3-2
(25-23/25-17/21-25/22-25/15-6)
GHERARDI SVI: Visentin, Giombini 18, Rosalba 17, Noda Blanco 27, Piano 5, Lehtonen 13, Romiti (L), Di Benedetto, Vigilante. A disp.: Dordei, Marini, Nardi, Sartoretti. All. Radici.
CHE BANCA! Milano: Mattera 5, Baroti 17, Raphael 9, Vedovotto 19, Robbiati 3, Beretta 7, Cauteruccio (L), Angelov, Mercorio 11, Di Manno 1, Boroni. A disp.: Blasi, Durante (2L). All. Fumagalli
Note: Città di Castello (b.v. 6, b.s. 15, muri 9, errori 9), Milano (b.v. 5, b.s. 17, muri 12, errori 15)
E’ semifinale, per il secondo anno di fila per la GHERARDI SVI!!!
I ragazzi di Radici e del presidente Joan vanno avanti, soffrono il ritorno dei milanesi e dominano poi il quinto set. Grande prova di tutto il sestetto biancorosso ma una menzione la meritano uno straordinario Noda Blanco (27 punti con 70% in attacco) e Jukka Lehtonen (13 punti ed 89% in attacco).
La GHERARDI SVI va in campo col sestetto annunciato mentre Che Banca! schiera Cauteruccio nel ruolo di libero e Baroti opposto in luogo di Di Manno, al centro Robbiati sostituisce Insalata, infortunato di lungo corso .
La prima battuta è di Che Banca! con Beretta, il primo punto è di Rosalba. E proprio il capitano firma il primo break (3-1) dopo una gran difesa biancorossa, Noda Blanco (nella foto) chiude due palle consecutive in attacco, la seconda difficilissima, per il 6-3. Al primo time out tecnico la GHERARDI SVI è avanti per 8-5 grazie all’errore al servizio di Raphael. I milanesi si riportano sotto con un buon turno al servizio di Beretta (8-7), li ricaccia indietro ancora Rosalba (11-9). Prosegue il punto a punto fino alla parità ottenuta da Beretta a muro (13-13), il sorpasso ospite arriva da un errore di Noda Blanco (14-15). Ma alla seconda sosta tecnica va avanti la squadra di casa con un imperioso muro a uno di Giombini su Vedovotto (16-15). Con i biancorossi sempre avanti di due punti (19-17), coach Fumagalli chiama il primo time out discrezionale perché i suoi ragazzi hanno sbagliato due battute di fila, il rientro in campo porta un altro punto per i tifernati con il mani out di Giombini e altro time out di Milano (20-17). L’ace di Lehtonen su Raphael garantisce ben quattro punti di vantaggio alla squadra di Radici (23-19), che è riavvicinata dal muro di Baroti (23-21). Radici ferma il gioco e Noda Blanco sfonda il muro di Baroti e Beretta e si assicura tre palle set: Raphael annulla la prima con un attacco e la seconda con un ace (24-23) e altro time out tifernate. Giombini dalla zona quattro non fallisce la palla dell’1-0.
Alla fine del primo set la curva “Seconda Giovinezza” rende omaggio ancora a Vigor Bovolenta, con una foto del “Bovo” e la scritta “Ciao Bovo”: tutto il “Pala Ioan” si alza in piedi per applaudire.
La prima fase del secondo set vede le due squadre rincorrersi (4-4), al primo time out Città di Castello conduce con il punto di Matteo Piano (8-7). Sul 9-7 coach Fumagalli toglie Baroti e mette in campo il grande ex Enzo Di Manno ma Noda Blanco con un ace e una pipe lancia la GHERARDI SVI sull’12-8. Un altro ace, contestato da Che Banca, di Giombini costringe Fumagalli al time out (14-9). Di Manno sbaglia l’attacco del 16-10, Raphael lo imita (tra le proteste) e così Città di Castello va sul 18-11. Lehtonen è ancora devastante dalla zona uno (20-11) poi Beretta mura il neo entrato Di Benedetto (20-13). Noda Blanco frustra il tentativo di rientro di Che Banca con la palla del 22-15 ed è poi Jukka Lehtonen a murare Di Manno e a mettere il sigillo alla frazione (25-17).
Terzo set inizia con Baroti e Mercorio di nuovo in campo in maglia Che Banca al posto di Di Manno e Raphael. Mercorio, il cui ingresso serve anche a sistemare la ricezione, mette a terra due palloni di fila per l’1-3, Baroti lo aiuta con la palla del 2-5. Beretta sbaglia il servizio del 4-6 ma Baroti non sbaglia la palla del 4-8. Gioca bene ora la squadra ospite che ha messo a posto alcuni fondamentali e va sul 6-11 con Vedovotto. Fatica la GHERARDI SVI in questo frangente che, tuttavia, si avvicina con i muri di Lehtonen (10-13) e l’ennesima palla da antologia del volley di Rosalba dopo un recupero miracoloso di Noda Blanco (12-14). Al secondo time out tecnico la squadra ospite è avanti (13-16) e prende il largo (15-19 e time out Radici). Noda Blanco si porta poi al servizio e spara due ace che riportano sotto Città di Castello (18-20), fuoco di paglia perché Vedovotto riporta Milano sopra di quattro (18-22). Mattera fa un miracolo per la palla del 20-24, Rosalba annulla, decide Baroti.
Subito avanti Che Banca con Baroti nel quarto set (1-3), due errori consecutivi di Robbiati portano avanti la GHERARDI SVI che conduce 8-7 al primo time out tecnico. Ora è battaglia vera e propria in campo, in ogni fondamentale. Mattera trova spesso Baroti (9-10), poi Beretta mura per il 9-12. La squadra ospite difende alla grande e Città di Castello è costretta a giocare con grande pazienza per fare punti. Noda Blanco mette a terra due attacchi consecutivi (13-14) ma Mercorio mura Giombini (13-16) e Vedovotto sigla un ace (13-17). I tifernati non riescono a tornare a contatto con Milano che va in fuga (13-18). Un muro di Piano su Baroti e un attacco out di Mercorio portano il punteggio sul 16-19. Niente da fare, è ancora Mercorio ad allontanare la GHERARDI SVI (16-20). Gli ospiti veleggiano tranquilli, ma Noda Blanco e un errore rimettono in corsa i tifernati che pareggiano a quota 24. Vedovotto schiaccia il 25-26, Robbiati rimanda il verdetto al quinto set.
Rosalba apre il quinto set (1-0), una palla contestata di Mercorio pareggia (1-1). Sul servizio di Giombini, pipe di Noda Blanco per il 3-1 e muro di Visentin per il 4-1. Un altro grave errore arbitrale frutta il 4-2 di Milano, poco male perché Noda Blanco è implacabile e sigla il 6-2. Baroti sbaglia la battuta (7-3) poi viene murato da Piano (8-3 e cambio campo). Dopo un’altra doppietta biancorossa firmata da un monumentale Noda Blanco e da Giombini a muro (10-4), Fumagalli chiama time out. Due errori consecutivi di Baroti mandano Città di Castello sul 12-5, Giombini spara il 13-5, Rosalba guadagna otto palle match, il muro di Lehtonen fa esplodere il “Pala Ioan”.
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