Non poteva andare diversamente. La prima edizione del Bovelix è stata indiscutibilmente un successo. A ricordare l’amico Bovo, a Marina di Ravenna, c’erano proprio tutti, dagli amici conosciuti sul campo, ai compagni di vita, ai “semplici” tifosi.
“Il Bovelix – racconta Matteo Bondi, organizzatore dell’evento – è stato un vero e proprio successo nonostante fosse la prima edizione e non avessi idea di come avrebbe risposto il pubblico. Mi sono trovato di fronte a uno scenario completamente diverso da quello che avevo immaginato: ieri, durante le semifinali e finali, era presente una marea di gente, e anche sabato, quando il tempo non era dei più favorevoli, il riscontro del pubblico è stato ottimo. Sabato sera abbiamo organizzato una cena, e anche in quell’occasione la risposta è stata incredibile. Le sensazioni che si sono vissute in questi due giorni sono indescrivibili; nell’aria si respirava una vitalità e una gioia che raramente potranno essere replicata. Abbiamo vissuto due giorni pieni di festa, come avrebbe voluto Bovo”.
Le 48 ore di pieno volley sono trascorse con il sorriso stampato sul viso di ogni partecipante e con un’emozione perenne che faceva palpitare forte il cuore.
Sono proprio le parole dei protagonisti e i loro sorrisi a rimanere più impressi nella mente: sono indelebili quelli di Federica Lisi, moglie di Bovo, Hristo Zlatanov, grande amico e compagno di battaglie sul campo, di Savani, Kovar, Corvetta, Lirutti, Leonelli, Moro, Botti, Rinaldi, Recine, e molti altri giocatori e protagonisti della Serie A.
“Non è stato un evento uguale agli altri, – spiega il capitano biancorosso – è stato soprattutto un ritrovo tra amici; anche durante l’organizzazione il clima di ricordo è stato altissimo. I due giorni di torneo poi sono stati sorprendenti: con tutta quella concentrazione di persone sono scaturite delle sensazioni e delle emozioni molto forti. Bovo dava confidenza a tutti ed è stato significativo che anche chi non lo conosceva di persona fosse presente alla festa. Questi due giorni sono stati un modo per ricordare un grande e indimenticabile amico. Tutto era perfetto: era come se ogni minimo particolare fosse stato organizzato da lui, con il suo stile, con il suo modo di fare, con i suoi gusti”.
A vincere la manifestazione è stata la squadra degli Asterix, composta proprio da Zlatanov, dalla moglie Chiara, da Leonelli e Lirutti.
“Sono partito con pochissime pretese – prosegue Zlatanov – ma guardando il risultato non posso che essere felice sia per aver partecipato attivamente all’organizzazione sia per aver vinto il torneo. Questa vittoria non mi rende più forte per aver conquistato un nuovo trofeo, ma perché mi lega ancora di più a Bovo”.
A fine manifestazione, inoltre, si è tenuta l’asta di magliette: l’ultima casacca a essere battuta è stata quella di Forlì con il numero 16 tanto caro a Bovolenta. Ad aggiudicarsi l’ultima maglia indossata da Bovo è stato proprio il caro amico Hristo Zlatanov: “L’ultima maglia indossata da Bovo non poteva non essere mia, non me la sarei mai fatta sfuggire”.
Il ricavato della manifestazione è stato devoluto all’associazione “Il Mosaico” di Ravenna.