Si festeggia in casa Globo Banca Popolare del Frusinate Sora la meravigliosa vittoria per 3-0 in casa della Che Banca! Milano arrivata al momento giusto e soprattutto con l’avversario giusto. I successi e le motivazioni di esultanza sono diversi e a spiegarceli è il Direttore Generale Alberico Vitullo, come sempre presente al fianco della sua squadra e pronto a gioirne, difenderla, sostenerla e idolatrarla.
Volendo stilare una classifica dei successi ottenuti domenica, al primo posto si deve assolutamente mettere lo 0-3 finale, quindi:
Successo numero 1), Sora ha vinto al Centro Sportivo Pavesi lo scontro con la sua diretta rivale in classifica lasciandosela alle spalle, per ora di tre lunghezze.
“Facendo un passettino indietro, alla vigilia di queste tre gare importantissime che io definisco come tre finali, quella appunto già archivita con Che Banca!, la prossima che ci vedrà impegnati sull’ostico campo di Città di Castello e quella che torneremo a giocare al PalaGlobo contro Segrate, temevo un pochettino questa triade e ovviamente il pensiero più grande era per la diretta rivale. Quello che sentivo non era paura perchè la mia filosofia è: paura mai rispetto tanto. E per Milano avevo molto rispetto anche e soprattutto perchè era insieme a noi in classifica a quota 44 punti. La considerazione verso i meneghini, non è che l’ho persa con lo 0-3 che gli abbiamo inflitto, inquanto se galleggiavamo sullo stesso quoziente in graduatoria, è perchè quei punti ce li siamo guadagnati tutti”.
La Che Banca! Milano domenica in campo non ha preoccupato più di quanto si potesse immaginare, che tipo di avversario è stato? E Sora che rivale si è dimostrata per i meneghini? Qual’è stata la strategia vincente che ha adottato la tua squadra?
“I nostri ragazzi hanno davvero sfoderato una prova encomiabile con un gioco molto buono su tutti i fondamentali dalla correlazione muro-difesa alla battuta e in attacco. Siamo stati sempre presenti nel match mettendo in campo una qualità che da un pochino di tempo, in certe situazioni ci veniva meno: la concentrazione. Mi riferisco a quella concentrazione che bisogna mantenere quando si è in vantaggio di 6/7 punti utile a difendere e custodire lo scarto dall’avversario. In altre gare sarebbe bastato un episodio per far ritornare il nostro antagonista in partita, cosa che invece domenica non è successa grazie appunto alla concentrazione. Siamo stati bravi a tenere Mattera e compagni sempre lontani e abbiamo sfoderato veramente una delle partite più belle della stagione, insieme ovviamente a quella che ricordo con più piacere, ossia quella in casa con Perugia”.
Che soddisfazione si prova ad avere delle bocche da fuoco che finalizzano spettacolarmente? E nello specifico, ti sei divertito a vedere Kay Van Dijk autore di 27 punti totali in tre set?
“La soddisfazione più grande che ho in questo momento è quella di vedere un giocatore che si chiama Mario Scappaticcio, che non a caso è il nostro capitano che, pur avendo parecchie primavere sulle spalle, si diverte sempre e delizia chi gioca con lui, e ovviamente un po meno chi è dall’altra parte della rete. Poi è chiaro che sono contentissimo della superlativa prova di Kay Van Dijk come quella strabiliante di Enrico Libraro, dell’eccellente Valentin Bratoev, dell’incisivo Pippo Pagni, dell’energico Daniele Moretti e dell’efficace Michele Gatto. Quando si parla di un risultato del genere però, dobbiamo tener presente che è sempre frutto di una prova corale di squadra per cui non possiamo dimenticare tutto il resto del roster che permette al sestetto “titolare” di allenarsi al meglio durante la settimana e di poter poi mettere in campo queste bellissime prestazioni”.
Successo numero 2): finalmente la Globo Banca Popolare del Frusinate Sora ha sfatato il suo tabù “trasferta” ed è tornata alla vittoria lontano dalle mura amiche del PalaGlobo. Che sapore ha la vittoria fuori casa?
“La vittoria fuoricasa ha un gusto particolare sia perchè ce la godiamo in pochi intimi, ma soprattutto, la particolarità del gusto è data da tutti i sacrifici e da tutto il lavoro fatto durante la settimana per arrivare poi, appunto, al successo della domenica. Io sono convinto che tutto quello che la domenica si mette in campo è figlio della settimana di lavoro che, se è filata liscia e tranquilla e tutti i ragazzi si sono impeganti seguendo le direttive del tecnico, in gara si avrà sicuramente un risultato positivo. È chiaro che poi c’è sempre l’avversario di cui tener conto, ma la positività della prova è data per la maggior parte dall’andamento degli allenamenti pre gara”.
Quanto valgono questi tre punti intascati meritatamente a Milano?
“Valgono quello che sono, tre punti importanti per la classifica. Non ci dobbiamo montare la testa, non dobbiamo fare voli pindalici ma rimanere sempre con i piedi a terra anche perchè domenica ci aspetta un altro avversario di tutto rispetto, Città di Castello. Al Pala Ioan per noi è sempre stata una partita difficile e quindi andiamo nella cittadina umbra per esautorare i precedenti ma soprattutto per vendicare, tra virgolette chiaramente, il risultato dell’andata”.
Successo numero 3): la sesta posizione in classifica, cosa vuol dire?
“Significa che abbiamo lavorato bene, che senza i vari infortuni potevamo avere tra i 4 e i 6 punti in più, però purtroppo la stagione è lunga e massacrante, i guai fisici ci sono stati e i nostri sfortunatamente sono sempre arrivati in coincidenza di gare ravvicinate per impegni di cartello infrasettimanali. Io però sono soddisfatto del lavoro che stanno facendo il tecnico e la squadra e questi 47 punti sono meritatissimi e li reputo un vanto per la società e per tutto il team, perchè significano che stiamo lavorando bene. Ancora non è finita e credo che ci attenderanno delle altre bellissime soddisfazioni che un giorno potremmo dire di essercele tolte”.
Ci racconti l’azione più bella vista e vissuta durante il match del Pala Parini?
“Di azioni belle che mi hanno entusiasmato ce ne sono state tante, ma domenica quella che ho preferito è stata un emozionantissimo scambio lungo nel quale da entrambi i lati del campo sono state profuse difese spettacolari e rigiocate di livello. Sora ha difeso magistralmente, due volte anche con Pippo Pagni e questo ha reso l’azione, chiusa poi da un nosto contrattacco, ancora più esaltante. Questo scambio mozzafiato ha fatto vedere e capire a tutti i presenti, pubblico e addetti ai lavori, la voglia che Sora aveva di arrivare al risultato”.
Se dovessi scegliere un’istantanea di quel pomeriggio, qual’è l’immagine più bella che ricordi?
“La faccia felice e spensierata di Gino Giannetti…”.
Carla De Caris – Responsabile Uff. Stampa Globo Banca Popolare del Frusinate Sora
Foto di Mirko Saccucci