Domani comincerà la serie dei quarti di finale tra Padova e Globo Banca Popolare del Frusinate Sora: in palio un posto tra le magnifiche quattro, ovvero un biglietto per il sogno della massima serie del volley. Le due squadre ci arrivano in modo diverso: i play-off sono un traguardo meritatamente raggiunto per la squadra ciociara, sono invece una specie di incubo per chi il campionato credeva di averlo vinto senza bisogno di sofferenze supplementari.
Il sorpasso compiuto dal Ravenna, al ventinovesimo dei trenta turni di campionato, ha gettato il Padova nello sconforto, ma ora i veneti dovranno compattarsi e cercare nella post-season quel che hanno perduto nella stagione regolare. E la Globo BPF Sora? Certo non parte per recitare il ruolo della vittima sacrificale, anzi…
Delle aspettative e delle concrete speranze che animano la vigilia dei ciociari parliamo con Alberico Vitullo, il direttore generale, che chiarisce subito il concetto: «Il nostro motto in questa post-season è massimo rispetto per tutti, paura di nessuno. La considerazione è valida anche per Padova, formazione della quale certo non ignoriamo il valore. Sappiamo che se tutte e due le squadre dovessero esprimersi al loro 100%, i patavini avrebbero delle chances in più legate al loro innegabile potenziale tecnico e anche al vantaggio di una gara. Però noi faremo di tutto per ribaltare il pronostico e crediamo di avere buone possibilità».
Dove poggiano le vostre speranze?
«Ho appena detto che dobbiamo sperare in una gara lievemente al di sotto delle potenzialità da parte dei veneti. Questa cosa è puntualmente avvenuta tanto nella semifinale di Coppa Italia, quando Padova si è fatta rimontare in casa dal 2-0, fallendo l’appuntamento con una finale che lo speaker aveva praticamente già annunciato, quanto nel retourn match contro Ravenna, partita che gli emiliani hanno vinto in 3 set, ribadendo il verdetto dell’andata. Con tutto il rispetto per Ravenna, che ha meritato di vincere il campionato perchè negli scontri diretti si è imposta in modo netto, dobbiamo anche dire che probabilmente Padova nei momenti cruciali non ha espresso il massimo e non ha saputo giocare con la necessaria tranquillità».
Per costringere Uchikov e compagni a giocare con poca tranquillità ci vorrà comunque un gran Sora?
«Questo è innegabile. Noi dobbiamo costringere i nostri avversari a forzare i loro fondamentali migliori, a giocare al limite, e magari sporcare la loro percentuale. Per farlo è evidente che servirà una prova quasi perfetta. I ragazzi sono carichi, sanno che la partita chiave può essere proprio quella di domani, perchè riportare la serie in equilibrio prima delle due gare casalinghe sarebbe davvero importante dal punto di vista psicologico. I fatti dicono che ci sono otto squadre e che tutte hanno la possibilità di far bene in questa post-season. Che tipo di squadra sia il Sora lo avete visto nelle due gare contro Milano: al di là delle doti tecniche, i nostri ragazzi sono dei guerrieri, dei lottatori. Nella gara di andata hanno saputo rimontare da 9-12 nel tie-break e a Milano hanno giocato una gara quasi perfetta, contro un sestetto tutt’altro che disprezzabile. Dobbiamo ripeterci».
Non siete più una squadra che fa punti solo dalle bande. I vostri centrali stanno facendo molto bene in attacco, proprio al momento giusto?
«Anche questo è un dato che ci dà ulteriore forza in vista di questa sfida. Polidori, che in gara1 contro Milano ha fatto benissimo, avrà anche motivazioni aggiuntive al cospetto di una squadra che non lo ha confermato; Pavan è in grande forma e in gara2 è stato davvero strepitoso. Su Nathan, Libraro e Anderson credo ci sia poco da dire, perchè le loro virtù le conoscono tutti. Quanto a Mario Scappaticcio e Michele Gatto, sono dei giocatori di grande esperienza ed anche loro sanno dare il massimo negli appuntamenti più importanti».
Vi conforta anche il fatto che in campionato avete creato problemi al Padova, pur perdendo, tanto all’andata quanto al ritorno?
«Anche questo è un elemento che va valutato e che ci fornisce ulteriori motivi per crederci. All’andata fu un match straordinariamente equilibrato, che il Padova riuscì a vincere con molta fatica e anche sfruttando qualche situazione contingente…. fortunata. Al ritorno eravamo in formazione molto rimaneggiata, ciononostante abbiamo saputo vincere il primo set e lottare nei successivi. Ora siamo in condizioni di forma decisamente migliori, crediamo fortemente nelle nostre possibilità e andiamo a Padova per dimostrare che la Globo non si sente inferiore a nessun avversario».
Messaggio chiaro: Padova è una corazzata, ma, a volte, anche le corazzate affondano…

Roberto Mercaldo