Phyto Performance Padova 3
* Carige Genova 1
(parziali 25-20, 22-25, 25-18, 25-17)
Carige: Nuti 2, Paoletti 13, Mercorio 4, Ogurcak 14, Di Franco 8, Pecorari 8, Zappaterra (L), Groppi, Antonov 3, Manassero 5. N.e. Boroni, Donati. All. Del Federico-Agosto.
Phyto Performance: Tiberti 2, Uchikov 19, Rosso 19, Koshikawa 11, Burgsthaler 11, Cricca 10, Garghella (L), De Marchi, Busi. N.e. Pagni, Gottardo, Zingaro e Sabo. All. Montagnani.
Note. Arbitri: Patrizia Pignataro di Frascati (Rm) e Luca Andreoni di Lissone (Mi). Spettatori: 725.

Nulla da fare per la Carige Genova che sbatte contro la capolista Phyto Performance Padova e per la terza volta in questo campionato esce sconfitta davanti al proprio pubblico. I biancoblù scivolano all’ottavo posto della classifica della serie A2 Sustenium, ma a sole due lunghezze dalla quinta posizione dove ora c’è l’Edilesse Conad Reggio Emilia.
La Phyto Performance è al completo con il rientro del centrale Cricca che fa coppia con Burgsthaler, poi Montagnani si affida a Tiberti in regia, opposto Uchikov, Rosso e Koshikawa schiacciatori, Garghella libero. La Carige che recupera in extremis Di Franco, schierato al centro al fianco di Pecorari, conferma la classica formazione di partenza con Nuti opposto a Paoletti, Ogurcak e Mercorio schiacciatori, Zappaterra libero.
Parte contratta la formazione di Del Federico e Agosto, subito in svantaggio al primo time out (5-8), messa in difficoltà dai servizi potenti di Uchikov e del giapponese Koshikawa. Con Rosso e Cricca, che pare perfettamente recuperato, la Phyto Performance cerca di allungare (16-13, poi 20-15), costringendo al cambio di diagonale la Carige, con Antonov che subentra su Nuti e Groppi su Paoletti. Mercorio col servizio riporta sotto i genovesi, ma Padova è impeccabile in fase di cambio palla e chiude il set alla prima occasione (25-20).
La Carige torna in campo più concentrata e determinata all’inizio del secondo parziale e con Nuti e Di Franco mette a terra quattro muri punto per l'(8-6). Molto accorta in difesa, la squadra genovese mantiene il vantaggio grazie all’ingresso positivo di Manassero, che rileva Mercorio: è suo l’attacco che porta le squadre alla seconda interruzione obbligatoria sul (16-14). Nuti, con la consueta maestria, appena può serve i centrali Pecorari e Di Franco, che fanno male alla Phyto Performance, al pari di Paoletti, ora molto incisivo. Nel finale di set Ogurcak torna a far vedere buone cose, Manassero impensierisce la ricezione veneta e in generale tutta la squadra tira fuori gli artigli, tenendo in gioco palloni difficili con recuperi spettacolari.
Dopo due punti pesantissimi di Ogurcak per il (23-20), è capitan Pecorari a chiudere la palla decisiva (25-22), sorprendendo il gigantesco muro avversario.
Il terzo set inizia con le squadre in sostanziale equilibrio (8-6). Più scomposti in difesa rispetto agli avversari, gli uomini di Del Federico nel terzo parziale subiscono il gioco di Padova, con Rosso in grande serata, supportato dal muro di Uchikov e Burgsthaler che appare a tratti invalicabile (16-11). Del Federico sostituisce nuovamente la diagonale palleggio-opposto, Groppi sprona e incoraggia i compagni con convinzione, tuttavia il set è nelle mani dei veneti che vanno sul 2-1 (25-18).
Il quarto e ultimo set è tutto in discesa per i padovani. Dopo un avvio appassionante con scambi mozzafiato, gli ospiti piazzano il break e volano (8-4) con Rosso e Cricca in grande spolvero. I biancoblù perdono lucidità in seconda linea, faticando a difendere gli attacchi di Rosso e Uchikov e a ricevere i servizi di Koshikawa, che già nella gara di andata era stato uno dei giocatori più pericolosi. Sul (16-7) per i veneti rientrano Groppi e Antonov, nuovamente positivi. I giocatori cari al presidente Giovanni Catanzaro ritrovano fiducia e tentano la rimonta accorciando (14-19) in un finale di partita adrenalinico, ma alcuni errori di troppo in attacco e al servizio fanno volgere il match definitivamente a favore degli ospiti. E’ Rosso, a nostro giudizio migliore in campo, a chiudere il match con un bel colpo sulle mani del muro genovese.

Nella foto: Paoletti e Pecorari alzano il muro davanti a Rosso.

Serena Taccetti
Ufficio stampa
Carige Genova