“Quando si perde con una squadra che ha 30 punti in meno in classifica – dice l’allenatore della Lube Banca Marche – non bisogna neppure iniziare a cercare giustificazioni. Bisogna solo riconoscere merito ai nostri avversari per aver giocato una partita di grande intensità, soprattutto se paragonata alla nostra poca umiltà e al nostro poco coraggio in certe situazioni di gioco. Purtroppo il nome prestigioso che portiamo sul davanti della maglia non è sufficiente a garantire la vittoria. Occorre mettere in campo le qualità tecniche, morali e caratteriali che dovrebbero essere scritte nel nome che sulla maglia sta dietro. Qualche volta non si riesce a farlo, e la partita di Castellana ne è stato un esempio. I risultati degli altri campi non sono certo una consolazione, anzi. In questa fase finale della Regular Season e nelle rimanenti partite di Challenge Cup dovremmo essere sempre più capaci di guardare di meno agli altri e di più a noi stessi. Ora, come consuetudine, non c’è molto tempo per recuperare e sinceramente ritengo che sia molto meglio così. Perché spero che le 72 ore che ci separano dal prossimo incontro siano troppo poche per smaltire la rabbia che proviamo in questo momento. Purtroppo la rabbia postuma non serve a niente, mentre la rabbia utile è invece quella da trasformare nell’aggressività necessaria per approcciare la partita di domenica contro Latina”.