in totale 103 vittorie. Alla successione delle date corrisponde il vissuto personale dell’allenatore scaligero, le vicende che hanno segnato la sua vita professionale e non solo. Prima di vederlo partire alla volta di Cuneo, nel viaggio verso le 200 gare in gialloblù, gli abbiamo chiesto di condividere con noi immagini e pensieri della sua lunga carriera.
Come è iniziata la tua avventura da allenatore?
Ho iniziato come allenatore-giocatore di un gruppo di amici e, vincendo nel giro di 7 anni 5 campionati ,ci siamo ritrovati dalla Prima Divisione in B1 avendo così la possibilità, terminati gli studi, di trasformare quella che è stata ed è una grande passione in una professione.
Nella stagione 2003-2004 le vittorie sono state 33 su 33 partite… l’esordio a Verona in A2. Come ti sei sentito?
Le sensazioni di quella stagione si ricollegarono immediatamente alla promozione in serie A1 ottenuta in quel di Verona già nel 1993 e furono di grande gioia e divertimento poiché la squadra, forte e competitiva in tutti i reparti, riuscì a superare qualsiasi ostacolo, compreso l’infortunio a Lasko, che comunque non ci negò la possibilità di vincere anche la Coppa Italia.
Come hai visto crescere la società?
La società nei miei primi 3 anni crebbe costantemente avvalendosi di un blocco di giocatori che ci diedero grandi soddisfazioni, al mio ritorno invece ogni anno dovette fare di necessità virtù per contrastare la crisi economica e le mancate promesse di alcuni sponsor. Tuttavia ora, esauritosi il ciclo caratterizzato dalla gestione di Gabriele Cottarelli, con l’ingresso operativo del nostro vice presidente Stefano Magrini, le cose si stanno indirizzando, secondo me correttamente, verso una pallavolo sostenibile dove sport, spettacolo e questione sociale si fondono perfettamente.
Quali le persone che secondo te, in questi anni, hanno contribuito al radicamento della pallavolo a Verona e alle quali ti senti particolarmente legato?
Dal punto di vista sportivo certamente Cottarelli ha rappresentato un punto di riferimento importante tuttavia penso che sia da considerare la proprietà nelle persone di Destri, Zanella, Magrini e Bazzoni come il substrato indispensabile per il radicamento di un tale fenomeno sportivo. Tra l’altro con il nuovo corso della Società i rapporti con la base stanno migliorando tantissimo e questo deve essere di buon auspicio per il futuro. Il mio legame è buono con tutti, poiché siamo in presenza di persone di elevato spessore umano ed innegabili doti morali, tuttavia il mio rapporto è privilegiato con quelle persone che collaborano, gioiscono e soffrono insieme a me tutti i giorni quindi, se dovessi fare dei nomi, direi Tamanini ed i nostri tifosi.
La più bella partita giocata con Verona?
Alla pari le vittorie che abbiamo conseguito a Trento, a Cuneo ed a Macerata!
Il ricordo meno positivo?
I ricordi più brutti per me sono da ricollegare agli infortuni dei ragazzi quindi certamente la partita con Vibo in cui si fece male Bolla.
La partita che ti porti nel cuore?
La vittoria della Coppa Italia ottenuta nonostante l’assenza per infortunio di Lasko.
Per te quali qualità non devono mancare in un buon allenatore?
Equilibrio, conoscenza dell’animo umano, leadership e buona comunicazione.
Qual è il mix perfetto di elementi che porta al successo (rapporto allenatore-squadra)? L’hai raggiunto nella tua carriera?
Conoscenza e fiducia reciproca portano a dare il meglio di se stessi e di conseguenza, quando possibile, al successo. Parecchie volte si è instaurato fra me e la squadra un rapporto costruttivo di reciproca soddisfazione che ci ha portato a risultati di spessore; nei miei ricordi le squadre che però seppero andare oltre i propri limiti con continuità impressionante furono la Bustaffa in serie B2 quando invece della salvezza ottenemmo la promozione in B1 e la Marmi Lanza del 2004-2005 che raggiunse la Final Four di Coppa Italia e gara 5 dei Play Off.
Il tuo modello personale da seguire?
Ogni situazione è diversa e pertanto bisogna sapersi evolvere anche in funzione del fatto che culturalmente e fisicamente i giovani di oggi sono ben diversi dalle passate generazioni; ogni allenatore ha dei pregi che bisogna cercare di assimilare tuttavia non parlerei di un mio modello standard.
L’emozione di vedere tuo fratello allenatore dall’altra parte del campo?
Le prime volte si trattava di una emozione supplementare notevole, soprattutto quando ci siamo affrontati in finale scudetto, poi con il tempo l’attenzione è andata solo alle partite ed ora è diventata una cosa del tutto normale.
Il rapporto più bello che si è creato lavorando?
Certamente il profondo rapporto che si è sviluppato con quel gruppo di giocatori-amici con i quali sono arrivato alle soglie della serie A.
Gli insegnamenti che hai maturato con la tua esperienza nel mondo dello sport?
Nella società moderna gli sport dove il giro di denaro è modesto rappresentano l’unica realtà veramente democratica e meritocratica pertanto vanno incentivati in ogni modo e presi ad esempio per tantissime componenti della nostra vita, non ultimi il rispetto delle regole e la moralità.
BOLLA, PESARESI E FEDRIZZI CONVOCATI AL COLLEGIALE ”RIO 2016”
Una bella notizia questo pomeriggio è arrivata in Casa Marmi Lanza Verona: tre dei suoi atleti più giovani e promettenti sono stati convocati ufficialmente dall’allenatore della Nazionale Italiana maschile, Mauro Berruto, per un collegiale di “Rio 2016”. Gli schiacciatori Matteo Bolla e Michele Fedrizzi insieme al libero Nicola Pesaresi si recheranno al Centro Federale Pavesi di Milano il 18 e 19 febbraio, dove avranno la possibilità di allenarsi con altre promesse della pallavolo italiana. Per Fedrizzi e Pesaresi si tratta della terza chiamata da parte di Berruto: i giocatori scaligeri erano infatti presenti anche ai due precedenti collegiali “Rio 2016”, l’ultimo dei quali a Roma a gennaio. Bolla, invece, la settimana prossima parteciperà per la seconda volta all’incontro, dopo aver aderito al primo appuntamento nel 2012. Il gruppo di giovani atleti italiani invitati a partecipare ai collegiali “Rio 2016” col passare del tempo si restringe e ammette i giocatori più meritevoli a discrezione di Berruto. Con grande orgoglio tutto lo staff Marmi Lanza fa i complimenti ai suoi ragazzi e gli augura di cogliere tutto ciò che di positivo può derivare da questa importante occasione.
VIDEO – INTERVISTA A SVETOSLAV GOTSEV
Il centrale della Marmi Lanza Verona, Svetoslav Gotsev, ha fatto il punto sulla settimana trascorsa in casa Verona prima della partenza alla volta di Cuneo per disputare la 7^ giornata di ritorno, domenica 10 febbraio alle ore 18. Ai microfoni di BluVolley Channel, Gotsev ha dichiarato: “Questa settimana ci siamo allenati bene sperando che gli infortunati possano recuperare fisicamente. Cuneo sicuramente ha giocatori forti, ma nelle ultime 3-4 partite ha faticato un po’. Il nostro obiettivo è giocare bene ed entrare in campo con fiducia in noi stessi”.
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Giulia Sambo
Ufficio Stampa
Marmi Lanza Verona