La Regular Season è stata lunga ma ha dato grandissime soddisfazioni. Qual’è il tuo bilancio? C’è stata una vittoria che ti ha dato particolare soddisfazione e una sconfitta che ti ha dato particolarmente fastidio?
Come in ogni campionato di Serie A2 la Regular Season è molto lunga e molto combattuta. Quest’anno è stata incerta ed affascinante fino all’ultima giornata, con il cambiamento della formula per entrare nei play off e nei play out. Il mio bilancio, parlando ovviamente sempre di squadra, è molto positivo: con grande caparbietà e consapevolezza dei nostri mezzi siamo arrivati ad un risultato importante per la città di Segrate. La vittoria più bella e stata quella del derby; un emozione unica per giocatori, società e tifosi che ci seguono sempre e ovunque. La sconfitta più amara è stata quella con Mantova, una partita persa non giocando al massimo delle nostre possibilità.
Domenica ci sarà la prima “vera” partita dei playoff contro Carige Genova. Come vi state preparando ad affrontarli dopo averli incontrati due volte durante la Regular Season?
Sicuramente lavorando duro ma sempre con il sorriso perché i playoff devono essere una festa e, speriamo, mostrare bel gioco. Genova ha dimostrato grandissima unità di squadra; difficilmente ha perso nettamente senza lottare ed è sicuramente una squadra di grande valore. Noi giocheremo a viso aperto, con massimo rispetto ma senza nessun timore.
L’anno scorso hai giocato i playoff promozione contro Sir Safety Perugia con un dito rotto e sei stato uno dei migliori in campo. Quest’anno poco prima della sfida con Genova hai avuto un problema alla caviglia. Come va ora? Sei tornato al 100%?
Lo scorso anno mi sono rotto un dito il giorno prima della finale: pensavo di non giocare ma ho la testa dura, ce l’ho fatta ed è andata bene grazie anche ai mille e…tanti spettatori che mi hanno aiutato a non sentire dolore. Per quanto riguarda la caviglia direi che va decisamente meglio, ci sono guai peggiori ad esempio quando perde il Napoli (ride n.d.r.)…a parte gli scherzi, per Domenica dovrei star bene!
La tua prima esperienza in A2 è stata dal 1998 al 2002 e l’ultima, prima di Segrate, nella stagione 2008/2009 con Cavriago. Cosa è cambiato nella pallavolo di questo livello durante questi anni?
Ricordo bene le mia prima esperienza in A2: facevo il libero perché ero piccoletto ma “scugnizzo”, ero nella squadra della mia città. Ad ogni allenamento venivo accompagnato dal mio bel papà! Poi sono passato per gli stupendi anni di Crema, dei quali ho conservato ancora oggi molti amici come il Dottor Caprotti e virus Cazzaniga. Successivamente ho vissuto la bella stagione di Verona, dove sono stato bene, e prima di arrivare in gialloblu l’esperienza di Reggio Emilia. Infine sono arrivati questi due anni a Segrate, il primo in serie A per questa società. Parlando sempre con il cuore dico grazie a tutti coloro che ci hanno sempre sostenuto, qui mi sento a casa..immaginando il mare ovviamente! (ride n.d.r.)
Un pregio e un difetto di Mario Canzanella?
Essere testardo in tutto sicuramente è un difetto, molte volte non va bene! Un pregio far sorridere le persone come mi e’ stato insegnato dai miei stupendi genitori! Forza Napoli!